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Quanto ci mette un gomito fratturato a guarire?

Buongiorno, sono un uomo di 33 anni e a seguito di una caduta ho riportato una brutta frattura al gomito sx. La diagnosi sul certificato di dimissioni ospedaliero riportava “frattura scomposta di capitello radiale e metaepifisi prossimale ulna sx”. Ho subito un intervento chirurgico il cui trattamento è stato protesi di capitello radiale e osteosintesi della frattura ulnare con placca e viti. Ho tenuto una doccia gessata. Nella radiografia era presente un'altra piccola frattura sull’apice della coronoide dell’ulna, non si parla di lussazione associata o di legamenti danneggiati e sono stati incisi per protesizzare il capitello radiale il legamento anulare e laterale. I pareri di altri ortopedici, viste le radiografie, sono stati positivi. Ad oggi, sono passati 4 mesi dal trauma e 3 dall’inizio della fisioterapia che nel primo mese dalla rimozione del gesso ho praticato quasi quotidianamente, poi su base tri-settimanale e tuttora continuo a praticare. Riesco ad estendere attivamente il braccio con residuo di 15/20°, completamente in maniera passiva con l'aiuto di pesi e con lieve fastidio. In flessione, il recupero è meno soddisfacente, nel senso che senza dolore il braccio si ferma approssimativamente a 100/110 e con fatica e molto dolore riesco ad arrivare intorno ai 130/135° e fino a sfiorare la spalla. La supinazione è quasi completa e la pronazione con fastidio intorno ai 40° ma passivamente e soffrendo un po’ vedo che sta cedendo ancora. La cosa più fastidiosa è che ogni mattina è come ricominciare da capo, gomito rigido tra 40/90° e pronazione quasi bloccata. Nel complesso, inoltre, lamento ancora una scarsa fluidità dei movimenti del braccio. Le rassicurazioni principali che sto cercando, nei limiti di un consulto on-line, alla luce del tempo trascorso e dell'età, sono: questa rigidità mattutina del gomito passerà o dovrò conviverci? Il dolore in massima flessione passerà? Posso ancora sperare in un miglioramento di quest'ultima come per anche della pronazione? I gradi che ho faticosamente raggiunto passivamente fin’ora sono quelli entro i quali potrò muovere il braccio in futuro? La fluidità dell’arto tornerà normale o sarà sempre così “gommosa”? Soffro molto all’altezza del tricipite nella parte più bassa, sia quando in massima estensione torno in flessione, sia quando provo ad estendere fluidamente. Ringrazio anticipatamente.

Risposta

Buongiorno,

come sempre anticipo che le risposte date a distanza e, senza poter valutare il paziente, devono essere prese con le giuste misure; detto questo, parlando in via generale, direi che innanzitutto, sino a quando si continuano a veder miglioramenti, la fisioterapia non è da abbandonare, poi, un movimento che riusciamo ad ottenere passivamente ci fa sperare in un successo anche in maniera attiva e sicuramente gran parte dei dolori, e soprattutto la rigidità mattutina, dovrebbero scomparire.

Credo purtroppo, visto il tipo di frattura e la presenza di placche e viti, che il ROM articolare non potrà tornare quello di prima dell'infortunio, ma immagino che questo ti fosse già stato detto dagli specialisti che ti stanno seguendo. Mi raccomando, non abbatterti e continua a lavorarci anche da solo.

Un caro saluto

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Risposta a cura di
Dr. Marco Ugolotti Fisioterapista
Dr. Marco Ugolotti
fisioterapista
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