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Cosa fare in caso di shock allergico

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Si sa, a Natale ci si concede qualche pasto di troppo, a volte esagerando un po’. Ma attenti a cosa mangiate! Potreste non rendervi conto di essere allergici a qualche sostanza e rischiare uno shock anafilattico.

Ma cosa è l’anafilassi?

L’anafilassi è una grave reazione allergica a rapida comparsa che può causare la morte. Si tratta di anafilassi in compresenza di due elementi principali:

  • improvvisa apparizione e rapida progressione dei sintomi
  • problemi respiratori o di circolazione che possono anche portare alla morte

Possono insorgere anche cambiamenti nella pelle e nella mucosa, come vampate, orticaria e angioedema, ma sono sintomi assenti nella maggior parte dei casi.

Quali sono i sintomi dell’anafilassi?

Inizialmente, i pazienti tendono a sviluppare evidenti segni cutanei, come prurito, urticaria ed eritema, ma anche riniti, congiuntiviti e angioedema. Grazie a dei sintomi evidenti, è possibile sapere se nello shock siano coinvolte le vie respiratorie, quali:

  • prurito del palato o al condotto uditivo esterno
  • dispnea
  • edema laringeo
  • broncospasmo

Altri sintomi generali includono:

  • palpitazioni
  • tachicardia
  • nausea
  • vomito
  • dolore addominale
  • sensazione di svenimento
  • collasso
  • perdita di conoscenza

Come si cura l’anafilassi?

Nei casi più urgenti è doveroso somministrare al paziente una dose di adrenalina, detta anche epinefrina, e informarsi anticipatamente sui metodi di rianimazione. L’anafilassi si cura anche con gli antistaminici, che sono in genere considerati di secondaria importanza e più adatti ai trattamenti cutanei e per le allergie respiratorie e ipotensione. Inoltre, tali farmaci devono essere somministrati con attenzione, a causa degli effetti collaterali, come la sonnolenza.

Gli shock allergici sono molto frequenti?

Il numero di persone che hanno uno shock anafilattico sta aumentando col tempo. Per esempio, nel Regno Unito, l’incidenza è di 1-3 reazioni per 10000 persone all’anno, nonostante molte delle reazioni allergiche non vengano registrate ufficialmente.

Quando insorge lo shock anafilattico?

Lo shock anafilattico insorge quando un allergene reagisce agli anticorpi IgE (Immunoglobine E) su mastociti e basofili, innescando un rapido rilascio dell’istamina e una rapida sintesi dei mediatori di nuova formazione. Queste reazioni causano la rottura dei capillari, edema della mucosa, shock e asfissia. Lo shock anafilattico può variare sia per gravità che per velocità di progressione. Infatti, il processo può essere rapido, e durare pochi minuti, o occasionalmente avvenire in modo bifasico. Di rado, le manifestazioni possono prolungarsi per alcune ore o persistere per più di 24.

Cosa può causare una reazione allergica?

I cibi che possono causare più facilmente reazioni allergiche sono:

  • arachidi
  • legumi
  • frutta secca, come noci brasiliane, mandorle e nocciole
  • pesce e frutti di mare
  • uova
  • latte
  • sesamo

I veleni che causano spesso reazioni allergiche sono quelli iniettati da punture di api e vespe. Anche i farmaci possono causare reazioni, quali:

  • antibiotici
  • oppiacei
  • farmaci FANS
  • mezzi di contrasto per via endovenosa
  • rilassanti muscolari
  • analgesici

È possibile sapere in anticipo se si è allergici a qualcosa in particolare?

Spesso, ma non sempre, è possibile che un soggetto abbia già sperimentato una forte sensibilità a un allergene in particolare, come per esempio a un vaccino.

 

 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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