Valutare l’apertura di un fondo pensione può essere utile quando si vuole costruire una sicurezza economica futura.
Un fondo pensione è una forma di previdenza complementare che permette di accumulare capitale nel tempo, sfruttando vantaggi fiscali e l’interesse composto.
Scoprire i benefici di iniziare in giovane età e le opportunità per i propri familiari può fare la differenza nel raggiungere una maggiore tranquillità finanziaria.
Cos’è un fondo pensione e a cosa serve
I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare, che possono essere privati e negoziali.
Possono essere istituiti da:
- banche;
- società di intermediazione mobiliare;
- società di gestione del risparmio;
- imprese di assicurazione.
- fondi negoziali e di categoria.
Per ogni iscritto al fondo, si apre un conto pensionistico individuale verso il quale vengono versati dei contributi: questi, poi, andranno investiti nei mercati finanziari per ottenere un accrescimento del capitale per conseguire prestazioni pensionistiche integrative rispetto alla previdenza obbligatoria.
L’adesione a questo tipo di previdenza permette di:
- i fondi pensione servono per la rendita integrativa, la quale in alcuni casi può diventare un fondo dal quale chiedere delle anticipazioni per salute, ristrutturazione, acquisto prima casa o spese impreviste;
- integrare la pensione di base e averne una complementare (anche reversibile verso coniugi o beneficiare scelti da chi apre il fondo);
- facilitare l’uscita dal mondo del lavoro verso il pensionamento.
Le prestazioni dipenderanno dall'importo complessivo, dalla durata del periodo di contribuzione, dai costi sostenuti e dai rendimenti ottenuti con l'investimento sui mercati finanziari.
Quando conviene fare un fondo pensione?
Valutare l’apertura di un fondo pensionistico è una cosa che va fatta per tempo, anche perché è grazie al lungo periodo di permanenza del fondo che si possono esprimere i migliori vantaggi economici.
Ecco perché il periodo migliore per farlo è in giovane età: i ragazzi appena affacciati nel mondo lavorativo hanno molto tempo davanti a loro, ma vedono il pensionamento come un qualcosa di troppo lontano o, addirittura, inarrivabile; in questo modo, però, rischiano di perdere i benefici di una scelta fatta con lungimiranza.
Chi sceglie di aderire a un fondo pensione da giovane, infatti, può trarre il massimo vantaggio da questa scelta, poiché quanto più ampio è l’intervallo temporale che intercorre tra l’adesione e il raggiungimento dei requisiti per la pensione pubblica, maggiori saranno i benefici che si potranno ottenere.
Il fatto di avere un orizzonte temporale così ampio, infatti, permette di:
- sfruttare il meccanismo dell’interesse composto (ovvero una strategia attraverso la quale è possibile incrementare il rendimento generato da un investimento);
- consolidare il proprio capitale accumulato negli anni, composto dai contributi versati e dai rendimenti, al netto di imposte e costi;
- ottimizzare i rendimenti.
Quindi, prima si inizia il versamento a un fondo pensione, maggiori saranno le opportunità di conseguire rendimenti consistenti.
È possibile anche iscrivere al proprio fondo anche i familiari fiscalmente a carico, dunque anche i figli minori, consentendo di:
- beneficiare della deduzione fiscale annua, che riguarda anche i contributi versati per conto dei familiari a carico, sempre entro il limite complessivo dei 5.164,57 euro annui;
- sfruttare l’ampio orizzonte temporale permettendo di iniziare a costruire il proprio guadagno prima ancora di entrare nel mondo del lavoro;
- iniziare preventivamente e attivamente ad avere un atteggiamento consapevole circa il proprio futuro e quello dei propri cari;
- accumulare un “tesoretto” che i figli potranno utilizzare per proseguire a loro volta con il risparmio previdenziale, o da cui potranno attingere ad esempio in caso di acquisto di una casa o di problemi di salute (attraverso le anticipazioni);
- valutare linee di investimento con un maggior margine di rischio (ma più redditizio).
Quanto costa fare un fondo pensione? Cosa offre?
I costi variano in base al tipo di fondo pensione che si preferisce aprire e dalle politiche della società di gestione scelta.
Dopo almeno cinque anni di partecipazione al fondo, è possibile richiedere:
- tutto il capitale, ma solo se il 70% del montante accumulato prevede una rendita annua inferiore al 50% dell'assegno sociale;
- tutto il capitale accumulato in rendita, che costituirà la una pensione complementare;
- fino a un massimo del 50% del montante accumulato in un capitale e il restante in rendita.
La pensione complementare può essere reversibile sia al coniuge, sia a un’altra persona indicata da chi ha aperto il fondo.
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In caso di morte di un soggetto durante la fase di accumulo, il capitale può essere riscattato dagli eredi o dalle persone che designate.
I vantaggi del fondo pensione
Dal gennaio 2007, chi aderisce ad un fondo pensione ottiene una serie di vantaggi fiscali diversi rispetto ad altre forme di investimento:
- i contributi versati possono essere dedotti in dichiarazione dei redditi, con un tetto massimo annuo pari a 5.164,57 euro;
- la rendita o il capitale ricevuti al termine della vita lavorativa sono tassati con un’aliquota del 15%, che si riduce dello 0,30% all’anno, per ogni anno di permanenza nel Fondo pensione oltre il quindicesimo, fino ad un’aliquota minima del 9%;
- i rendimenti maturati nel corso della gestione del conto individuale subiscono un prelievo fiscale di favore con aliquota al 12,5% sui rendimenti da Titoli di Stato, e al 20% sui rendimenti da altri impieghi (azioni, obbligazioni ecc.). L'imposizione minima applicata a tutte le altre tipologie di rendimenti finanziari è al 26%.