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Come gestire gli attacchi di rabbia?

Salve, sono una ragazza di 19 anni, fuori di casa tranquillissima, a volte anche troppo timida, forse leggermente sociofobica. Sono così anche dentro le mura domestiche (ovviamente essendo in famiglia sono molto più disinvolta a aperta) ma a volte mi capitano episodi in cui il mio corpo scatta e sento questo impulso che mi spinge a fare cose che penserei solamente. Le spiego: ho una sorella minore che ha iniziato a frequentare il primo anno di liceo, come la maggior parte degli adolescenti ha cambiato atteggiamento, modo di vestire ecc... Già questo mi da alquanto fastidio perchè non voglio assolutamente che faccia la pecora e segua la massa, vista la gioventù che sta girando al giorno d'oggi. Per quanto riguarda l'atteggiamento, che mi dà maggiori problemi, devo dire che davvero una ragazzina insopportabile e non lo dico solo perché tra sorelle è sempre così. Lei ha un atteggiamento menefreghista, è pigra e sempre al telefonino, ma la cosa peggiore è che urla sempre, soprattutto contro nostra madre. Questo succede tutti i giorni e per delle stupidaggini! urla cose brutte come "morite tutti investiti". Quando cominciano a discutere io mi sento malissimo, chiudo gli occhi o me ne vado in camera. Tra loro c'è sempre tensione, e quello che mi fa stare male è che mia madre queste cose non se le merita perchè è una persona fantastica che fatica tanto. Ciò che mi preoccupa sono io, a volte ho paura di me stessa. Mi è capitato di avere attacchi di rabbia tali da saltarle letteralmente addosso. Questi avvengono quando io cerco di difendere mia madre magari mi scappa un "guarda che se non la smetti ti ammazzo", allora lei ribatte ed è fatta, sento l'adrenalina a mille e come se fossi un automa programmato scatto su di lei e comincio a picchiarla finchè non se ne va dalla stanza. L'ultima volta che mi è capitato mi sono sentita stranamente spaesata, come se fossi ubriaca o in un'altra dimensione. A un certo punto mi son chiesta tra me e me "che sto facendo?", "come mai sono qui"? e alla fine di ogni attacco ho il cuore a mille, il corpo che trema e finisco sempre per piangere. Sento tanta rabbia e tanto odio dentro ma poi quando mi tranquillizzo ripenso che è mia sorella e che è solamente indifesa e ingenua così finisco per provare profonda tristezza, un fortissimo rimpianto per ciò che ho fatto e odio per la società. Sono davvero confusa perchè è come se in me prevalga il mio super-io o il mio es. Ringrazio infinitamente.

Risposta

Mia cara. La maniera viva e sincera con la quale parli di te, mi tocca molto! Stai facendo quello che, in un linguaggio un po' complicato, noi chiamiamo una "crisi d'identità"! E (permettimi di dirti!) per fortuna la fai... anche se in questo momento stai soffrendo perché quello che vivi, fà che non sai più chi veramente sei!

Ti definisci come una persona timida, tranquilla e leggermente sociofobica. Questa è la tua "carta d'identità"! In casa hai una "carta d'identità" supplementare che ti definisce "delegata alla difesa della mamma"... diciamo protettrice!

Ma qui... casca l'asino! Per difendere tua madre scopri che anche tu sei "cattiva"! Fai delle crisi di collera e addirittura di violenza! Ti senti piena di odio e di rabbia! Insomma senti che in te c'è un altro mondo che non ami... anche perché a molte somiglianze con quello di tua sorella che in questo momento detesti!

Io credo che sia arrivato il momento che tu ti occupi un po' meno di tua sorella e di tua madre (che non dubito sappia difendersi da sola) e un o' più di te! Avrei voglia di gridarti che TU NON SEI SOLO LA PERSONA CHE CREDI DI ESSERE!!!

Non conosco nulla di te, ma domandati se gli avvenimenti della tua vita e della tua famiglia non ti abbiano spinto ad identificarti un po' troppo a un personaggio "saggio" "responsabile" dunque un po' timido, riservato, al limiti della sociofobia!

Ma la realtà è che dentro di te esiste un'ENORME ENERGIA che ti sei abituata a non usare, anzi a nascondere e in un certo senso a nasconderTI!

Il comportamento di tua sorella ti obbliga a uscire dalla tue trincee. La tua violenza, la tua rabbia eccessiva non sono altro che la tua energia che, essendo stata a lungo compressa, adesso scoppia!

Con i miei pazienti (adolescenti e no!) parlo di "sindrome della bottiglia di spumante" (è un termine non molto scientifico ma comprensibile). Se tu scuoti una bottiglia di spumante senza aprirla, il momento in cui l'aprirai... diciamo... sarà un po' drammatico. E' urgente, mia cara, che tu faccia conoscenza con te stessa. Che questa tua rabbia, una volta accettata e dunque debitamente canalizzata, non solo ti appartiene ma può essere un utile strumento.

Per tale ragione non vedo di meglio che tu trovi un buon psicoterapeuta che ti accompagni in un indispensabile viaggio dentro di te. Nello stesso tempo ti consiglio vivamente di praticare uno sport per scaricare questo sovrappiù di energia che si è accumulata dentro di te.

Nello stesso tempo, anche se sei un po' timida e "sociofobica", sforzati di uscire e di incontrare amici. Non restare chiusa nelle quattro mura della tua casa... e del tuo ruolo di "family healer" (di curante della tua famiglia!).

Un saluto

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Risposta a cura di
Dr. Marco Baggio Medico Chirurgo
Dr. Marco Baggio
psichiatrapsicoterapeuta
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