Stress da vacanza non fatta: come superare la stanchezza mentale

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Redazione

Data articolo – 14 Settembre, 2015

Dr.ssa Susanna Elena Violanti
Psicologa Psicoterapeuta, Psicodiagnosta e Terapista della Riabilitazione


C’è chi, appena tornato dalle vacanze estive, già si lamenta per lo stress e la fatica ritrovati. E poi ci sono quelli che in vacanza non ci sono ancora andati e combattono ogni giorno con la stanchezza (mentale e fisica), che si accumula sempre più. In questi casi, come fare per affrontare al meglio la quotidianità?

Ci risponde la dr.ssa Susanna Elena Violanti, specialista in psicologia e psicoterapia, dandoci qualche consiglio giusto per ritrovare il benessere. 

Si parla tanto di stress da rientro al lavoro. Ma cosa vive chi in vacanza non ci è ancora andato?

Il calo del tono dell’umore e il sentimento di sovraccarico che a volte ci colgono al rientro da una pausa dal lavoro sono reazioni fisiologiche quando la vacanza non è stata sufficiente per ricaricare le energie, troppo breve o troppo faticosa, oppure quando la pausa era in realtà una fuga da un’attività lavorativa insoddisfacente, che, però, purtroppo richiede scelte più impegnative per essere modificata, che non l’essere sospesa brevemente.

Chi rimanda le pause dal lavoro vive una situazione analoga, poiché il nucleo del problema sta nel fatto che non si riesca a equilibrare in modo funzionale il tempo di lavoro con il tempo di riposto e svago.

Quali sono i segnali che dovrebbero preoccuparci e i rischi in cui si incorre – causa stanchezza eccessiva?

Il corpo dà segnali di fatica anche quando siamo ben decisi e motivati ad andare oltre le nostre usuali abitudini e possibilità; i primi segnali sono a carico del sonno e del sistema gastrointestinale: insonnia, sonno interrotto, risveglio precoce, bruxismo, colite, gastrite, alimentazione sregolata.

Questi sintomi inevitabilmente peggiorano la performance lavorariva anziché migliorarla, oltre a creare una spirale di disagio che si autoalimenta, per questo motivo è sempre preferibile rivedere le nostre priorità appena si manifestano.

Quali sono le soluzioni alternative a una vacanza (magari da attuare nel weekend) per ritrovare energia e serenità?

La soluzione ideale per migliorare la nostra qualità di vita è dare spazio al riposo e allo svago ogni giorno e ogni settimana: fare cose che ci piacciono e che rimandiamo, praticare sport o più in generale stare all’aria aperta, dedicarsi ad un’attività gratificante senza guardare l’orologio, incontrare gli amici. Dedicare anche dieci minuti al giorno ad una di queste cose migliora l’umore, produce endorfine, ci fa sentire appagati. E’ utile trasportare nella routine quotidiana un piccolo gesto, una nuova abitudine, acquisita in vacanza, proprio per conservare un momento di prezioso relax.

Cosa evitare, se le vacanze sono ancora lontane, per limitare lo stress?

Evitiamo di dedicare il tempo libero ad attività produttive, lavorative, a ‘compiti’ e doveri. Cominciamo invece a programmare le cose che desideriamo fare in vacanza e possibilmente diamo loro avvio.

Esistono delle tecniche di rilassamento “fai da te”?

Ognuno di noi ha il suo personale modo di riposare la mente: dedicarsi alle persone care, trascorrere del tempo all’aria aperta, cucinare, fare sport… quasi tutti gli strumenti codificati di meditazione e rilassamento possono essere appresi con un maestro e poi praticati in autonomia, come il training autogeno e lo yoga.


La dr.ssa Susanna Elena Violanti lavora con l’Associazione Il Prisma  nel campo della riabilitazione per bambini e ragazzi autistici e con sindromi genetiche e con la Cooperativa Obiettivo Uomo all’interno del Servizio per l’integrazione ed il sostegno dei minori in famiglia.

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

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