A Pechino torna la paura. Dall'11 al 16 giugno, le infezioni da Coronavirus sono salite a 158, mentre la città continua a rafforzare le misure di controllo.
I voli sono stati bloccati e, soprattutto, dai menù dei ristoranti e dagli scaffali dei supermercati non c’è più traccia di salmone norvegese. Insomma, le importazione del pesce sono state sospese.
Il motivo? Nel mercato di Xinfadi, dove è emerso il nuovo focolaio di Covid-19, sono state trovate tracce di virus su un tagliere dedicato al taglio del salmone. Ad onor del vero, però, frammenti del patogeno sono stati riscontrati ovunque all'interno della struttura. Eppure, la notizia è rimbalzata sui media di tutto il mondo e il duo salmone e coronavirus ha tenuto banco per qualche giorno.
Dunque, il nuovo focolaio è partito da un tagliere su cui si era stato affettato il salmone? Sì, ma il pesce è privo di colpe.
Cerchiamo di capire cos'è successo.
Salmone e Coronavirus: c’è davvero un legame?
Risposta negativa. Sono le stesse autorità cinesi a smentire: il salmone, con il nuovo focolaio pechinese, non c’entra nulla.
«Nessuna prova è stata trovata che il salmone sia l'origine o il corriere», ha detto in conferenza stampa Shi Guoqing, vicedirettore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Anche il ministro della Pesca norvegese, Odd Emil Ingebrigtsen, ha smentito il legame tra salmone e Coronavirus, riportando nei ranghi le fila della discussione.
Bagarre politiche a parte, dal punto di visto scientifico l’ipotesi del salmone è molto improbabile, come hanno dichiarato gli esperti cinesi. Insomma, è praticamente impossibile che il pesce sia un vettore del virus in grado di trasmetterlo all'uomo. Ed è anche altrettanto inverosimile che il virus, nel caso abbia contaminato il cibo durante la lavorazione, sia sopravvissuto a un trasporto internazionale per poi liberarsi in fase di scongelamento.
Oggi il Coronavirus è un virus a trasmissione umana
Tirando le fila della questione, i sospetti sono sorti perché il virus è stato trovato su un tagliere. Ma come ci è arrivato? Semplice. Un soggetto infetto (magari asintomatico) non ha rispettato le misure di prevenzione e le regole igieniche. Uno starnuto (o un colpo di tosse) ha dato il via a un focolaio.
Intanto, il salmone è finito sul banco degli imputati anche in Italia. «Non demonizziamolo: il salmone è innocente. Ormai Sars-CoV-2 è un virus a trasmissione umana. E se il problema in Cina è collegato a un tagliere contaminato, il responsabile non è certo il salmone», ha dichiarato all'Adnkronos Salute il dr. Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano.
Caso risolto? Speriamo.