Protonterapia: un nuovo trattamento contro i tumori pediatrici

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Alessandra Lucivero

Data articolo – 09 Giugno, 2015

Una innovativa tecnica terapeutica per la cura del cordoma, raro tipo di tumore, è stata messa in atto presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù su una piccola paziente di 9 anni. Il trattamento, detto protonterapia, è una forma di radioterapia che sfrutta l’azione dei fasci di protoni, e non più fotoni, in maniera più efficace e meno dannosa.

La terapia

La terapia con protoni è impiegata solo da 48 centri nel mondo e colpisce il tumore con fasci di particelle subatomiche (protoni) emessi da un acceleratore. Pare che il trattamento abbia la stessa validità della radioterapia classica, ma con effetti collaterali molto meno gravi.

Il caso

La piccola paziente sottoposta alla cura ha subito prima l’asportazione di una parte del tumore che aveva alla base del cranio. Il professor Franco Locatelli, responsabile dell’Oncologia pediatrica del Bambino Gesù, ha poi deciso di eseguire su di lei la protonterapia per un periodo di 2 mesi.

Si tratta di una tecnica che, soprattutto nei bambini, comporta meno effetti collaterali a lungo termine, poiché permette di risparmiare quanto più possibile i tessuti sani che non sono stati colpiti dal tumore, afferma la dottoressa Angela Mastronuzzi, neuro-oncologa pediatra.

Ma la terapia è risolutiva?

Purtroppo, da sola questo tipo di cura non è risolutiva, ma può rappresentare un anello importante della catena terapeutica. “Tale approccio potrà nel prossimo futuro far rientrare nella casistica italiana i pazienti che attualmente vengono inviati in altri centri di protonterapia nel mondo per un approccio innovativo e sempre più usato che potrà permettere effettivi vantaggi soprattutto in termini di risparmio dei tessuti sani nel trattamento dei piccoli pazientiricordano gli esperti.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Paziente sdraiato sul lettino mentre entra nel macchinario della risonanza magnetica, accompagnato da un medico.
Risonanza magnetica: fa male? Tutto quello che è importante sapere

La risonanza magnetica è sicura? Ecco cosa dicono gli esperti su gravidanza, contrasto ed effetti su occhi e corpo. Scopri di più cliccando qui.