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Fratture nei più giovani: quando devono destare sospetto

Prof. Sandro Giannini

Ultimo aggiornamento – 01 Dicembre, 2020

Frattura ossea nei giovani

SIOMMMS

Intervista al prof. Sandro Giannini, Professore Associato di Medicina Interna, Direttore del Centro Regionale Specializzato per l’Osteoporosi, Dipartimento di Medicina – DIMED – Università di Padova.


Parliamo di fratture sospette nelle persone più giovani, cercando di capire assieme al prof. Sandro Giannini, specialista in Medicina Interna, quali possano essere le cause, anche le meno evidenti. 

Quali sono solitamente le cause di fratture nei ragazzi?

Le fratture nei ragazzi vanno sicuramente distinte in fratture da trauma efficiente e fratture da trauma non efficiente. I ragazzi sono notoriamente più esposti alla prima tipologia, perché spesso praticano sport o si dedicano ad attività nelle quali può verificarsi un trauma più o meno robusto, quindi la frattura è semplicemente la conseguenza di un trauma appropriato, cioè in grado di rompere un segmento osseo. 

I più giovani possono essere però soggetti, come gli adulti, a fratture da traumi non efficienti, cioè traumi che non sono in grado di rompere un segmento osseo normalmente robusto. In questi casi, si deve pensare che il tessuto osseo sia non normalmente robusto, quindi malato e affetto da una patologia che lo rende più fragile di quanto dovrebbe essere.

Quali sono le cause scatenanti a cui non si pensa?

In età pediatrica, o comunque in età adolescenziale, in termini generali esistono molte condizioni di carattere genetico in grado di produrre un tessuto osseo di robustezza non ottimale

Alcune di queste condizioni patologiche sono condizioni geneticamente espresse, relativamente frequenti. Un esempio su tutte e sicuramente la più frequente è l’Osteogenesi Imperfecta, che può essere anche pauci-sintomatica (quindi, esprimersi solo con una mancata o cattiva robustezza ossea).  

Ci sono poi altre patologie, come le malattie del metabolismo del fosfato (ad esempio il Rachitismo Ipofosfatemico legato al cromosoma X) o l’ipofosfatasia, che possono geneticamente esprimersi con malattie molto più severe, sempre caratterizzate da fragilità ossea. Oppure malattie non primitivamente scheletriche, che ma che attraverso meccanismi vari possono indurre una robusta alterazione della biomeccanica del tessuto scheletrico, rendendolo più suscettibile alla fragilità. Un esempio può essere costituito dalle malattie che comportano malassorbimento intestinale che, inducendo un apporto scadente di minerali e vitamina D, si riflette in modo negativo sulla resistenza ossea ai traumi.

Da menzionare che i ragazzi, come gli adulti, possono essere affetti da diverse altre condizioni patologiche in grado di danneggiare secondariamente il tessuto osseo o che richiedono l’impiego di terapie (una su tutte il cortisone) che possono essere causa di severo danno osseo, sia in età pediatrica che in età adulta. 

Celiachia: può incidere sulla salute delle ossa?

Su questo non c’è alcun dubbio: la  celiachia  ha manifestazioni cliniche molto evidenti e questo di solito in età adolescenziale ne consente un riconoscimento più o meno pronto e, quindi, una correzione dietetica più o meno tempestiva. 

In alcune forme, può però essere più subdola e manifestarsi poco clinicamente, con sintomi molto parziali: tra questi, la bassa densità ossea o le fratture da fragilità, che in alcuni casi costituiscono il sintomo che poi può condurre ad una diagnosi appropriata. 

Nel complesso, si deve certamente dire che la celiachia è una di quelle condizioni che va indagata in un paziente con fratture, anche se non è immediatamente intuibile come malattia.  

Si può soffrire di osteoporosi da giovani?  

Sì, esiste una forma molto poco caratterizzata in realtà, che si chiama osteoporosi giovanile idiopatica

Non si sa precisamente cosa sia davvero, se un mix di patologie genetiche oppure no, e tuttavia se presente nel bambino e nell’adolescente può provocare vari disturbi di crescita, di fragilità ossea estrema con fratture e conseguenze di vario tipo. 

In generale, nel bambino e nell’adolescente, la presenza di fratture da fragilità o di una densità ossea molto patologica deve destare il sospetto di essere o genetica o causata da una patologia  in grado si indurre secondariamente danno osseo (celiachia, impiego di cortisone o altre cause ancora, che vanno ben indagate prima di concludere che si tratti di una forma di osteoporosi giovanile idiopatica). 

È dunque richiesta grande attenzione, soprattutto alla diagnostica differenziale.

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Prof. Sandro Giannini
Scritto da Prof. Sandro Giannini

Professore Associato di Medicina Interna, Direttore del Centro Regionale Specializzato per l’Osteoporosi, Dipartimento di Medicina – DIMED – Università di Padova.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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