Radiografia: quali sono gli effetti dei raggi X sull'organismo

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Redazione

Data articolo – 21 Marzo, 2022

Radiografia Effetti

Gli esami di diagnostica per immagini forniscono delle immagini dettagliate sulle parti interne del corpo. Si tratta di esami molto funzionali che costituiscono un supporto per valutare la presenza di particolari patologie o condizioni del paziente; la radiografia ne è un esempio.

Come funzionano i raggi X? Esistono dei rischi quando si effettua una radiografia?

Approfondiamo di più.

Che cos’è una radiografia? 

La radiografia è un esame che serve ad avere una diagnosi del corpo di un individuo, grazie a delle immagini in bianco e nero, ottenute mediante i raggi X. Questi ultimi, sono un tipo di radiazioni ionizzanti utilizzate a scopo medico.

Con la radiografia è possibile indagare la presenza di:

  • alcune patologie nel paziente, soprattutto quelle a carico dell’apparato scheletrico o polmonare;
  • lesioni;
  • infezioni; 
  • fratture delle ossa;
  • tumori.

Si tratta di un accertamento molto comune, che non provoca fastidi né richiede una particolare preparazione prima di eseguirlo (eccetto in alcuni casi, come per la radiografia al torace), tuttavia, proprio per via delle radiazioni utilizzate, la radiografia potrebbe causare delle complicanze per la salute, anche se molto minori rispetto al beneficio che ne trae il paziente.

Vediamo insieme quali sono.

Raggi X: quali sono i rischi delle radiazioni a scopo medico (come la radiografia)?

Come accennato in precedenza, i raggi X sono delle radiazioni ionizzanti, formati da onde elettromagnetiche.

Si tratta di radiazioni che, per via della notevole energia che sono capaci di rilasciare nella materia, sono in grado di causare degli effetti biologici anche sugli individui. Esse possono essere utilizzate anche per ragioni non mediche in ambiti nucleari; l’incidente della centrale nucleare di Chernobyl e le conseguenti emissioni radioattive costituiscono un esempio degli effetti. 

In medicina, i raggi X vengono impiegati per:

  • Radiografie: il tipo di diagnostica per immagini più diffuso e con una ridotta quantità di radiazioni.
  • Mammografia: una radiografia della mammella che serve a diagnosticare l’eventuale presenza di tumore al seno.
  • Tomografie computerizzate (Tac): il fascio di raggi X che attraversa il paziente permette di fornire un’immagine tridimensionale al computer. Soprattutto nella TAC, in alcuni casi può essere utilizzato il mezzo di contrasto (un farmaco, solitamente a base di iodio o altre sostanze) che serve a favorire la visualizzazione delle immagini.
  • Fluoroscopia: si tratta di una diagnostica che fornisce immagini dinamiche in tempo reale, supportate da una videocamera, tramite rapidi impulsi dei raggi X. Le radiazioni sono maggiori rispetto alle radiografie semplici.
  • Radioterapia: utilizza dosi elevate di radiazioni per intervenire sulle cellule tumorali.

I raggi X sono in grado di penetrare nelle parti più profonde del corpo, attraversando sia le ossa che i tessuti. Le radiazioni ionizzati possono comportare dei rischi per la salute dell’individuo, come la possibilità di sviluppare un tumore; tuttavia, poiché la quantità utilizzata in medicina è bassa, è comunque minore rispetto al beneficio che il paziente può ottenere dagli esami o trattamenti.

In ogni caso, il rischio proveniente dalle radiazioni è legato anche alla durata dell’esposizione e all’età del soggetto. Nei neonati e nei bambini è maggiore, per via dello sviluppo cellulare più rapido. Per questi motivi, è fondamentale che l’esposizione alle radiazioni avvenga quando necessario, in modo oculato e non continuativo e che, dunque, ci si sottoponga alle radiazioni della radiografia con il parere del medico.

Come smaltire le radiazioni di una radiografia?

La quantità di radiazioni dipende dalla durata, dalla frequenza, dal tipo di apparecchiatura e anche dalla zona del corpo che viene esaminata. In generale, l’esposizione alle radiazioni di una radiografia si può equiparare a un arco temporale che va da qualche giorno a qualche anno di esposizione dalle radiazioni naturali. Si stima, per esempio, che una radiografia al torace equivalga al volume 3 di radiazioni subite dall’ambiente in 2,4 giorni.

In ogni caso, per i pazienti è necessario seguire sempre le indicazioni del medico ed è indispensabile che il personale che lavora a contatto con le radiazioni sia adeguatamente formato e munito dei dispositivi di protezione.

Radiografia in gravidanza: ci sono dei rischi?

In gravidanza è possibile effettuare una radiografia, tuttavia il rischio per il feto derivante dalle esposizioni alle radiazioni esiste, soprattutto nelle fasi inziali. Il rischio diminuisce se ci si sottopone a parti del corpo della gestante che sono distanti dal feto, inoltre è importante anche fare attenzione alle dosi.

In ogni caso, è fondamentale consultare il proprio medico e cercare di eseguire questo esame nei casi necessari.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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