Acido Tricloroacetico 50% soluzione cutanea flacone da 10 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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Acido tricloroacetico (Acido tricloroacetico) è un medicinale impiegato per il trattamento di verruche


A cosa serve

L'Acido tricloroacetico viene utilizzato per il trattamento delle verruche. Applicare sulla parte interessata utilizzando un bastoncino di cotone.


Peeling

Il peeling con acido tricloroacetico è stato utilizzato per molti anni per trattare patologie cutanee dovute all'invecchiamento, come cheratosi attiniche, lentiggini, rughe, cicatrici da acne, ecc. Il trattamento deve sempre essere effettuato da personale preparato.


Danni

Non utilizzare l'Acido tricloroacetico in caso di ipersensibilità al principio attivo. Essendo un agente caustico e corrosivo può causare danni irreversibili; evitare contatto con occhi e pelle; in tal caso, lavare immediatamente con acqua.


Xantelasmi

Tra i metodi per la rimozione di uno xantelasma (lesione cutanea rara) vi è anche il peeling chimico utilizzando acido tricloroacetico. Il trattamento deve sempre essere eseguito da professionista.


Prezzo

Il costo di una confezione di Acido tricloroacetico da 10 ml con concentrazione al 50% è di circa 5,00 euro.


Per ogni altra informazione si fa riferimento al bugiardino di Acido tricloroacetico.

1. Indicazioni terapeutiche
L’acido tricloroacetico è utilizzato per il trattamento di verruche.
2. Posologia
Applicare sulla parte interessata della cute, utilizzando un bastoncino ricoperto di cotone. Occorre usare particolare cautela per evitare il contatto con le zone circostanti all’area trattata, che devono essere opportunamente protette. Non ci sono indicazioni relative all’uso di acido tricloroacetico nei bambini.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
4. Avvertenze
L’acido tricloroacetico è un agente caustico e corrosivo che può causare danni irreversibili. In caso di contatto con gli occhi o la pelle, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua corrente. Se necessario consultare il medico. Evitare l’uso per periodi prolungati sulla stessa zona di pelle. A causa della corrosività del medicinale si possono verificare notevoli ustioni nelle zone di applicazione non controllate. Se applicato con batuffolo di cotone eliminare da questo l’eccesso di liquido su un materiale assorbente. Poiché l’acido tricloroacetico è fortemente caustico e corrosivo, è necessario usare la massima cautela nell’applicazione, evitando di inalare il medicinale e il suo contatto con occhi, mucose e cute integra. Non miscelare con basi forti, alcoolati o ammine (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 6.2). Occorre particolare cautela nel somministrare acido tricloroacetico in donne in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
5. Interazioni
Non usare con basi forti, alcoolati e ammine perché si può sviluppare un forte calore.
6. Effetti indesiderati
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’acido tricloroacetico secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione A causa della corrosività del medicinale si possono verificare notevoli ustioni nelle zone di applicazione.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso dell’acido tricloroacetico in donne in gravidanza. Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Se utilizzato secondo le modalità d’uso, il medicinale viene assorbito in modo trascurabile e quindi non determina effetti sistemici. Studi condotti su animali, in cui è stato somministrato acido tricloroacetico per via orale, hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, è necessario usare cautela nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza. Allattamento Non sono disponibili dati sull’utilizzo dell’acido tricloroacetico durante l’allattamento e non è noto se tale principio attivo venga escreto nel latte materno. Tuttavia, poiché l’assorbimento del farmaco può ritenersi trascurabile, è molto improbabile che quantità rilevanti raggiungano il latte materno. È necessario usare cautela nel prescrivere il medicinale durante l’allattamento.
8. Conservazione
Conservare nel contenitore ben chiuso e al riparo dalla luce.
9. Principio attivo
100 g di soluzione contengono Principio attivo: acido tricloroacetico 50 g Per elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Acqua depurata
11. Sovradosaggio
L’eccessiva applicazione del medicinale può provocare gravi ustioni. Esposizione acuta L’ingestione accidentale può provocare irritazione e corrosione gastrointestinale, con forti dolori alla bocca, gola e addome, vomito violento, ematemesi e diarrea. Un’inalazione acuta può causare tosse, soffocamento, capogiri e debolezza seguiti da dispnea, edema polmonare, espettorato schiumoso, cianosi, ipotensione, tachicardia e aumento dei globuli rossi e dell’ematocrito. Esposizione cronica L’inalazione cronica può causare erosione dello smalto dentale, necrosi della mandibola, irritazione bronchiale, tosse cronica, attacchi frequenti di polmonite e disturbi gastrointestinali. La formazione e l’accumulo di acido tricloroacetico può causare l’encefalopatia da solvente riscontrata in alcuni pazienti esposti cronicamente al tricloroetilene.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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