Gliclazide Krka 90 mg compresse a rilascio modificato 30x1 compresse in blister opa/al/pvc-pet/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Diabete mellito non insulino-dipendente (tipo 2) nell’adulto quando le misure dietetiche, l’esercizio fisico e la perdita di peso da soli non sono sufficienti per controllare il glucosio ematico.
2. Posologia
Posologia: La dose giornaliera di gliclazide può variare da 30 mg a 120 mg da assumersi in un’unica somministrazione per via orale al momento della colazione. In caso di mancata assunzione di una dose, non si deve incrementare la dose del giorno successivo. Come per qualsiasi agente ipoglicemizzante, la posologia deve essere regolata secondo la risposta metabolica di ciascun paziente (glucosio nel sangue, HbA1c). Dose iniziale: La dose iniziale raccomandata è di 30 mg al giorno (un terzo di Gliclazide Krka 90 mg compressa a rilascio modificato). Se il livello di glucosio nel sangue risulta efficacemente sotto controllo, questa dose può essere usata come dose di mantenimento. Se il livello di glucosio nel sangue non risulta adeguatamente sotto controllo, la dose può essere aumentata fino a 60, 90 o 120 mg al giorno, in fasi successive. L’intervallo tra ciascun incremento di dose deve essere di almeno 1 mese tranne in quei pazienti che non hanno registrato una riduzione di glicemia dopo due settimane di trattamento. In questi casi, la dose può essere aumentata alla fine della seconda settimana di trattamento. La dose raccomandata massima giornaliera è di 120 mg. Una compressa a rilascio modificato di Gliclazide Krka 90 mg corrisponde ad una compressa a rilascio modificato e mezza di gliclazide 60 mg. Gliclazide Krka 90 mg compresse a rilascio modificato possono essere divise in tre parti uguali. La divisibilità di Gliclazide Krka 90 mg compresse a rilascio modificato consente la flessibilità nel raggiungimento del dosaggio. Gliclazide Krka 90 mg compresse a rilascio modificato può essere disponibile alle seguenti dosi: una dose di 30 mg (un terzo della compressa a rilascio modificato Gliclazide Krka 90 mg), una dose di 60 mg (due terzi della compressa a rilascio modificato Gliclazide Krka 90 mg), una dose di 90 mg (una compressa a rilascio modificato intera di Gliclazide Krka 90 mg) e una dose di 120 mg (una compressa a rilascio modificato intera di Gliclazide Krka 90 mg e un terzo di un’altra compressa a rilascio modificato di Gliclazide Krka 90 mg). Se necessario, la compressa può essere anche divisa in tre parti uguali per facilitarne l'assunzione (per es. per una dose da 90 mg; una compressa a rilascio modificato di Gliclazide Krka 90 mg può essere divisa in tre parti uguali per facilitarne la deglutizione). Passaggio da compresse di gliclazide da 80 mg a Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato: Una compressa di gliclazide 80 mg è comparabile ad una compressa a rilascio modificato da 30 mg (per es. un terzo di una compressa a rilascio modificato di Gliclazide Krka 90 mg). Di conseguenza, il passaggio può essere fatto con un attento monitoraggio del sangue. Passaggio da un altro medicinale anti-diabetico orale a Gliclazide Krka 90 mg: Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato può essere utilizzato in sostituzione di altri agenti antidiabetici orali. Devono essere presi in considerazione il dosaggio e l'emivita dell'agente antidiabetico precedente quando si effettua il passaggio a gliclazide compresse a rilascio modificato. Generalmente non è necessario un periodo di transizione. Deve essere somministrata una dose iniziale di 30 mg che può essere adattata in base alla risposta glicemica del paziente, come descritto sopra. Quando si passa da una sulfanilurea ipoglicemizzante con una emivita prolungata, può essere necessario un intervallo di sospensione del trattamento della durata di pochi giorni per evitare un effetto additivo dei due prodotti, che può causare ipoglicemia. La procedura descritta per iniziare la terapia deve essere usata anche quando si passa al trattamento con Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato, per es. dose iniziale di 30 mg/giorno, seguita da un graduale aumento della dose, a seconda della risposta metabolica. Terapia combinata con altri agenti anti-diabetici: Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato possono essere somministrate in combinazione con biguanidi, inibitori dell’alfa-glucosidasi o insulina. Nei pazienti non adeguatamente controllati con Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato, può essere iniziata, sotto stretto controllo del medico, una terapia concomitante con insulina. Popolazioni particolari. Anziani: Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato devono essere prescritte utilizzando lo stesso regime di dosaggio raccomandato per i pazienti al di sotto dei 65 anni di età. Danno renale: In pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata può essere utilizzato lo stesso regime posologico come nei pazienti con normale funzionalità renale, con attenzione al monitoraggio del paziente. Questi dati sono stati confermati da studi clinici. Pazienti a rischio di ipoglicemia: - Per denutrizione o malnutrizione, - Con malattie endocrine gravi o scarsamente compensate (ipopituitarismo, ipotiroidismo, insufficienza adrenocorticotropa), - Che hanno interrotto una terapia prolungata e/o alte dosi di corticosteroidi, - Affetti da una grave patologia vascolare (grave cardiopatia coronarica, grave compromissione carotidea, patologia vascolare diffusa). Si raccomanda di utilizzare la dose minima giornaliera iniziale di 30 mg. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di Gliclazide Krka nei bambini e negli adolescenti non è stata stabilita. Non ci sono dati disponibili sui bambini. Mdo di somministrazione: Gliclazide Krka deve essere assunto in una unica somministrazione al momento della colazione. Si raccomanda di deglutire la compressa o un(i) terzo(i) della compressa intera senza frantumare o masticare. La compressa può essere divisa con le mani attraverso le linee di incisione. La compressa non deve essere divisa in modi diversi.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità alla gliclazide, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, ad altre sulfaniluree o alle sulfonamidi, - diabete Tipo I, - coma e pre-coma diabetico, chetoacidosi diabetica, - grave insufficienza renale o epatica (in questi casi si raccomanda l'uso di insulina) - trattamento con miconazolo (vedere paragrafo 4.5), - allattamento (vedere paragrafo 4.6).
4. Avvertenze
Ipoglicemia. Questo medicinale deve essere prescritto solo se il paziente può avere una regolare assunzione di cibo (inclusa la colazione). È importante avere un regolare apporto di carboidrati a causa del maggiore rischio di ipoglicemia se il pasto viene assunto in ritardo, se viene consumata una inadeguata quantità di cibo o se il cibo ha un basso contenuto di carboidrati. L’ipoglicemia ha maggiore probabilità di manifestarsi durante diete a basso contenuto calorico, a seguito di prolungato o intenso esercizio fisico, assunzione di alcol o se si utilizza una combinazione di agenti ipoglicemici. L’ipoglicemia può verificarsi a seguito della somministrazione di sulfaniluree (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi tale disturbo può essere grave e prolungato. Può essere necessario il ricovero in ospedale e la somministrazione di glucosio può dover proseguire per diversi giorni. Sono necessari un’attenta selezione dei pazienti, della dose utilizzata, e chiare indicazioni al paziente per ridurre il rischio di episodi ipoglicemici. Fattori che aumentano il rischio di ipoglicemia: - paziente riluttante o (in particolare nei pazienti anziani) incapace di collaborare; - malnutrizione, pasti irregolari, salto del pasto, periodi di digiuno o variazioni del regime alimentare; - squilibrio tra esercizio fisico ed assunzione di carboidrati; - insufficienza renale; - insufficienza epatica grave; - sovradosaggio di Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato; - alcune malattie endocrine: disturbi alla tiroide, ipopituitarismo ed insufficienza surrenale; - somministrazione concomitante di altri farmaci (vedere paragrafo 4.5). Danno renale e compromissione epatica. La farmacocinetica e/o la farmacodinamica della gliclazide può essere alterata nei pazienti con insufficienza epatica o insufficienza renale grave. Un episodio ipoglicemico che si verifica in questi pazienti può essere prolungato; pertanto è necessario intraprendere un trattamento adeguato. Informazioni per il paziente. Devono essere spiegati al paziente ed ai suoi familiari il rischio di ipoglicemia, insieme con i suoi sintomi (vedere paragrafo 4.8), il trattamento e le condizioni che predispongono al suo sviluppo. Il paziente deve essere informato sull’importanza di seguire raccomandazioni sulla dieta, di fare esercizio fisico regolare e di monitorare regolarmente ilivelli di glucosio nel sangue. Controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Il controllo del glucosio nel sangue in un paziente trattato con anti-diabetici può essere influenzato da uno dei seguenti fattori: preparazioni di erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) (vedere paragrafo 4.5), febbre, trauma, infezioni o interventi chirurgici. In alcuni casi può essere necessario somministrare insulina. L’efficacia ipoglicemica di un agente anti-diabetico orale, inclusa la gliclazide, è attenuato col tempo in molti pazienti: questo può essere dovuto alla progressione della gravità del diabete, o ad una ridotta risposta al trattamento. Questo fenomeno è conosciuto come fallimento secondario che si distingue dal fallimento primario, quando una sostanza attiva non è efficace come trattamento di prima linea. Prima di classificare il paziente come fallimento secondario, devono essere presi in considerazione un adattamento della dose adeguato ed il rispetto della dieta. Disglicemia. Sono stati riportati disturbi del glucosio nel sangue, inclusa ipoglicemia e iperglicemia, in pazienti diabetici che ricevono il trattamento concomitante con fluorochinoloni, soprattutto nei pazienti anziani. Infatti, è consigliabile monitorare attentamente il glucosio nel sangue in tutti i pazienti che ricevono contemporaneamente gliclazide e fluorochinolone. Test di laboratorio. La misura dei livelli di emoglobina glicata (o glicemia venosa a digiuno) è raccomandata per il controllo della glicemia nel sangue. Può essere utile anche l’auto monitoraggio del glucosio nel sangue. Il trattamento di pazienti con deficit di G6PD con sulfoniluree può portare ad anemia emolitica. Dal momento che la gliclazide appartiene alla classe chimica delle sulfoniluree, cautela deve essere utilizzata nei pazienti con deficit di G6PD e deve essere presa in considerazione una alternativa non-sulfonilurea. Altri eccipienti. Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato contiene lattosio. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
1) I seguenti medicinali possono aumentare il rischio di ipoglicemia: Associazioni controindicate. Miconazolo (via sistemica, gel per la mucosa orale): aumenta l’effetto ipoglicemizzante con possibile insorgenza di sintomi ipoglicemici, o anche coma. Associazioni non raccomandate. Fenilbutazone (via sistemica): aumenta l’effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree (spiazza il loro legame alle proteine plasmatiche e/o riduce la loro eliminazione). È preferibile utilizzare un agente anti-infiammatorio differente, oppure avvertire anche il paziente e sottolineare l’importanza dell’auto-monitoraggio. Può essere necessario adattare la dose del principio attivo antidiabetico durante e dopo il trattamento con l’agente anti-infiammatorio. Alcool: aumenta la reazione ipoglicemica (inibendo le reazioni compensative) che può portare alla comparsa di coma ipoglicemico. Devono essere evitati alcool e medicinali contenenti alcool. Associazioni che richiedono precauzioni d’uso. Il potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante e quindi in alcuni casi di ipoglicemia può verificarsi anche quando viene assunto uno dei seguenti medicinali: altri antidiabetici (insulina, acarbosio, metformina, tiazolidinedioni, inibitori della dipeptidil peptidasi 4, agonisti del recettore GLP-1), beta-bloccanti, fluconazolo, ACE inibitori (captopril, enalapril), antagonisti del recettore H2, inibitori MAO, sulfonamidi, claritromicina e agenti anti-infiammatori non steroidei. 2) I seguenti medicinali possono causare un aumento della glicemia nel sangue: Associazioni non raccomandate. Danazolo: effetto diabetogeno del danazolo. Se non può essere evitato l’utilizzo di questo principio attivo, il paziente deve essere avvertito ed informato dell’importanza del monitoraggio dell’urina e della glicemia. Può essere necessario modificare la dose del principio attivo dell’anti-diabetico durante e dopo il trattamento con danazolo. Associazioni che richiedono precauzioni d’uso. Clorpromazina (agente neurolettico): alte dosi (>100 mg al giorno di clorpromazina) aumentano i livelli di glicemia (riduzione del rilascio di insulina). Avvertire il paziente e sottolineare l’importanza del monitoraggio della glicemia. Può essere necessario adattare la dose del principio attivo dell’anti-diabetico durante e dopo il trattamento con l’agente neurolettico. Glucocorticoidi (via sistemica e locale: intra-articolare, cutanea e preparazioni rettali) e tetracosactide: aumentano la glicemia con possibile chetosi (riduzione della tollerabilità ai carboidrati dovuta ai glucocorticoidi). Avvertire il paziente e sottolineare l’importanza del monitoraggio della glicemia, in particolare all’inizio del trattamento. Può essere necessario adattare la dose del principio attivo dell’anti-diabetico durante e dopo il trattamento con glucocorticoidi. Ritodrina, salbutamolo, terbutalina (i.v.): aumento del livello di zucchero nel sangue a causa degli effetti beta-2 agonista. Il paziente deve essere informato dell’importanza del monitoraggio della glicemia. Può essere necessario il passaggio al trattamento con insulina. Preparazioni a base di erba di San Giovanni (Hypericum perforatum): L’esposizione alla gliclazide viene diminuita dall’erba di San Giovanni - Hypericum perforatum. Sottolineare l’importanza del monitoraggio del glucosio nel sangue. I seguenti medicinali possono causare disglicemia: Associazioni che richiedono precauzioni durante l’uso: - Fluorochinoloni: in caso di un uso concomitante di gliclazide e fluorochinolone, il paziente deve essere avvertito del rischio di disglicemia, e deve essere sottolineata l’importanza del monitoraggio del glucosio del sangue. 3) Associazioni da prendere in considerazione: Terapia con anti-coagulanti (per es. warfarin, etc.): Le sulfaniluree possono portare ad un potenziamento dell’anticoagulazione durante trattamento concomitante. Può essere necessario un adattamento della dose dell’anti-coagulante.
6. Effetti indesiderati
Sulla base dei dati ottenuti in merito all'impiego di gliclazide, sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati: Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Ipoglicemia. La reazione avversa più frequente con la gliclazide è l’ipoglicemia. Come con altre sulfaniluree, il trattamento con Gliclazide Krka compresse a rilascio modificato può causare ipoglicemia se i pasti vengono assunti in modo irregolare, e, in particolare, se vengono saltati. I possibili sintomi di ipoglicemia sono: mal di testa, fame intensa, nausea, vomito, stanchezza, disturbi del sonno, agitazione, aggressività, scarsa concentrazione, ridotta consapevolezza e reazioni rallentate, depressione, confusione, disturbi visivi e del linguaggio, afasia, tremore, paresi, disturbi sensoriali, capogiri, sensazione di impotenza, perdita di autocontrollo, delirio, convulsioni, respirazione superficiale, bradicardia, sonnolenza e perdita di coscienza, possibilmente con conseguente coma e esito letale. Inoltre, possono essere osservati segni di contro-regolazione adrenergica: sudorazione, sudori freddi, ansia, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris e aritmia cardiaca. Di solito, i sintomi scompaiono dopo l'assunzione di carboidrati (zuccheri). Tuttavia, i dolcificanti artificiali non hanno effetto. L'esperienza con altre sulfaniluree indica che l'ipoglicemia può ripresentarsi anche quando le misure si rivelano inizialmente efficaci. Se un episodio di ipoglicemia è grave o prolungato, e anche se è temporaneamente controllato da assunzione di zucchero, sono necessari un immediato trattamento medico o anche il ricovero in ospedale. Altri effetti indesiderati. Patologie gastrointestinali: Sono stati registrati disturbi gastrointestinali, inclusi dolore addominale, nausea, vomito, dispepsia, diarrea e costipazione; se si verificano, è possibile evitarli o ridurli al minimo assumendo la gliclazide insieme alla colazione. I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati più raramente: Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Rash, prurito, orticaria, angioedema, eritema, eruzioni cutanee maculo-papulose, reazioni bollose (come la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica), ed eccezionalmente reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Patologie del sistema emolinfopoietico: Le variazioni ematologiche sono rare. Possono includere anemia, leucopenia, trombocitopenia e granulocitopenia. Queste sono generalmente reversibili dopo interruzione del trattamento. Patologie epatobiliari: L'aumento dei livelli di enzimi epatici (AST, ALT, fosfatasi alcalina), epatite (casi isolati); interruzione della terapia se compare ittero colestatico. Questi sintomi di solito scompaiono dopo l'interruzione del trattamento. Patologie dell’occhio: Possono verificarsi disturbi visivi transitori, specialmente all’inizio del trattamento, a causa della variazione dei livelli di glucosio nel sangue. Effetti attribuibili alla classe farmacologica: Come per altre sulfaniluree, sono stati osservati i seguenti effetti collaterali: casi di eritrocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia, vasculite allergica, iponatriemia, elevati livelli degli enzimi epatici e persino compromissione della funzionalità epatica (ad es. con colestasi e ittero) ed epatite che regrediscono dopo la sospensione della sulfanilurea o che in casi isolati hanno portato a pericolo di vita per insufficienza epatica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Non sono disponibili o sono limitati i dati (meno di 300 risultati di gravidanza) in merito all’impiego della gliclazide in donne gravide, sebbene esistano alcuni dati relativi ad altre sulfaniluree. Negli studi condotti su animali, la gliclazide non è teratogenica (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso della gliclazide durante la gravidanza. Il controllo del diabete deve essere ottenuto prima del momento del concepimento per ridurre il rischio di anomalie congenite legate al diabete incontrollato. Gli agenti ipoglicemici orali non sono adatti, l’insulina è il farmaco di prima scelta per il trattamento del diabete durante la gravidanza. Si raccomanda di modificare la terapia ipoglicemica orale con l’insulina prima di programmare una gravidanza o prima possibile quando viene scoperto lo stato di gravidanza. Allattamento: Non è noto come la gliclazide o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno umano. Dato il rischio di ipoglicemia neonatale, il prodotto è controindicato durante l’allattamento. Non si può escludere un rischio per i neonati/infanti. Fertilità Non è stato osservato nessun effetto sulla fertilità o sulle prestazioni riproduttive nei ratti maschi e femmine (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 90 mg di gliclazide. Eccipienti con effetto noto Ogni compressa a rilascio modificato contiene 133,1 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Ipromellosa, Lattosio monoidrato, Silice colloidale anidra, Magnesio stearato.
11. Sovradosaggio
Sintomi Una dose eccessiva di sulfaniluree può causare ipoglicemia. Sintomi moderati di ipoglicemia senza alcuna perdita di coscienza o sintomi neurologici devono essere corretti con l’assunzione di carboidrati, l’adattamento della dose e/o la modifica della dieta. Un attento monitoraggio deve essere protratto fino a che il medico non sia sicuro che il paziente sia fuori pericolo. Sono possibili gravi reazioni ipoglicemiche con coma, convulsioni o altri disturbi neurologici e devono essere trattati come emergenze mediche che richiedono un immediato ricovero ospedaliero.Gestione Se viene diagnosticato o sospettato un coma ipoglicemico, al paziente devono essere somministrati rapidamente per via endovenosa 50 ml di una soluzione concentrata di glucosio (dal 20 al 30%). A questo deve seguire una soluzione più diluita di glucosio (10%) per infusione continua ad un tasso che mantenga i livelli di glucosio sopra 1 g/L. I pazienti devono essere monitorati attentamente ed a seconda delle condizioni del paziente dopo questo periodo il medico deciderà se è necessario un ulteriore monitoraggio. La dialisi non è un beneficio per i pazienti a causa del forte legame della gliclazide con le proteine.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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