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Scoperto il meccanismo che spinge le cellule tumorali a espandersi

Paolo Pate | Blogger

Ultimo aggiornamento – 23 Marzo, 2015

In un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Cell Biology, alcuni scienziati mostrano come una proteina comune in molte cellule umane è in grado di attivare le metastasi delle cellule tumorali. Secondo gli esperti, questa scoperta aiuterà a capire meglio la genesi di molti tumori epiteliali, come il cancro al seno e quello ai polmoni.

Durante il periodo dell’infanzia il corpo umano è ancora in crescita ed è quindi normale che le nostre cellule si muovano. Questo diventa meno comune quando la crescita si arresta. Le cellule tumorali, tuttavia, hanno una maggiore capacità di movimento in età adulta rispetto alle altre cellule. Così, un cancro causa nuovi tumori secondari in altre parti del corpo: questo processo è noto come metastasi ed è responsabile del 90% dei decessi per tumore.

La ricerca

Un nuovo studio portato avanti da un team della McGill University di Montreal, Canada, si focalizza su una proteina (DENND2B) che sembra giocare un ruolo attivo nel normale spostamento cellulare. Il capo della ricerca, Peter McPherson, professore della McGill University e responsabile di un laboratorio presso il McGill’s Montreal Neurological Institute, spiega così la loro scoperta:

La proteina DENND2B attiva all’interno di una cellula un’altra proteina chiamata Rab13, un enzima che favorisce lo spostamento cellulare. Finora non sapevamo come Rab13 venisse attivato per avviare lo spostamento delle cellule”.

Il team ha notato che in molti tipi di cancro, soprattutto nei tumori epiteliali che spesso provocano metastasi al cervello, la proteina Rab13 è insolitamente presente in alte percentuali. Il tessuto epiteliale comprende strati di cellule che formano la copertura o il rivestimento di superfici corporee interne ed esterne. La pelle è un esempio di tessuto epiteliale che può rivestire sia cavità del corpo (cavità toracica e addominale) sia organi come seni e polmoni.

I tumori epiteliali, noti come carcinomi, si formano nelle cellule del tessuto epiteliale e rappresentano la maggioranza dei tumori: seno, prostata, polmone, colon, ovaie e vescica. Si distinguono sia dai tumori del sangue e del sistema linfatico (linfomi) sia dai tumori del tessuto connettivo (sarcomi).

DENND2B attiva Rab13

Nello studio, i ricercatori hanno scoperto che DENND2B attiva Rab13 all’origine della formazione della cellula tumorale e questo è un punto importante per lo spostamento cellulare: “DENND2B interagisce con Rab13 alla periferia delle cellule e questa interazione è fondamentale per la ristrutturazione dinamica della cellula”.

I ricercatori hanno iniettato cellule tumorali umane molto aggressive in due gruppi di topi: uno con alti livelli di proteine ​​Rab13 nelle cellule, l’altro con quasi nessun gene della stessa proteina. Quando hanno esaminato i risultati, ecco cosa è stato rilevato dal professor McPherson: “Nel caso delle cellule con livelli ridotti di Rab13, il cancro o non è cresciuto affatto oppure ha creato solo piccoli tumori. Inoltre, il tumore più piccolo non ha formato metastasi in altri tessuti”.

Prospettive future

Questo è stato in assoluto il primo studio a esaminare e sperimentare il rapporto tra l’enzima Rab13 e l’insorgere di un tumore. Il team ritiene che questa ricerca porterà grande interesse nell’utilizzo di Rab13 in molte terapie anti-cancro, anche se ci sono ancora molti studi da fare prima di iniziare ad applicarlo in studi clinici. Nel frattempo, come riporta il Medical News Today un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester ha scoperto che il grafene, un nanomateriale, può neutralizzare le cellule staminali del cancro. Queste cellule rappresentano importanti fattori di recidiva per tumori e metastasi.

Altri scienziati, con una nota sulla rivista Oncotarget, suggeriscono inoltre che il grafene potrebbe essere utile per il trattamento di alcuni tumori, con minori effetti collaterali rispetto ad attuali terapie.

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Paolo Pate | Blogger
Scritto da Paolo Pate | Blogger

Scrittura, volontariato, lettura, sport, viaggi… sono davvero tante le passioni che possono descrivermi. In ognuna di queste cerco di mettere tutto me stesso per non smettere mai di crescere, cercare la mia strada ed essere felice.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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