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Il bipolarismo è ereditario?

Buongiorno, 
mio figlio ha 25 anni. Mio marito ed io lo abbiamo adottato all’età di 2 mesi. È sempre stato un bambino vivace, molto intelligente, già allora non accettava le regole, gli insegnanti mi dicevano che era molto preparato e che era iperattivo. Il pediatra non dava molto peso a questo. Per motivi personali, abbiamo dovuto fare 5 traslochi, mio figlio non ha mai avuto problemi di adattamento, anzi, ogni volta socializzava con tutti. In seconda superiore, sono iniziati i problemi. Frequentazioni molto brutte, non seguiva più i compagni che studiavano, usciva a tutte le ore tornava alle 4/5 del mattino. Se cercavo di parlare con lui, mi urlava addosso, alzava le mani. Mi ha rubato a 17 anni 10 volte l’auto, si ubriacava. A mio marito ha fatto lividi. Chiedevo a mio marito di chiamare gli assistenti sociali, ma lui non voleva, diceva che i figli non si denunciano. Ci ha rubato soldi, ha rubato l’auto ad uno spacciatore e mio marito gli ha dato soldi perché questo lo aveva minacciato di fargli del male. Nel frattempo, aveva delle ragazze che erano brave (studiavano all’università), ma le trattava male e lo lasciavano. A 22 anni (dopo che avevo scoperto che si faceva di cocaina, hashish e marijuana) se n’è andato di casa e con me da allora non ha più rapporti. Mio marito gli paga l’affitto e gli passa 200 euro a settimana. Lui lavora saltuariamente e nel frattempo sta sviluppando un lavoro con altri 2 ragazzi. L’ultima ragazza con cui ha avuto una storia durata un anno è finita malamente: lui l’ha strattonata e buttata per terra. Poi ha chiamato il 118 e si è fatto ricoverare in psichiatria (diceva che si sentiva impazzire). La diagnosi è stata bipolarismo tipo 2. È stato ricoverato per 2 settimane, avrebbe dovuto fermarsi ancora una, ma ha firmato per uscire. Gli hanno prescritto il litio e molti altri farmaci, ma lui non vuole curarsi perché dice che non vuole prendere schifezze (questo perché poiché io soffro di ansia e attacchi di panico prendo lo Xanax e lui dice che sono una tossica). Beve e si è fatto ritirare la patente 3 volte. Lui dice che è bipolare per colpa mia perché gli ho fatto fare i traslochi. Io però volevo una delucidazione. Quando lo abbiamo adottato, dopo un anno siamo andati a firmare per l’adozione definitiva e avevamo chiesto per adottare un altro bambino, l’assistente sociale ci ha detto che era meglio dedicarci anima e corpo a lui. Poiché la mamma biologica ci avevano detto che non voleva darlo in adozione, ma che gli psicologi avevano fatto un ottimo lavoro per convincerla, ma avevano avuto paura che non firmasse (l’ha fatto poco prima di entrare in sala parto), io a questo punto chiedo: poteva essere che la madre avesse questa patologia e noi non ne siamo stati messi al corrente danneggiando il ragazzino in quanto io e mio marito avremmo potuto tenerlo sotto controllo medico, intervenendo quando incominciava a dare i primi sintomi? Sono 3 anni che non gli parlo e non lo vedo, sente solo il padre e ogni tanto chiama la nonna, passa da momenti di allegria a momenti di depressione e sta magari 6 mesi senza parlare con la nonna, insultandola e grida ancora con mio marito quando non gli risolve le cose come vuole lui. Secondo mio marito e mio figlio, la colpa è mia, se è così, perché la causa del suo bipolarismo sono stati i traslochi? Mi potreste far capire meglio se è colpa mia e dovrei chiedere scusa? Cosa posso fare? Grazie se mi risponderete.

Risposta

Cara mamma,
direi che la situazione è molto complessa e su molti fronti.

Sicuramente, il ragazzo esprime tutta la sua sofferenza attraverso questo grave disturbo per il quale, pur essendoci un significativo indice di familiarità, questa potrebbe essere sia genica che ambientale: la scienza ancora non ci ha dato una risposta univoca e indiscutibile.

Sicuramente, tu per prima hai bisogno di un supporto psicoterapeutico per elaborare questo dramma relazionale del quale ci hai scritto tanto, ma non abbastanza. 

Cordiali saluti
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Risposta a cura di
Dr.ssa Alessia Scipioni Psicologo
Dr.ssa Alessia Scipioni
psicologopsicoterapeuta
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