Rivoluzione nel trattamento dell'emicrania: arriva rimegepant

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
A cura di Arianna Bordi
Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Data articolo – 01 Ottobre, 2025

Una giovane donna si sente male e prende medicine a casa

Il dramma dell’emicrania potrà essere, in parte, arginato: è disponibile un nuovo trattamento in forma orale rimborsato dal SSN.

Scopriamo di più in questo approfondimento.

Emicrania: non un semplice mal di testa

L'emicrania è, al contrario, una condizione invalidante che impedisce di svolgere le normali attività quotidiane. I suoi sintomi non si limitano all'area cerebrale: può manifestarsi con allodinia (dolore causato da un semplice sfioramento), intolleranza agli odori, nausea e vertigini.

Come precisa Piero Barbanti, neurologo e docente all'Università San Raffaele di Roma: "L’emicrania non è solo dolore. È una malattia che spesso ha un'origine genetica e si manifesta con sintomi intensi e debilitanti: dolore pulsante, nausea, vomito, e una profonda ipersensibilità a luce e rumori. A complicare il quadro contribuiscono poi fattori scatenanti come stress, insonnia e alterazioni della routine".

Si tratta, infatti, di un dolore che non si manifesta in superficie, non lascia segni visibili, ma scava profondamente nell'intimo di chi lo subisce.

Per quasi sei milioni di italiani è una compagna silenziosa che trasforma la quotidianità in una lotta costante contro un nemico invisibile.

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Alessandra Sorrentino, presidente dell'Associazione Alleanza Cefalalgici, descrive la realtà di chi convive con questa condizione: "Vivere con l'emicrania significa dividersi tra i giorni dell'attacco acuto e quelli dominati dalla paura che un nuovo episodio sia imminente. Ansia e timore sono state per anni mie fedeli compagne". La sua invisibilità è un peso ulteriore: "Essere invisibili vuol dire non poter esprimere appieno il dolore che si prova, perché per gli altri, troppo spesso, è solo un 'semplice mal di testa'".

La novità farmacologica

Una svolta terapeutica per i pazienti affetti da emicrania: il rimegepant, il primo farmaco orale della sua classe, che ora è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.

Si tratta di un farmaco agisce direttamente sul CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina), una proteina considerata centrale nella fisiopatologia dell'emicrania, poiché contribuisce alla dilatazione dei vasi cerebrali e all'attivazione delle vie del dolore.

L'autorizzazione ne estende l'uso ai pazienti adulti in un duplice modo:

  1. trattamento acuto: per interrompere gli episodi in corso;
  2. prevenzione: per chi soffre di emicrania per almeno otto giorni al mese.

Come sottolinea Alessandro Padovani, professore ordinario di Neurologia e presidente della Società Italiana di Neurologia: "La gestione clinica dell'emicrania richiede una doppia strategia: l'intervento acuto per le crisi sporadiche e la prevenzione per i casi più frequenti o cronici, in cui il dolore supera i 15 giorni al mese".

Il professore evidenzia l'urgenza di un trattamento tempestivo: "Un intervento precoce è cruciale per ridurre il rischio di cronicizzazione, un rischio spesso aggravato dall'abuso di farmaci sintomatici. Solo attraverso strategie integrate, che combinino le nuove terapie farmacologiche, i trattamenti non farmacologici e la modifica dello stile di vita, possiamo alleggerire significativamente il peso di questa patologia e migliorare la qualità di vita dei pazienti."

L'efficacia e la sicurezza di rimegepant non sono dimostrate solo dai dati degli studi clinici, ma sono anche confermate dai dati raccolti nella pratica clinica reale.

La neurologa Cristina Tassorelli dell'Università di Pavia ne evidenzia i benefici pratici: "Si tratta di una compressa da assumere a giorni alterni. Le sue poche interazioni farmacologiche e l'ottima tollerabilità la rendono una soluzione ideale anche per i pazienti con comorbidità. La formulazione orodispersibile ne facilita inoltre l'aderenza, portando a notevoli benefici clinici, funzionali e relazionali, con un impatto diretto sulla qualità della vita."


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Le parole di Sorrentino, che convive da decenni con l'emicrania, testimoniano il profondo cambiamento: "Questo farmaco può restituirci una migliore qualità della vita".

Ciò si traduce concretamente nella possibilità di non dover più rinunciare ai propri progetti, di vivere senza l'ansia costante dell'attacco imminente, di abbassare drasticamente i livelli di stress e ansia e di poter finalmente aspirare a una vita di qualità.

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