Il segreto dei matrimoni felici? Potrebbe influenzare anche il peso corporeo

Emanuela Spotorno |  Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva
A cura di Emanuela Spotorno
Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva

Data articolo – 05 Dicembre, 2025

coppia felice fa colazione insieme

Comprendere come le relazioni sociali influenzino la salute rappresenta una delle sfide più attuali della ricerca biomedica. Un nuovo studio condotto dall’Ucla Health e pubblicato sulla rivista Gut Microbes suggerisce che un matrimonio soddisfacente potrebbe contribuire a ridurre il rischio di obesità. 

Il meccanismo ipotizzato coinvolge l’ossitocina, l’asse cervello–intestino e il microbioma, delineando un modello biologico che integra benessere emotivo e regolazione del peso corporeo.

Relazioni solide e metabolismo: un legame misurabile

Secondo gli autori, le relazioni sociali inciderebbero sulla sopravvivenza fino al 50%, ma il modo in cui il sostegno emotivo influenza il rischio di obesità resta poco esplorato. Lo studio ha coinvolto circa 100 adulti dell’area di Los Angeles, raccogliendo dati su indice di massa corporea, dieta, stato civile, livello socioeconomico e qualità del supporto percepito.

I partecipanti sposati che dichiaravano un elevato sostegno emotivo mostravano un BMI più basso e minori segnali di comportamenti alimentari disfunzionali rispetto a chi viveva matrimoni conflittuali

Nei non sposati, invece, lo stesso tipo di supporto non sembrava produrre un effetto comparabile, indicando che il matrimonio potrebbe rappresentare una forma di sostegno particolarmente costante e strutturata.

Cervello, intestino e desiderio di cibo: cosa accade davvero

L’imaging cerebrale ha evidenziato che, nei coniugi più soddisfatti, la corteccia prefrontale dorsolaterale, area chiave per il controllo degli impulsi e la regolazione dell’appetito, risultava maggiormente attivata durante la visione di immagini alimentari. Questo pattern suggerisce una migliore capacità di modulare il desiderio di cibo.

Parallelamente, l’analisi dei campioni fecali ha rivelato modifiche nei metaboliti intestinali del triptofano, tra cui picolinato, indolo e indolo-3-carbossilato. Queste molecole, prodotte dal microbioma, regolano infiammazione, sistema immunitario e omeostasi energetica. 

La combinazione tra attività cerebrale rafforzata e profili metabolici intestinali più equilibrati delinea un quadro coerente: il sostegno emotivo sembra favorire processi biologici associati a un minor rischio di obesità.

Il ruolo dell’ossitocina come mediatore biologico

Tra i risultati più rilevanti emergono i livelli plasmatici di ossitocina, più elevati proprio nei partecipanti sposati con forte supporto emotivo. 

Gli autori descrivono questo ormone come un “direttore d’orchestra” capace di coordinare tre sistemi chiave:

  • la funzione frontale legata al controllo esecutivo,
  • il metabolismo dei derivati del triptofano nell’intestino,
  • la regolazione dei comportamenti alimentari.

In presenza di un sostegno relazionale stabile, l’ossitocina sembra quindi rafforzare l’autocontrollo e modulare positivamente il microbioma, contribuendo al mantenimento di un peso più sano.

Il matrimonio come “palestra” dell’autocontrollo

Secondo gli autori, la costruzione di un rapporto duraturo richiede capacità di compromesso, gestione delle emozioni e adattamento reciproco. Si tratta delle stesse funzioni cognitive coinvolte nella regolazione dell’alimentazione. In questo senso, la relazione di coppia potrebbe diventare un contesto quotidiano nel quale esercitare e sviluppare competenze utili anche al controllo delle scelte alimentari.


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Nuove prospettive per la prevenzione dell’obesità

Il lavoro apre alla possibilità di considerare la dimensione relazionale come parte integrante delle strategie di prevenzione, affiancando a dieta ed esercizio fisico interventi mirati come psicoterapia, programmi di supporto sociale e, quando appropriato, integrazione di probiotici o supplementi di triptofano. 

L’obiettivo è rafforzare l’asse ossitocina–cervello–intestino, indicato dallo studio come uno dei possibili mediatori tra benessere affettivo e regolazione del peso corporeo.

Pur presentando alcuni limiti, tra cui la natura trasversale dei dati, il campione ridotto e l’età mediamente più elevata dei partecipanti sposati, la ricerca evidenzia che il benessere sociale produce effetti biologici misurabili. 

Poiché il campione includeva esclusivamente persone coniugate, il matrimonio è stato utilizzato come indicatore di stabilità relazionale. Resta tuttavia da chiarire se legami affettivi non formalizzati ma duraturi possano attivare meccanismi analoghi, un aspetto che future indagini dovranno approfondire.

Lo studio dell’Ucla Health indica che la qualità delle relazioni non influisce solo sul benessere emotivo, ma può sostenere processi biologici complessi che riguardano cervello, intestino e regolazione del peso. Una prospettiva che invita a considerare la salute relazionale come parte integrante delle strategie di prevenzione dell’obesità.

Fonti

  • Ucla Health - Marriage, emotional support may protect against obesity through brain-gut connection, study finds
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