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Tubercolosi: diagnosticarla con il test di Mantoux

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Tubercolosi e diagnosi

Articolo a cura del dr. Carlo Iadevaia, Medico Chirurgo, specialista in Malattie Dell’Apparato Respiratorio, Allergologia Respiratoria, Disturbi del Sonno. Istruttore Nazionale Salvamento Academy BLS-D /PBLSD e Manovre di Disostruzione vie Aeree. Docente accreditato dalla Regione Campania.


Il test di Mantoux è un esame di screening semplice, non doloroso, utilizzato per la valutazione dei soggetti con sospetta infezione da Mycobacterium  tubercolosi, germe responsabile della Tubercolosi (TB).

Il test si esegue iniettando per via intradermica, sulla faccia volare dell’avambraccio, una quantità standardizzata di PPD, un derivato purificato della vecchia tubercolina ottenuta in laboratorio nel 1890, dallo scopritore del bacillo della tubercolosi (Robert Koch).

La lettura viene effettuata a distanza di 48/72h per valutare nella sede di inoculo della sostanza la comparsa di una reazione cutanea caratteristica.

Chi dovrebbe sottoporsi al test di Mantoux?

In Italia, abbiamo una regolamentazione efficace per il controllo e la profilassi della malattia tubercolare.

Il test è indicato sicuramente, come screening periodico, agli operatori sanitari e in coloro che per lavoro possono venire a contatto con persone potenzialmente affette da TB.

Nel caso di una contatto lavorativo o casuale con un paziente infetto, è indicato eseguire il test il prima possibile per avere un dato a tempo zero e, successivamente, se il primo test è negativo, ripeterlo dopo circa 60 giorni.

Tubercolosi: cosa fare?

Innanzitutto dobbiamo dire che il test va letto da un medico esperto. Secondo le linee guida ministeriali, viene considerato un risultato positivo se la rezione cutanea è ≥10mm. Tuttavia, se è noto un contatto stretto con un paziente affetto da TB contagiosa, verrà considerato positivo un risultato ≥5 mm se il risultato basale era di 0 mm, oppure un incremento di 10 mm quando il risultato basale o precedente era < 10mm.

È possibile eseguire esami specifici per la valutazione della tubercolosi su sangue, ma essendo molto costosi sono riservati a casi dubbi o per conferma.

Se il test è positivo, non vuol dire che la persona sia malata. Il test richiama un ‘’memoria’’ immunologica, ovvero il nostro corpo ricorda che già siamo venuti a contatti con il bacillo della tubercolosi e se opportunamente stimolato con la Mantoux reagisce con la reazione cutanea.

Questo per dire che il Test non ci fa una diagnosi della malattia, ma ci dice se siamo già venuti a contatto con il bacillo.

La positività del test, se letta da personale esperto, può avere sostanzialmente 3 significati:

  1. Sono stato vaccinato per la tubercolosi e il mio organismo reagisce come se avessi avuto la malattia.
  2. Ho avuto il contatto con il microorganismo in passato, ma non mi sono mai ammalato o sono guarito da solo (Tubercolosi Latente).
  3. Ho avuto il contatto e ho sviluppato malattia (tosse, perdita di peso, stanchezza, febbricola, etc.).

Nel caso la malattia sia confermata, verranno presi tutte le precauzioni del caso in termini burocratici (notifica all ASL della malattia) terapeutici e diagnostici (controllo con Mantoux di tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con il malato).

Test di Mantoux: ci sono delle controindicazioni?

Generalmente, è un test molto tollerato ed eseguibile anche nei bambini. Essendo un test cutaneo, una controindicazione potrebbe essere la presenza di  dermatiti o alterazioni della cute, che ostacolino l’inoculo del PPD e/o la lettura dei risultati. Altra controdicazione è una pregressa reazione allergica al test.

Terapia con antistaminici, cortisone e antibiotici non ostacolano la lettura del test. Le persone molto anziane o i bambini al di sotto dell’anno di età possono risultare falsamente negativi, come le persone con vaccinazioni recenti o malattie virali come il morbillo.

 

 

 

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