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La catena del soccorso

Ezia Campise | Blogger

Ultimo aggiornamento – 27 Ottobre, 2010

Indice del contenuto
Nella vita è sempre meglio non farsi cogliere impreparati: siamo in grado di affrontare imprevisti come un incidente stradale o una caduta improvvisa? Poche semplici regole possono “aiutarci ad aiutare”.
FASE 1:LA SCENA
In caso di trauma (incidente, incendio, annegamento…), è basilare avvicinarci solo dopo aver valutato che non vi siano cavi elettrici in tensione, fughe di gas, rami pericolanti, serbatoi che perdono benzina, tutto ciò insomma che potrebbe prima aver causato il fatto e dopo aggravare non solo la posizione del ferito, ma anche di noi che ci apprestiamo a soccorrerlo. In presenza di uno dei suddetti pericoli ambientali, teniamoci a distanza e attiviamo il 118 riferendo ciò che vediamo. A scena totalmente sicura, avviciniamoci all’evento raccogliendo il maggior numero di informazioni: potrà apparire come un’inutile “perdita di tempo”, quando invece è fondamentale per la chiamata al 118.
FASE 2:LA CHIAMATA AL 118
La gestione di questo momento è essenziale: manteniamo un tono il più calmo possibile, specificando da dove chiamiamo (se in strada, dare un riferimento preciso, sia questo un civico, un negozio, l’incrocio con una via), cos’è accaduto (se il paziente è cosciente o meno), e lasciamo un nostro recapito per eventuali necessità del 118.
Ora, e solo ora, possiamo avvicinarci per prestare soccorso.
FASE 3: L’ASSISTENZA
In caso di caduta, incidente, investimento è importante che i feriti non si muovano dalla loro posizione. Ciò che noi, senza strumenti, siamo autorizzati a fare, è bloccare efficacemente con entrambe le mani il capo del paziente, in posizione neutra (parallela al suolo se è sdraiato, perpendicolare se è seduto) per evitare che muova il rachide cervicale e conseguentemente la colonna vertebrale. Ricordiamoci di parlare e rassicurare per quanto possibile il paziente.
FASE 4:L’ARRIVO DEI SOCCORSI
All’arrivo dei sanitari del 118, la loro prima preoccupazione sarà di immobilizzare con un collarino il rachide cervicale che abbiamo mantenuto fermo fino a quel momento. Dopodichè abbandoneremo la scena, a meno di loro specifica richiesta contraria.
Appunto: con poche, semplici, regole, siamo stati anche noi un anello nella catena del soccorso.
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Ezia Campise | Blogger
Scritto da Ezia Campise | Blogger

La mia esperienza a Pazienti.it mi ha fatto scoprire un mondo ricco di interessanti sfumature che definiscono i contorni della salute. La salute può essere anche online, attraverso contenuti, immagini, informazioni che si raccolgono perfettamente in un blog.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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