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Acidità in gravidanza: come comportarsi?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 13 Dicembre, 2022

Scopriamo quali sono le cause e i sintomi dell'acidità in gravidanza

Durante la gestazione avvengono grandi cambiamenti che possono comportare diversi tipi di disturbi e fastidi: in alcuni casi, infatti, è possibile sperimentare bruciore di stomaco e acidità in gravidanza

Chiamato anche pirosi gastrica, questo disturbo può avere inizio nelle prime settimane della gestazione ed è correlato al reflusso gastroesofageo.

L’acidità in gravidanza può essere attenuata attraverso alcuni accorgimenti mirati: vediamoli di seguito.

Acidità in gravidanza: i rimedi

I rimedi per l’acidità in gravidanza possono prevedere una terapia farmacologica, ma questa va sempre intrapresa esclusivamente previa consultazione con il proprio medico curante.

Come prima cosa, dato il potenziale rischio per il feto, per tenere sotto controllo acidità e bruciori è bene seguire alcune regole:

  • evitare i pasti troppo abbondanti, soprattutto la sera. Si possono fare più pasti al giorno – anche spuntini, ma più leggeri (per pesare meno sullo stomaco);
  • masticare sempre tutto bene e lentamente, per aiutare la digestione;
  • non assumere cibi grassi, alcool e caffè;
  • non coricarsi subito dopo aver mangiato;
  • scegliere indumenti larghi;
  • mangia frutta e verdura sempre ben lavate, carni bianche e leggere (se rosse solo ben cotte), pesce di piccola taglia, latte e yogurt, legumi, uova, pasta;
  • bere poco, ma spesso;
  • evitare cibi acidi (come pomodori, agrumi, succhi), piccanti, fritti, speziati e bollenti;
  • bere tisane che aiutano la digestione, con zenzero, liquirizia, menta, finocchio;
  • quando si presenta il bruciore e l’acidità in gravidanza, bere un bicchiere di latte;
  • evitare movimenti che aumentano la pressione addominale;
  • durante il riposo, elevare di 10/15 centimetri il punto di appoggio.

È consigliabile, inoltre, non mettersi distesi o andare a letto dopo aver mangiato, ma mantenersi in posizione eretta (magari facendo una breve passeggiata per una mezz'ora); questo facilita lo svuotamento gastrico, riducendo il reflusso.

Tra i rimedi naturali per alleviare l’acidità in gravidanza troviamo anche:

  • l’assunzione di zenzero;
  • estratti o tisane di camomilla;
  • semi di lino e aloe.

Tuttavia, anche questi vanno assunti con moderazione e sempre dopo aver consultato il professionista che segue la gravidanza.

Quando si percepisce un certo bruciore di stomaco in gravidanza, come prima cosa non bisogna allarmarsi: questi piccoli disturbi sono tipici della gravidanza, a volte non sono semplici da affrontare ma sono passeggeri.

È bene non sottovalutarli mai, ma senza preoccuparsi eccessivamente o guardare all’alimentazione con troppa ansia.

Per facilitare l’affievolimento dell’acidità, può essere utile assumere citrati e vitamine per tamponare l’iperacidità gastrica e favorire i processi digestivi attraverso il corretto utilizzo di zuccheri, grassi e proteine.

Ovviamente, per qualsiasi dubbio, ci si può sempre rivolgere al ginecologo o al medico curante.

È importantissimo anche tenere d’occhio il riposo (la posizione in cui si dorme è fondamentale):

  • non deve essere esattamente supina, perché così si favorisce il ristagno di materiale acido e il reflusso;
  • coricarsi di lato, preferibilmente a destra (posizione che facilita lo svuotamento gastrico) o con la testa sollevata da un secondo cuscino, in modo da avere una posizione leggermente più eretta;
  • non andare a letto subito dopo mangiato, ma solo dopo aver digerito.

È bene sottolineare che il bruciore di stomaco e l’acidità in gravidanza non sono sintomo di problemi durante la gestazione, ma può essere comunque molto fastidioso avere a che fare con questa problematica.

Se questi rimedi contro l’acidità in gravidanza non dovessero risultare efficaci, ci si può affidare a trattamenti farmacologici (sempre previa prescrizione del medico).

Bisogna tenere conto del fatto che non è ancora provato scientificamente che gli antiacidi in gravidanza non causino danni al feto: è sempre necessario consultare il ginecologo ed evitare assolutamente il fai da te.

Bruciore di stomaco in gravidanza, perché avviene?

Bruciore di stomaco in gravidanza

Il bruciore di stomaco in gravidanza, così come l’acidità, consiste in una sgradevole sensazione di bruciore che ha origine alla bocca dello stomaco e che si può estendere fino alla gola, rendendo difficile deglutizione e digestione.

In generale, questo disturbo può essere sperimentato soprattutto nell’ultimo trimestre della gravidanza ma, se avviene nel primo trimestre della gestazione, può avere due cause principali:

  • fattori ormonali;
  • cambiamenti del corpo dovuti all’espansione dell’utero.

In questo periodo, i livelli di progesterone si alzano, rallentando la digestione, diminuendo le contrazioni involontarie dell’intestino e rilassando lo sfintere.

Per questo motivo i succhi gastrici tendono a risalire dalla bocca dello stomaco, provocando un forte bruciore di stomaco, acidità, nausea e malessere generale.

Il bruciore di stomaco nel secondo e, soprattutto, nel terzo trimestre di gravidanza ha una causa differente.

Verso la fine della gestazione, infatti, l’utero si ingrandisce fino a 100 volte rispetto al suo volume iniziale.

Questa espansione può avere effetti secondari sullo stomaco, andando a comprimerlo facilitando la risalita dei succhi gastrici e rallentando la digestione (lo stomaco assume infatti una posizione orizzontale)

In questa fase, il bruciore è uno dei sintomi tipici del reflusso gastroesofageo.

Il bruciore di stomaco e l’acidità in gravidanza possono essere aggravate da:

  • pasti irregolari, troppo grassi o troppo abbondanti;
  • consumo di spezie, cibi acidi o caffè;
  • fumo;
  • stress.

Cosa mangiare per evitare di essere acidi in gravidanza

L’acidità e bruciore di stomaco in gravidanza può essere evitata seguendo alcune dritte alimentari.

Seguire un’alimentazione attenta ed equilibrata non significa dover rinunciare ai propri cibi preferiti, ma vanno scelti alimenti contenenti le calorie necessarie al futura mamma e al feto.

Ecco una lista di cosa sarebbe preferibile mangiare (ovviamente, previo consulto con il ginecologo):

  • carne: deve sempre essere ben cotta e consumata con moderazione. Ricordarsi di alternare carni bianche e rosse e evitare insaccati, fegati e salumi;
  • legumi: preferire quelli particolarmente ricchi di fibre. Questo alimento è perfetto per un’alimentazione vegetariana, perché fonte di proteine e acido folico. Scegliere, dunque, lenticchie e fagioli;
  • pesce: anche questo alimento va sempre ben cotto prima di essere consumato. Vanno preferiti i pesci ricchi di acidi grassi essenziali e omega-3, come orata, nasello, salmone, sogliola;
  • uova: cotte anch’esse, si possono mangiare anche due volte a settimana perché ottima fonte di proteine;
  • olio e frutta secca: si, ma a quantità moderate. Sono cibi ricchi di acidi grassi essenziali;
  • ortaggi e frutta di stagione: avere sempre cura di lavarli;
  • latte pastorizzato e formaggi poco stagionati;
  • pasta e riso: ottimi per integrare zuccheri complessi e carboidrati, si possono mangiare anche tutti i giorni;
  • dolci secchi, alla frutta o allo yogurt, ma anche la melassa;
  • fichi, carciofi, porri, erba cipollina;
  • basilico e semi di zucca.

Cibi da evitare

Per evitare il bruciore di stomaco in gravidanza, basta fare un po’ di attenzione a ciò che si mangia, stando attenti alle porzioni e evitando alcuni cibi che possono risultare dannosi.

Ecco quali:

  • sushi: gli alimenti crudi vanno evitati, perché possono causare listeriosi, toxoplasmosi, salmonella ed Escherichia coli. Lo stesso vale per formaggi forti, molto stagionati e latte crudo;
  • uova crude (o poco cotte) o dolci che le contengono;
  • pesce di grossa taglia: generalmente questi pesci (spada, sgombro e tonno) sono a rischio mercurio. Si può mangiarlo con moderazione dalle scatolette;
  • alcool: assolutamente da evitare per tutta la durata della gravidanza;
  • caffeina: si, ma in dosi limitate (2 tazzine di caffè oppure 3 tazze di tè al giorno). Meglio evitare dolcificanti artificiali;
  • arachidi: in quantità eccessive può essere dannosa (soprattutto le arachidi). Consumare con moderazione.
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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Marcello Sergio
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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