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Postura errata: come correggerla con la fisioterapia

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Dr. Daniel Di Segni: Laureato all’università La Sapienza di Roma con votazione 110 e lode/110, attualmente svolge la sua attività nella casa di cura privata “Villa Mafalda” e periodicamente nella struttura riabilitativa “Villa Sandra”. Ha svolto corsi per la rieducazione posturale Mezièrés, manipolazioni vertebrali HVLA, trattamento miofasciale, kinesiotaping e trattamento tramite IASTM.


Siamo certi che la nostra postura sia corretta? Probabilmente, no. A confermarcelo, spesso, i dolori alla schiena che, dopo una intensa giornata di lavoro, si fanno sentire puntuali.

Ma come fare ad assumere la giusta postura ogni giorno? Alla domanda ci risponde il dr. Daniel Di Segni, specialista in fisioterapia, a cui abbiamo chiesto dei consigli di salute.

Spesso, tendiamo ad assumere una postura errata: cosa consiglia a chi è costretto a star seduto molte ore? Qual è il modo migliore di sedersi per evitare dolori alla schiena?

Sicuramente, la vita quotidiana, soprattutto nei luoghi di lavoro, ci porta a effettuare poco movimento e ci incatena davanti a un computer o su una scrivania per molte ore. Ciò che determina però la posizione seduta è molte volte un accorciamento e uno sbilanciamento di alcuni muscoli che, a lungo andare, possono portare a condizioni molto serie come lombalgie, problematiche discali e alterazioni morfologiche.

Il mio consiglio innanzitutto è in generale: Muoversi! Il movimento è vita, è energia e ossigenazione per i tessuti, insomma è necessario. Questo anche sul luogo di lavoro, dove è buona abitudine, se possibile, ogni 15-20 minuti, di effettuare anche una breve passeggiata per i corridoi dell’ufficio, in modo tale da non stabilizzare le articolazioni sempre in una posizione che magari risulta essere viziata.

Ciò che consiglio, inoltre, è l’utilizzo di un rotolino (anche di gomma piuma) posizionato nella zona lombare, in modo da posizionare tutta la colonna vertebrale in una fisiologica posizione. Questo rotolino, come suggerito dalla metodica McKenzie, sviluppata proprio per disturbi meccanici che determinano dolore e problematiche, aiuta la zona lombare a mantenere e a riequilibrare la muscolatura.

Il modo migliore di sedersi risulta essere quello che rispetta le varie curve vertebrali (lordosi cervicale e lombare e una cifosi dorsale); ai miei pazienti suggerisco sempre come riferimento mentale quello di sentire se sono seduti con le “ossa del sedere” oppure se poggiano nella zona finale della schiena.
Questo consiglio mentale serve a far capire ai pazienti che devono cercare di mantenere un appoggio ischiatico con conseguente mantenimento corretto della muscolatura erettrice della colonna (soprattutto muscolo multifido ed erector spinae); quando dico di non sedersi sulla zona lombare, affermo di evitare un appoggio sul sacro che sì, a volte è comodo, ma stressa enormemente le strutture capsulo-legamentose della zona lombare con il rischio, a lungo andare, di ernie e protusioni discali. Logicamente alla base di tutto c’è anche la scelta di una sedia comoda e che sia soprattutto ergonomica, in modo da accomodare la colonna secondo le sue esigenze.

Esistono degli esercizi (da fare anche a casa) per migliorare la postura della schiena, che tende ad assumere un andamento più ricurvo?

Secondo la mia esperienza, maturata con vari corsi volti proprio a risolvere le problematiche muscolo scheletriche, il miglior esercizio possibile per correggere o mantenere una corretta postura è quello proprio di farci caso: sollecitare il cervello a mantenere una posizione, permette di instaurare meccanismi neuronali che permettono quindi che poi certi atteggiamenti e certi movimenti vengano interiorizzati e riproposti automaticamente.

Per quanto riguarda esercizi veri e propri, ci sono degli esercizi che possono esser svolti anche a casa e che aiutano al mantenimento della salute della nostra colonna, ma vanno comunque adattati al singolo paziente e alla singola conformazione anatomica: ciò che va bene per uno non è detto che vada bene per un altro.

Io sono sempre molto contrario alla concezione “rinforzo= mantenimento” perchè questo concetto, soprattutto per la colonna vertebrale, non è valido sempre. Il mio mantra e quello di chi si occupa di colonna è “riequilibrare e riarmonizzare”, e questo si fa con un’attenta valutazione anamnestica e obiettiva del paziente, in modo da riequilibrare attraverso un allungamento, e non con un rinforzo.

Scoliosi e cifosi: la fisioterapia può aiutare? In che modo?

Se non aiuta la fisioterapia, chi può aiutare? A parte le battute, la fisioterapia può molto, sicuramente non deve essere l’unica arma per risolvere le problematiche del paziente, che deve essere al centro di un progetto riabilitativo e curativo con l’aiuto del medico ortopedico, fisiatra e fisioterapista.
Si parte logicamente da una corretta analisi posturale effettuata sui vari piani, con annotazione dei vari squilibri; una radiografia sotto carico della colonna permette anche un quadro radiologico migliore per evidenziare alterazioni morfologiche. Una volta si utilizzava far assumere al paziente dei corsetti o dei busti correttivi: niente di più sbagliato!!!

Esistono varie metodiche che possono correggere e migliorare un atteggiamento posturale viziato (l’ipercifosi per esempio rientra in alcune posture complesse descritte da Kendall); la più famosa metodica per correggere “vizi” della colonna è sicuramente la ginnastica posturale, nata e ideata dalla fisioterapista francese Françoise Mézières, da cui nasce l’omonima metodica, che per prima intuisce il concetto di correzione attraverso allungamento globale.
Proprio il concetto di correzione attraverso posture adeguate con l’utilizzo della respirazione permette di lavorare e diminuire di molto alterazioni come ipercifosi o scoliosi.

Oltre alla ginnastica posturale, esiste anche un trattamento di manipolazione fasciale (ideata da Luigi Stecco) che individua aree ben definite di addensamento connettivale che generano, successivamente, alterazioni morfologiche.

In ultima analisi, nei casi estremamente gravi di scoliosi (quelle che possono determinare anche problematiche respiratorie da incapacità del torace di espandersi) l’intervento chirurgico è ancora presente come possibilità, fortunatamente inserita come ultima spiaggia per la salute del paziente.

Dr. Daniel Di Segni

Dottore in Fisioterapia

Rieducazione Posturale

Terapia Manuale

Trattamento post-operatorio

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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