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Come mai una ragazza improvvisamente non trova uno scopo nella vita?

Gentili dottori, vengo da un trascorso amoroso chiuso 6 mesi fa, dopo 6 anni di fidanzamento, di cui 3 di convivenza, terminato non per colpa mia, ho lasciato la casa e sono tornata in famiglia. Il lavoro invece al momento è ancora lo stesso, quindi nel suo paese, in quanto avevo trovato comodo e mi ero trasferita con tutto. Per me lui è sempre stato il mio mondo, la mia grande motivazione, facevo le cose sempre in base a lui, me le organizzavo a seconda dei suoi impegni, per errore mio (non mi ha mai costretta a questo), era una cosa che mi veniva automatica. Il mese appena dopo la rottura mi sono resa conto che ci stavo male, che mi mancava, ma il tutto in maniera molto contenuta. Ho ripreso a stare con la mia famiglia, a rivedere i miei amici più spesso, a fare alcune piccole cose di cui prima volontariamente mi privavo preferendo stare con lui. E' stato tutto limitatamente difficile, tant'è vero che mi sono chiesta se ne ero davvero innamorata. Arrivato giugno, ho cominciato a sentire un ragazzo. Lui si è preso subito molto bene, moltissime attenzioni, parole belle e forti, girava tutto intorno a me. Nel frattempo, sono andata al mare con 3 amiche, ho continuato a sentirlo per sms dove cercava in tutti i modi di rimanermi vicino anche da distante e ho cominciato anch'io ad essere un po' più interessata e curiosa, non soffrivo della mancanza del mio passato, talvolta era come se fosse un pezzo della mia vita che non ricordavo di aver vissuto. Tornata dal mare sono iniziati i problemi. Il ragazzo si è preso sempre di più, era molto più avanti rispetto a me. Ho cominciato a fissarmi sull'idea che lui non avesse un mondo suo, ma che sembravo essere l'unica cosa che gli interessava. Il pensiero di mettermi in un rapporto mi soffocava, ma nonostante questo sapeva ascoltarmi, ero a mio agio con lui. Da lì però ho iniziato a non stare bene, improvvisamente non ho più voglia di fare nulla, ogni cosa mi angoscia e mi crea panico, dall'andare al lavoro al fare le cose che mi piaceva fare, uscire con gli amici, shopping, qualsiasi cosa mi mette ansia e mi invento scuse per evitarle perchè è come se il mio corpo dovesse fare una fatica incredibile, mi sveglio con la voglia di stare a letto, improvvisamente mi chiedo "che senso ha fare questa cosa? E' solo far passare un'altra giornata ma a che scopo", è una sensazione bruttissima che non riesco a levarmi di dosso. E' diventata come una fissa e ho paura di non riuscire ad essere più come prima. Un'altra cosa che m spaventa è che ho paura di arrivare ad un punto dove, come i depressi (se questo sono anch'io), vedono che la cosa non se ne va, li tormenta e l'unico modo per uccidere il fantasma è il suicidio.

Risposta

Gentile utente, 
ti rispondo sulla scorta delle poche informazioni che hai trasmesso, penso che semplicemente ti sia persa per strada.

L'aver chiuso la prima relazione ti ha fatto scoprire o riscoprire il mondo, la tua vita, i tuoi interessi, fin qui benissimo. Hai iniziato la relazione con l'altro ragazzo? Se sì, sei partita da un tuo sentire che andava in direzione opposta e potresti sentirti davvero chiusa e senza scopo, se no, ti sei bloccata al pensiero di iniziare un'altra relazione che hai subito sentito come limitante e soffocante, ma forse non ti sarebbe dispiaciuto provare.  

Forse, allo stesso tempo, si è creato un conflitto dentro di te: stare in un rapporto o stare da sola?

Che dirti, stai serena, ritorna a te partendo dalle tue risorse e dai tuoi desideri, vivi la tua vita, determina le tue scelte, pensa meno e ascolta dentro di te quello che veramente senti e vuoi.

La mente ci porta blocchi perchè non lascia fluire le emozioni e non ci permette di agire  

Il panico si crea quando viviamo situazioni che in realtà non sentiamo e quando siamo dissonanti con quello che davvero vorremmo e sarebbe giusto per noi.

Con un po' di volontà, alzati e cammina, passeggia nella natura e impara a stare con quello che c'è e se non c'è, prova a trovare le risorse dentro di te per "ricominciare da te".

Riflettici e fatti aiutare da uno psicologo nella tua città che lavori con la mindfulness (tecniche per liberare la mente attraverso la consapevolezza). 

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Risposta a cura di
Dr.ssa Federica Bertelegni Psicoterapeuta
Dr.ssa Federica Bertelegni
psicologopsicoterapeuta
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