Orap 4 mg compresse 20 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
ORAP è particolarmente indicato come farmaco di base nel corso di una terapia antipsicotica di mantenimento di lunga durata in pazienti psicotici cronici ed acuti, sensibili agli effetti antipsicotici specifici dei neurolettici. ORAP è anche indicato come terapia d’attacco in pazienti ambulatoriali od ospedalizzati da poco tempo o riammessi in clinica purchè l’agitazione psicomotoria, l’aggressività, o stati ansiosi particolarmente gravi non costituiscano i sintomi dominanti del quadro clinico. ORAP è indicato, infine, nei casi limite tra forme schizofreniche e forme nevrotiche (per es. stati paranoidi e schizoidi) che implicano difficoltà di rapporti sociali. L’impiego del prodotto ad alte dosi deve essere limitato agli Ospedali e Case di Cura con le indicazioni ridotte al trattamento dei casi resistenti.
2. Posologia
Poiché la risposta individuale ai farmaci antipsicotici è variabile, il dosaggio di pimozide deve essere stabilito caso per caso sotto stretta sorveglianza medica. La dose iniziale per un soggetto adulto è di 1-2 mg al giorno (secondo il peso corporeo e la gravità dei sintomi). Essa va adattata individualmente fino al raggiungimento della dose quotidiana ottimale. La dose giornaliera dovrebbe essere aumentata di 2-4 mg ad intervalli non inferiori alla settimana. Tale dose ottimale di mantenimento, in genere varia tra 1 e 8 mg al giorno. All’occorrenza, essa può essere aumentata progressivamente fino ad una dose massima di 20 mg al giorno. Il paziente deve essere controllato con regolarità, per verificare che sia trattato con la dose minima efficace. La dose giornaliera va assunta al mattino in una sola somministrazione. Non assumere succo di pompelmo durante la terapia con ORAP. Quando da una precedente terapia neurolettica in corso si passa alla somministrazione di Pimozide, è consigliabile ridurre progressivamente le dosi del farmaco precedentemente usato, anzichè interromperlo bruscamente. Nel trattamento dei pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti Stati comatosi di qualsiasi origine. Depressione endogena e morbo di Parkinson. Gravidanza (v. paragrafo 4.6). Malattie cardiache clinicamente significative (ad es: recente infarto acuto del miocardio, insufficienza cardiaca scompensata, aritmie trattate con medicinali antiaritmici appartenenti alle classi Ia e III). Prolungamento intervallo QTc. Soggetti con storia famigliare di aritmia o torsione di punta. Ipopotassemia non corretta. Concomitante uso di farmaci che prolungano il QTc. È controindicato l’uso concomitante di farmaci che inibiscono il sistema enzimatico CYP 3A4 come i derivati azolici antimicotici, antivirali appartenenti agli inibitori della proteasi, antibiotici di tipo macrolidico ed il nefazodone e quello degli inibitori del sistema CYP 2D6 come la chinidina. L’inibizione di uno o di entrambi i suddetti sistemi del citocromo P450 può causare un aumento dei livelli plasmatici di Pimozide e aumentare la possibilità di un prolungamento del tratto QT. ORAP è controindicato in caso di uso concomitante di inibitori della ricaptazione della serotonina, quali sertralina, paroxetina, citalopram ed escitalopram (v. paragrafo 4.5) La Pimozide non è indicata negli stati di aggressività e di agitazione psicomotoria (cfr. paragrafo 4.4). Il prodotto ad alte dosi non deve essere impiegato nelle astenie e nelle nevrosi.
4. Avvertenze
Aumento dell’attività psicomotoria Studi clinici indicano che pimozide non è efficace, o lo è solo scarsamente, nel trattamento dell’agitazione, dell’eccitamento e dell’ansia grave. Malattie epatiche Si raccomanda cautela nei pazienti con malattie epatiche, poiché la pimozide viene metabolizzata nel fegato. Monitoraggio cardiaco (Vedere anche paragrafo 4.3 Controindicazioni) Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia famigliare di prolungamento QT. Effettuare un ECG di base prima di iniziare il trattamento (vedi paragrafo 4.3). Effettuare un monitoraggio dell’ECG nel corso della terapia, sulla base delle condizioni cliniche del paziente. Nel corso della terapia, ridurre il dosaggio se si osserva un prolungamento del QT e interrompere se il QTc è >500ms. Si raccomanda un controllo periodico degli elettroliti. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Cinetica di risposta/sospensione Nella schizofrenia, la risposta ai trattamenti con farmaci antipsicotici può essere ritardata. Se la terapia farmacologica viene interrotta, i sintomi della schizofrenia possono non riapparire per diverse settimane o mesi. Dopo l’interruzione improvvisa dell’assunzione di alte dosi di farmaci antipsicotici, sono stati descritti molto raramente sintomi acuti da sospensione, quali: nausea, vomito, segni transitori di discinesia ed insonnia. È consigliabile, pertanto, una sospensione graduale della terapia. Sintomi extrapiramidali Come con tutti gli altri neurolettici, possono comparire sintomi extrapiramidali (v. paragrafo 4.8). È possibile prescrivere al bisogno farmaci antiparkinson di tipo anticolinergico, ma questi non possono essere prescritti abitualmente come misura preventiva. Discinesia tardiva Come con tutti gli antipsicotici, può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo interruzione del farmaco. La sindrome è caratterizzata prevalentemente da movimenti ritmici involontari della lingua, della faccia, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome può essere mascherata quando si riprende il trattamento, quando il dosaggio viene aumentato o in caso di switch ad un diverso antipsicotico. Il trattamento deve essere interrotto prima possibile. Sindrome Neurolettica Maligna Come con altri farmaci antipsicotici, ORAP è stato associato a un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna. Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono: iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarità del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie); alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. L’ipertermia è spesso un segno precoce di questa sindrome. Il trattamento della S.N.M. consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell’istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l’ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato. Crisi epilettiche Come altri antipsicotici, ORAP deve essere usato con cautela in pazienti con una storia di crisi epilettiche o altre condizioni potenzialmente in grado di abbassare la soglia convulsiva. Inoltre, sono state riportate in associazione ad ORAP convulsioni di tipo grande male. Regolazione della temperatura corporea Agli agenti antipsicotici è stato attribuito l’annullamento della capacità dell’organismo di ridurre la temperatura corporea. È opportuno prestare attenzione nei casi in cui la pimozide venga prescritta a pazienti che potranno essere sottoposti a condizioni che contribuiscono ad innalzare la temperatura corporea, ad esempio allenamenti intensi, esposizione a calore elevato, concomitante somministrazione di farmaci ad azione anticolinergica, o tendenza alla disidratazione. Effetti endocrini Gli effetti ormonali dei farmaci antipsicotici neurolettici includono: iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia, oligomenorrea o amenorrea, e disfunzione erettile. Sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV) con farmaci antipsicotici. Spesso i pazienti trattati con farmaci antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per TEV; pertanto devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante la terapia con ORAP e devono essere intraprese misure preventive. In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non è noto. Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. ORAP deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. Con uguale cautela andrà intrapresa la terapia con ORAP in pazienti anziani, in ragione della maggiore sensibilità al farmaco ed in quelli con insufficienza epatica e/o renale per il rischio di accumulo, e negli individui le cui condizioni possono essere aggravate dall’azione anticolinergica della pimozide. Aumento della mortalità nelle persone anziane con demenza Nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza trattati con antipsicotici il rischio di morte è aumentato. Dall’analisi di diciassette studi controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), nei pazienti trattati con antipsicotici atipici è stato evidenziato un aumento della mortalità da 1.6 a 1.7 volte rispetto ai pazienti trattati con placebo. Nel corso di uno studio controllato della durata di 10 settimane, è stata osservata una incidenza della mortalità di circa il 4.5% nei pazienti trattati con il farmaco rispetto al tasso di circa il 2.6% del gruppo placebo. Anche se le cause di morte sono state varie, la maggior parte di queste sono state di natura cardiovascolare (ad esempio insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio polmonite). Gli studi osservazionali hanno mostrato che, in modo simile agli antipsicotici atipici, il trattamento con antipsicotici convenzionali può aumentare il rischio di morte. Non è chiara la misura in cui l’aumento della mortalità rilevato negli studi osservazionali possa essere attribuito al farmaco antipsicotico piuttosto che ad alcune caratteristiche dei pazienti. ORAP non è autorizzato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza.
5. Interazioni
Non somministrare in concomitanza con farmaci che prolungano il QT come ad esempio alcuni antiaritmici della classe Ia (es. chinidina, disopiramide e procainamide) e della classe III (es. amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, altri antipsicotici e alcuni antimalarici (es. chinina e meflochina) ed inoltre la moxifloxacina. Questa lista è da considerarsi solo indicativa e non esaustiva. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti. Dovrebbe essere evitato l’uso concomitante di diuretici, in particolare di quelli che possono causare ipopotassiemia. La pimozide è metabolizzata principalmente dal sistema enzimatico del citocromo P450 sottotipo 3A4 (CYP 3A4) e, in misura inferiore, attraverso il sottotipo CYP 2D6. Dati in vitro dimostrano che inibitori altamente potenti del sistema enzimatico del CYP 3A4, come gli antimicotici con struttura azolica, gli antivirali del tipo degli inibitori della proteasi, gli antibiotici macrolidici ed il nefazodone inibiscono il metabolismo della pimozide, aumentandone notevolmente i livelli plasmatici. I dati in vitro indicano inoltre che la chinidina diminuisce il metabolismo attraverso il CYP 2D6 della pimozide. Livelli elevati di pimozide possono aumentare il rischio di prolungamento dell’intervallo QT. L’uso di pimozide con altri farmaci inibitori dei citocromi P450 CYP 3A4 o CYP 2D6 è controindicato (vedere paragrafo 4.3) ORAP può potenziare l’effetto dell’alcool, l’azione degli ipotensivi, degli antiipertensivi e dei deprimenti del S.N.C. La somministrazione contemporanea di ORAP con succo di pompelmo va evitata, poiché il succo di pompelmo inibisce il metabolismo dei farmaci metabolizzati attraverso il CYP3A4. Uno studio in vivo, aggiungendo pimozide a sertralina allo steady state, ha rivelato un aumento del 40% di AUC e Cmax di pimozide (v. paragrafo 4.3.) Uno studio in vivo sulla somministrazione contemporanea di pimozide e citalopram ha riportato un aumento medio di circa 10 millisecondi dei valori di QTc. Citalopram non ha alterato i valori di AUC e Cmax di pimozide (v. paragrafo 4.3). Uno studio in vivo nel quale sono state co-somministrate pimozide (dose singola 2 mg) e paroxetina (60 mg al giorno) è stato associato ad aumenti medi del 151% dell’AUC e del 62% della Cmax di pimozide (v. paragrafo 4.3). Poiché anche il CYP1A2 può contribuire al metabolismo di ORAP, è importante, nel prescrivere il farmaco, considerare la possibilità teorica di interazione con gli inibitori di questo sistema enzimatico. ORAP può ridurre l’effetto antiparkinson della levodopa in modo dose-dipendente.
6. Effetti indesiderati
Dati derivanti da Studi Clinici Studi in doppio cieco controllati verso placebo - Reazioni Avverse al Farmaco riportate con un’incidenza ≥ 2% La sicurezza di ORAP è stata valutata in 299 soggetti partecipanti a 7 studi clinici in doppio cieco controllati verso placebo. Le informazioni presentate in questa sezione derivano dai dati aggregati. La popolazione specifica di pazienti nei diversi studi consisteva di pazienti con schizofrenia, pazienti con psicosi borderline o con disturbi del comportamento. Le Reazioni Avverse al Farmaco (ADR) riportate con incidenza ≥ 2% dei soggetti trattati con ORAP in questi studi sono mostrate in Tabella 1.
Tabella 1. Reazioni Avverse al Farmaco riportate in ≥2% dei soggetti trattati con ORAP in 7 studi clinici di ORAP, in doppio cieco, controllati verso placebo
Classificazione sistemica organica ORAP (n=165) % PLACEBO (n=134) %
Disturbi del metabolismo e della nutrizione    
Anoressia 6 1
Disturbi Psichiatrici    
Insonnia 7 2
Patologie del sistema nervoso    
Vertigini 11 6
Sonnolenza 11 7
Mal di testa 7 4
Tremore 4 1
Letargia 3 1
Patologie dell’occhio    
Visione offuscata 2 0
Patologie gastrointestinali    
Costipazione 7 1
Secchezza delle fauci 5 2
Vomito 3 1
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo    
Iperidrosi 13 7
Iperattività delle ghiandole sebacee 3 1
Patologie renali e urinarie    
Nocturia 12 6
Pollachiuria 7 2
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella    
Disfunzione erettile 2 1
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione    
Prostrazione 2 1
Dati ottenuti in studi controllati verso un farmaco di confronto - Reazioni Avverse al Farmaco riportate con incidenza ≥ 2% La sicurezza di ORAP è stata valutata in 303 pazienti partecipanti a 11 studi di confronto in doppio-cieco. Le informazioni riportate in questa sezione sono state ricavate dai dati aggregati. La popolazione specifica di pazienti nei diversi studi consisteva di pazienti (cronici) con schizofrenia o pazienti con altre psicosi. Le Reazioni Avverse al Farmaco (ADR) riportate con incidenza ≥ 2% dei soggetti trattati con ORAP in questi studi e non elencate in Tabella 1 sono mostrate in Tabella 2.
Tabella 2. Reazioni Avverse al Farmaco riportate in ≥2% dei soggetti trattati con ORAP in 11 Studi Clinici (studi in doppio cieco di confronto)
Classificazione sistemica organica ORAP (n=303) %
Disturbi psichiatrici  
Depressione 2
Agitazione 2
Irrequietezza 2
Patologie del sistema nervoso  
Disturbo extrapiramidale 9
Acatisia 3
Patologie gastrointestinali  
Ipersecrezione salivare 7
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  
Rigidità muscolare 9
Dati ottenuti da studi controllati con placebo e verso un farmaco di confronto Reazioni Avverse al Farmaco riportate con incidenza < 2% Ulteriori ADR occorse in meno del 2% dei soggetti trattati con ORAP in entrambi i sopraccitati gruppi di dati, sono elencati nella sottostante Tabella 3.
Tabella 3. Reazioni Avverse al Farmaco riportate in < 2% dei soggetti trattati con ORAP in Studi Clinici (doppio cieco verso placebo e farmaco di controllo)
Classificazione sistemica organica
Patologie del sistema nervoso
Bradicinesia
Rigidità a scatti
Discinesia
Distonia
Disartria
Patologie dell’occhio
Oculorotazione
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Spasmi muscolari
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Amenorrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Edema facciale
Dati Post-marketing Eventi Avversi inizialmente identificati come ADR durante l’esperienza post-marketing con ORAP sono inclusi in Tabella 4, ordinati in base alla categoria di frequenza con la quale sono stati riportati spontaneamente. La frequenza è espressa secondo la seguente convenzione: molto comune ≥1/10; comune ≥1/100 e <1/10; non comune ≥1/1000 e <1/100; rara ≥1/10000 e <1/1000; molto rara <1/10000 inclusi i casi isolati.
Tabella 4: Reazioni Avverse al Farmaco identificate durante l’esperienza post-marketing con ORAP sulla base della categoria di frequenza stimata dalle segnalazioni spontanee
Patologie endocrine
Molto rara Iperglicemia (in pazienti con diabete pre-esistente), iperprolattinemia, aumento dei livelli di prolattina sierica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto rara Iponatremia
Disturbi psichiatrici
Molto rara Diminuzione della libido
Patologie del sistema nervoso
Molto rara Sindrome neurolettica maligna, convulsioni da grande male, discinesia tardiva
Patologie cardiache
Molto rara torsione di punta, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto rara Orticaria, prurito, rash
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto rara Rigidità nucale
Patologie renali e urinarie
Molto rara Glicosuria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto rara Galattorrea, ginecomastia
Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali
Molto rara Sindrome da astinenza neonatale, sintomi extrapiramidali
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto rara Ipotermia
Esami diagnostici
Molto rara Prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma, elettroencefalogramma anomalo
Molto rara Aumento di peso Sono stati riportati con farmaci antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda - Frequenza non nota.
7. Gravidanza e allattamento
La sicurezza sull’uso di pimozide durante la gravidanza non è stata stabilita. Pertanto, il farmaco non deve essere somministrato in caso di gravidanza accertata o presunta ed in particolare durante il primo trimestre di gravidanza, a meno che, a giudizio del medico, il beneficio atteso per la madre superi il potenziale rischio per il feto. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici incluso ORAP durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. ORAP può essere escreto con il latte materno. Pertanto, nei casi in cui il trattamento con il farmaco sia considerato essenziale, è opportuno interrompere l’allattamento.
8. Conservazione
Conservazione a temperatura non superiore a 30°C
9. Principio attivo
Una compressa contiene: Principio attivo: pimozide 4 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Calcio fosfato dibasico diidrato, amido di mais, cellulosa microcristallina, povidone K30, talco, olio vegetale idrogenato, ferro ossido giallo, sodio indigotindisolfonato lacca di alluminio.
11. Sovradosaggio
Sintomi : in generale, i segni ed i sintomi di un sovradosaggio con ORAP consistono in una amplificazione degli effetti farmacologici conosciuti, i più importanti dei quali sono i sintomi extrapiramidali. Deve essere considerato il rischio di aritmie cardiache, eventualmente associate ad un prolungamento dell’intervallo QT e ad aritmie ventricolari, inclusa la torsione di punta. In caso di gravi aritmie, possono verificarsi ipotensione e collasso cardiocircolatorio in associazione. Trattamento : non esiste un antidoto specifico alla pimozide. In caso di sovradosaggio, si raccomandano una lavanda gastrica, intubazione o tracheotomia e, se necessario, respirazione artificiale o meccanica. È opportuno eseguire un continuo monitoraggio elettrocardiografico a causa del rischio di sviluppare un prolungamento dell’intervallo QT ed aritmie ventricolari, incluse torsioni di punta, fino al ripristino di un ECG normale. Le gravi aritmie devono essere trattate con appropriate terapie antiaritmiche. Ipotensione e collasso cardiocircolatorio associati, possono essere contrastati con misure di supporto come: infusione venosa di liquidi, plasma o albumina concentrata, e ipertensivi come la dopamina o la dobutamina. Nel caso di gravi sintomi extrapiramidali, devono essere somministrati farmaci antiparkinson. A causa della lunga emivita della pimozide, i pazienti che ne hanno assunto una dose eccessiva devono essere tenuti sotto controllo per almeno 4 giorni.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
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