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Troppa Tv può ridurre il potere del cervello

Paolo Pate | Blogger

Ultimo aggiornamento – 28 Aprile, 2021

Spesso mezz’ora di riposo sul divano davanti alla televisione diventa velocemente un’ora e poi un’ora mezza… ma la televisione può rappresentare un vero e proprio nemico per il nostro organismo.

Uno dei rischi peggiori è quello di un grave declino cognitivo.

Lo studio: esercizio fisico Vs TV

I ricercatori della University of California di San Francisco hanno seguito 3.247 soggetti per un periodo di tempo di venticinque anni, dai 20 anni in poi. Ogni cinque anni i soggetti dovevano quantificare le ore giornaliere trascorse davanti alla TV e quanto esercizio fisico avessero fatto.

Trascorsi i venticinque anni, i ricercatori hanno analizzato memoria, attenzione, prontezza mentale e fisica di tutti i soggetti, ormai di età compresa fra i 40 e i 50 anni.

Secondo lo studio, pubblicato poi sulla rivista JAMA, chi aveva fatto meno esercizio fisico o aveva guardato la televisione per almeno tre ore al giorno ha ottenuto risultati peggiori nei test cognitivi e di velocità, rispetto a chi aveva fatto più esercizio fisico o aveva guardato meno televisione.

Per chi ha fatto ancora meno esercizio fisico e ha guardato ancora più televisione, i risultati sono stati anche peggiori” – ha affermato la dr.ssa Kristine Yaffe, psichiatra e autrice dello studio.

Trovare un perché ai risultati

La scarsa abitudine all’esercizio fisico è di certo un fattore di rischio per il declino cognitivo” – ha rivelato lo psicologo britannico Marcus Richards – “ma in questo momento non è possibile sapere di più circa il collegamento tra comportamenti sedentari e disturbi cognitivi”. Di sicuro, chi trascorre molto tempo sul divano davanti alla TV non fa un favore al proprio cervello.

Il problema, però, potrebbe anche riguardare la televisione in sé: “Guardare troppa televisione non permette di utilizzare il cervello” – ha infatti ipotizzato Yaffe.

Certo, forse alcuni format televisivi sono migliori di altri per il funzionamento del cervello. I ricercatori, però, non hanno fatto distinzioni in base ai diversi programmi televisivi (documentari, fiction, reality show…) visti dai soggetti. “Alcuni programmi possono essere cognitivamente stimolanti per il nostro cervello” – ha spiegato Margie Lachman, psicologa presso la Brandeis University.

Lo studio non è riuscito neppure a testare la funzione cognitiva degli individui in età diverse. Altri fattori importanti che potrebbero aver influito sui risultati finali sono un’innata propensione a una vita sedentaria e disturbi depressivi.

In ogni caso, secondo Yaffe, il calo della velocità cognitiva rilevato non è stato tale da poter influenzare la vita quotidiana di una persona.

Uno sguardo al futuro

Al termine di questo studio, alcune domande si sono presentate come fondamentali per i ricercatori:

  • Che cosa può comportare subire a 50 anni piccoli cambiamenti cognitivi?
  • Può essere un dato preoccupante per il proseguo della vita?

Purtroppo, conoscere queste risposte non è ancora possibile.

Secondo il dr. Richards, tuttavia, è ragionevole supporre che il divario nella funzione cognitiva tra i telespettatori forti e quelli occasionali potrebbe ampliarsi nel corso degli anni.

Per alcuni studiosi, il precoce deterioramento del funzionamento cognitivo potrebbe diventare grave solo in età avanzata: “Con l’invecchiamento il tasso di declino può diventare un po’ più veloce, con il rischio che alcuni soggetti soffrano di disturbi clinici come la demenza”.

In passato, è stato rilevato come l’esercizio fisico potesse fornire una protezione valida contro disturbi come l’Alzheimer e la demenza senile e, forse, potrebbe contrastare anche i danni causati da troppa TV.

Probabilmente però, per ora, potrebbe bastare anche spegnere la televisione ed aprire un buon libro.

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Scritto da Paolo Pate | Blogger

Scrittura, volontariato, lettura, sport, viaggi… sono davvero tante le passioni che possono descrivermi. In ognuna di queste cerco di mettere tutto me stesso per non smettere mai di crescere, cercare la mia strada ed essere felice.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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