Una delle più ampie analisi cliniche mai condotte sull’uso della ketamina come trattamento per il dolore cronico refrattario suggerisce risultati incoraggianti.
Nonostante il farmaco sia oggi approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) esclusivamente per l’anestesia in ambito chirurgico, un crescente numero di studi sta esplorando l’impiego off-label di basse dosi per condizioni resistenti alle terapie convenzionali, alimentando un dibattito scientifico e regolatorio sempre più attuale.
Un farmaco controverso, ma con potenziale terapeutico
La ketamina è conosciuta da decenni per le sue proprietà anestetiche e analgesiche, ma la sua reputazione è stata a lungo condizionata dal rischio di abuso e dagli effetti psicotropi che l’hanno resa diffusa anche come sostanza ricreativa.
Episodi di cronaca e testimonianze legate a utilizzi impropri hanno contribuito a frenare la produzione di dati solidi, limitando le sperimentazioni controllate.
Nonostante queste criticità, negli ultimi anni il farmaco è stato impiegato come opzione di terza o quarta linea in pazienti affetti da dolore cronico severo e resistente ai trattamenti standard.
Parallelamente, piccoli studi clinici, come quello pubblicato su The Lancet, hanno mostrato effetti antidepressivi in persone con disturbi dell’umore refrattari, ampliando l’interesse verso i possibili usi terapeutici del composto.
Il nuovo studio
La ricerca più recente, pubblicata su Regional Anesthesia & Pain Medicine, ha analizzato i dati di 1.034 pazienti con dolore cronico refrattario trattati con infusioni a basse dosi di ketamina tra il 2021 e il 2024. Si tratta di uno dei più ampi dataset disponibili sul tema.
La procedura prevedeva una dose subanestetica pari a 0,5 mg/kg infusa in 40 minuti per cinque giorni consecutivi. L’86,1% dei partecipanti ha completato l’intero ciclo terapeutico.
Gli esiti sono stati valutati tramite la piattaforma PROMIS del National Institutes of Health, uno strumento che misura salute fisica, mentale e sociale.
I risultati indicano miglioramenti significativi in diversi domini: dal 20% al 46% dei pazienti ha riportato benefici rilevanti nella qualità della vita quotidiana, nella gestione della fatica, nella soddisfazione sociale e nel sonno.
Quasi la metà ha mostrato una riduzione clinicamente significativa del “pain catastrophizing”, un indicatore che prevede la risposta ai trattamenti antalgici.
Sicurezza e tollerabilità: i dati disponibili
Nel complesso, le infusioni sono risultate sicure. Le allucinazioni, pur essendo l’effetto collaterale più frequente, sono state rare e non si sono verificati eventi avversi gravi tra oltre mille partecipanti.
Le complicanze monitorate includevano variazioni del tracciato ECG, episodi di ipertensione o ipotensione sintomatica e necessità di interrompere la terapia, condizioni che non si sono presentate in maniera significativa.
Le valutazioni effettuate a 3 e 6 mesi dal trattamento mostrano un mantenimento dei miglioramenti: depressione, interferenza del dolore, capacità funzionale e autopercezione dello stato di salute restano stabilmente migliorati nel medio periodo.
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Questioni aperte e prossimi passi
Nonostante le evidenze emergenti, la ketamina rimane una sostanza soggetta a stretto controllo e non è ancora approvata per il dolore cronico. Il suo impiego resta dunque limitato ai casi in cui altre terapie risultano inefficaci, mentre condizioni come gravidanza o storia di abuso di ketamina rappresentano controindicazioni.
La crescita di cliniche private e programmi che offrono infusioni off-label, talvolta con requisiti formativi non sempre chiari, ha sollevato ulteriori dubbi sulla sicurezza di trattamenti ripetuti e non regolamentati. Possibili rischi includono abuso, deficit cognitivi e alterazioni della funzione vescicale.
Secondo gli autori dello studio, per arrivare a una potenziale approvazione da parte della FDA saranno necessari trial clinici randomizzati e controllati che confermino efficacia e sicurezza nel lungo periodo.
Fonti
- Regional Anesthesia & Pain Medicine - Standardized ketamine infusion protocol for chronic refractory pain: a retrospective study of preliminary effectiveness and treatment completion
- The Lancet - Ketamine for the treatment of major depression: a systematic review and meta-analysis