Spondilite e invalidità: che cos’è e quando può darne diritto

Dr. Christian Raddato Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr. Christian Raddato, Medico Generale |
A cura di Alessandra Familari

Data articolo – 06 Dicembre, 2025

medico parla con paziente sulla sedia a rotelle

La spondilite, in particolare la forma più nota, la spondilite anchilosante, è una malattia infiammatoria cronica che colpisce soprattutto la colonna vertebrale e le articolazioni sacro-iliache. Col tempo può portare a rigidità, deformità, limitazione nei movimenti e dolore persistente. 

Quando la malattia progredisce in modo grave, può incidere in modo significativo sulla capacità di svolgere attività quotidiane e lavorative: in tali casi si può valutare il riconoscimento di invalidità civile o altre prestazioni (pensione di inabilità, assegni) a seconda delle condizioni cliniche, dello stato funzionale e delle normative vigenti.

In sintesi: non tutte le persone con spondilite avranno una percentuale di invalidità riconosciuta, ma chi ha danni severi o riduzione funzionale grave può presentare domanda.

Normativa 2025 e novità: procedimento semplificato e riforma disabilità

Vediamo le novità previste per l’invalidità 2025:

  • dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62 è in corso una riforma del riconoscimento della disabilità;
  • una novità chiave del 2025 è che basta l’invio telematico del certificato medico introduttivo per attivare l’iter, eliminando la necessità di presentare separatamente la domanda di accertamento sanitario;
  • la circolare INPS del 17 febbraio 2025 (n. 42) descrive il procedimento di riconoscimento dell’invalidità civile nelle province non sperimentali, in vista dell’entrata in vigore della nuova disciplina su tutto il territorio nazionale dal 1° gennaio 2026;
  • Il procedimento è articolato in quattro fasi: sanitaria (accertamento medico), concessoria, revisioni/verifiche e contenzioso.

Quindi, nel 2025 siamo in una fase di transizione: in alcune province (sperimentali) già si applicano le nuove regole, mentre nelle altre si conserva il procedimento tradizionale fino al termine della sperimentazione.

Spondilite: come si riconosce l’invalidità

Vediamo alcuni riferimenti e indicazioni utili a riconoscere se la percentuale di invalidità sia sufficiente a ottenere un supporto economico.

Procedura per ottenere l'invalidità

Ecco una guida per orientarsi:

  1. certificato medico introduttivo: un medico certificatore compila il certificato con i dati anagrafici, il codice fiscale, la diagnosi, la natura delle patologie invalidanti. Il certificato ha validità di 90 giorni.
  2. invio telematico (nelle province sperimentali): il certificato viene inviato all’INPS tramite canale dedicato: si attiva così l’iter senza che l’interessato debba presentare una richiesta separata. L’invio telematico del certificato da parte del medico già è sufficiente per avviare l’ITER, senza necessari passaggi in ulteriori uffici territoriali;
  3. accertamento sanitario medico-legale: la Commissione medico-legale (ASL integrate con medici INPS o centri INPS) valuta le condizioni del soggetto, compresa la limitazione funzionale.
  4. valutazione della percentuale di invalidità / esito: si determina una percentuale (es. 33 %, 50 %, 74 %, 100 %) in base alle tabelle ministeriali e all’impatto funzionale.
  5. decisione concessoria, eventuali revisioni o contenzioso: l’INPS emette il verbale e concede o meno il riconoscimento; successivamente, ci possono essere revisioni periodiche o ricorsi in caso di diniego.

Percentuali e importanza funzionale

  • Le agevolazioni legate all’invalidità civile iniziano da una percentuale minima del 33 %.
  • Tuttavia, i benefici economici e prestazioni importanti (come assegni o pensioni) sono collegati a percentuali più elevate, ad esempio 74 % o 100 %.
  • Nel caso di spondilite anchilosante, le rigidità articolari, la limitazione nella mobilità della colonna o delle articolazioni periferiche e la compromissione delle funzioni possono giustificare percentuali elevate (dipende da casi, documentazione clinica e progressione).

Requisiti per le prestazioni

A seconda della prestazione richiesta (assegno, pensione, inabilità), possono intervenire condizioni come:

  • possedere la percentuale di invalidità richiesta (es. 74-99 % per l’assegno mensile)
  • avere un reddito personale inferiore al limite stabilito per l’anno (per il 2025 ad esempio 5.771,35 € per gli invalidi parziali)
  • età compresa fra 18 e 67 anni (per l’assegno di assistenza)
  • non svolgere attività lavorativa (per alcune prestazioni)
  • cittadinanza italiana o permesso di soggiorno valido, residenza sul territorio nazionale Per la pensione di inabilità, serve che l’infermità renda assolutamente e permanentemente impossibile qualunque attività lavorativa e ci sia un minimale contributivo.

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Cosa spetta con l’invalidità civile nel 2025: importi, limiti e prestazioni

Importi e limiti reddituali

  • La pensione d’invalidità civile 100 % per il 2025 è di 336,00 € mensili, per chi ha reddito personale annuo inferiore a 19.772,50 €.
  • L'indennità di accompagnamento per invalidi totali non autosufficienti è 542,02 € mensili, senza limiti di reddito.
  • L’assegno mensile di assistenza (per invalidi al 74-99 %) è pari a 336,00 € mensili, con limite reddito personale annuo 5.771,35 €.
  • Vi è inoltre una maggiorazione sociale per pensioni minime, che per il 2025 ha un importo massimo fissato a 411,84 €.

Prestazioni correlate e agevolazioni

Chi ottiene un riconoscimento di invalidità (anche se non economico) può accedere a:

  • esenzioni ticket sanitari, prestazioni gratuite o agevolate da SSN (a seconda regione)
  • ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale (se indicati nel verbale)
  • facilitazioni fiscali (detrazioni IRPEF per spese mediche, deduzioni, deduzioni per disabili)
  • servizi di trasporto agevolato, barriere architettoniche, ausili locali (dipende regione/comune)
  • iscrizione alle categorie protette (se la percentuale è tale da inserire nei “protetti”)
  • congedi o permessi speciali nel lavoro, se previsti dal CCNL o leggi specifiche

Nel caso della spondilite, se la mobilità è compromessa gravemente, l’indennità di accompagnamento può essere richiesta se la persona non è in grado di deambulare autonomamente o di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana.

Punti critici, consigli pratici e limiti

  • La documentazione clinica è fondamentale: referti radiologici, esami ematochimici, referti specialistici reumatologici e neurologici sono essenziali per documentare il danno funzionale della spondilite.
  • È consigliabile descrivere nei verbali di commissione non solo la diagnosi, ma l’impatto sulla vita quotidiana (limitazioni nel piegarsi, camminare, inserire oggetti, alzarsi da seduti, stare in piedi, movimenti laterali). Tutte quelle attività del quotidiano che sono impossibili da compiere, o pesantemente ridotte dalla malattia, devono essere ben esplicitate nel certificato.
  • In fase sperimentale, alcune province potrebbero già applicare il nuovo iter, mentre altre no: informarsi in ASL locale o presso patronati.
  • Le revisioni sono possibili: chi ottiene il riconoscimento potrebbe essere ricontrollato periodicamente; in caso di degenerazione della malattia si può chiedere revisione al rialzo/aggravamento.
  • Il fatto di avere un’altra invalidità riconosciuta non preclude la possibilità di chiedere un nuovo riconoscimento per la spondilite, purché la documentazione supporti la valutazione aggiuntiva.
  • L’importo erogato può sembrare basso rispetto alle spese medico-fisioterapiche, ma il riconoscimento consente anche altri benefici (esenzioni, agevolazioni) che integrano il sostegno.

Spondilite e invalidità: i suggerimenti chiave

Per i soggetti con spondilite che ritengono la malattia stia compromettendo la propria capacità di lavoro o autonomia quotidiana, sarebbe da considerarsi opportuno valutare la richiesta di riconoscimento di invalidità civile o altre prestazioni.

Nel 2025 il sistema sta cambiando grazie alla riforma, quindi è importante:

  • verificare se la provincia è in fase sperimentale delle nuove modalità;
  • raccogliere e aggiornare documentazione clinica dettagliata;
  • avviare il procedimento con il certificato medico introduttivo;
  • rivolgersi a un patronato o consulente esperto per il supporto nella compilazione e nei ricorsi.

Ultimo aggiornamento – 01 Dicembre, 2025

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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