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Come dire addio alla ritenzione idrica

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 15 Luglio, 2015

La ritenzione idrica è una condizione patologica, prevalentemente femminile ma che può colpire anche il sesso maschile, dovuta all’accumulo di liquido negli spazi interstiziali, cioè gli spazi tra cellula e cellula.

Si ha ritenzione quando i liquidi non vengono correttamente smaltiti a causa di una alterata funzionalità del sistema circolatorio, soprattutto delle vene e dei vasi linfatici, e questa condizione provoca edema diffuso, cioè un gonfiore che si presenta in alcune zone del corpo, soprattutto in quelle più predisposte, come l’addome, i glutei o le caviglie.

Le cause delle ritenzione idrica sono diverse e, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo conseguente a uno stile di vita scorretto, in alcuni casi può essere sintomo di patologie importanti come disfunzioni cardiovascolari o renali, patologie della vescica o del fegato o reazioni allergiche.

La sedentarietà, il fumo, l’abuso di alcolici o di caffé, così come una alimentazione troppo ricca di sale, sono fattori di rischio per la ritenzione idrica. Anche alcuni farmaci possono dare ritenzione di liquidi. Tra questi, soprattutto gli antinfiammatori, i cortisonici, gli estroprogestinici [1].

Quali sono i rischi?

Alcuni tipi di ritenzione idrica possono portare a difficoltà respiratorie. L’ascite, cioè la ritenzione di liquidi nella cavità peritoneale, è uno di questi. Di per sé priva di significato patologico, tende a far aumentare di volume l’addome che, come conseguenza, schiaccia i polmoni provocando difficoltà respiratorie.

L’altro caso, sicuramente di maggior gravità, è l’edema polmonare. In questo caso il fluido si accumula direttamente nei polmoni. Questo rende difficile respirare e aumenta la pressione nell’arteria polmonare. Se cronicizza diventa forte il rischio di insufficienza cardiaca. L’edema polmonare si verifica anche in presenza di epatopatie e nefropatie.

La presenza di ritenzione idrica può abbassare i livelli di sodio nell’organismo, provocando stati di stanchezza, miastenia, vomito e confusione.

Se la ritenzione idrica colpisce piedi e caviglie, è molto forte il rischio di ferite della pelle che possono diventare vere ulcerazioni con conseguenti difficoltà nella deambulazione e rischi di complicanze gravi, soprattutto negli anziani e nei pazienti diabetici [2].

La pillola e la ritenzione di liquidi

grasso

I contraccettivi orali a base di estrogeni hanno, tra gli effetti collaterali, il rischio di ritenzione idrica, in questo caso dovuta agli effetti degli ormoni sul rene. Gli estrogeni infatti, aumentano la ritenzione di sodio a livello renale e, quello in eccesso viene poi ri-immesso nel circolo sanguigno. Di conseguenza il livello dei liquidi necessari alla sua diluizione deve aumentare, di qui il rischio di ritenzione [3].

La dieta per combattere le ritenzione idrica

frutta

In primo luogo, bisogna evitare cibi salati e i cibi trasformati e confezionati. Tutti questi alimenti, infatti, contengono sodio in grandi quantità.

La dieta, a base di cibi freschi, naturali che favoriscano la diuresi, deve prevedere anche di mantenersi sempre ben idratati, bevendo acqua per almeno due litri al giorno. Ecco un modello di dieta da seguire [4]:

  • Frutta: meloni, agrumi e altri frutti ricchi di potassio contribuiscono a ridurre la ritenzione idrica, perché sono ad alto contenuto di potassio, minerale che bilancia i livelli di sodio. L’ideale sarebbe di iniziare la giornata con una macedonia o un frullato.
  • Verdura: le verdure a foglia verde, il crescione in particolare, il sedano, i pomodori, le carote, cipolle e peperoni contengono molti flavonoidi che possono limitare la ritenzione idrica. Se ne soffrite non fatevi mancare un’insalata sia a pranzo che a cena.
  • Cereali e frutta secca: i cereali sono ottime fonti di fibre e proteine e la frutta secca (non tostata e salata) di grassi buoni. Entrambi consigliati a tutti e, in particolare, a chi ha il problema della ritenzione idrica.
  • Pesce: nelle varietà ricche di Omega3, come il salmone o il pesce azzurro, da aggiungere alla dieta settimanale almeno un paio di volte.

Fonti

[1] Fluid retention http://www.betterhealth.vic.gov.au/bhcv2/bhcarticles.nsf/pages/fluid_retention

[2] What Are the Dangers of Excess Water Retention? http://www.livestrong.com/article/154647-what-are-the-dangers-of-excess-water-retention/

[3] The Relationship Between Birth Control and Weight Gain http://www.fitday.com/fitness-articles/fitness/weight-loss/the-relationship-between-birth-control-and-weight-gain.html

[4] Foods to Reduce Water Retention http://www.livestrong.com/article/116605-foods-reduce-water-retention/ 

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Scritto da Vincenzo Russo | Blogger

Lavoro da anni nel mondo della medicina. Con Pazienti.it ho l'opportunità di scrivere di argomenti di salute, trasmettendo importanti messaggi di prevenzione e benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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