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Un tumore con quanta probabilità può essere provocato dalla depressione?

Salve dottore, sono una ragazza di 24 anni, scrivo in merito ad una mia preoccupazione legata ad una tac encefalo che, moltiplicando i dlp per il coefficiente (0,0023) i msv da me acquisiti sono 1,7 (quindi una dose bassa, in proporzione a quella che riceviamo dalla terra), la mia preoccupazione è legata al fatto che quando mi sono sottoposta alla tac per me era un periodo di grande depressione e soffrivo anche di isterismo, infatti ero seguita da una psicologa. Leggendo nelle vostre risposte di altri utenti ho letto che le persone con depressione hanno una possibilità in più di ammalarsi di tumore perché le cellule del dna non sono in grado di ripararsi. Quindi la mia domanda è: 1) ho una possibilità in più di ammalarmi? E in che %? 2) la riparazione della cellula avviene immediatamente o anche successivamente? Se successivamente, in quanto tempo avviene? 3) Quanto può incidere realmente il fattore depressione con la possibilità di riscontrare un tumore radioindotto? Nel momento in cui sono stata sottoposta alla tac, i medici mi hanno effettuato l'analisi del sangue e il livello di linfociti e globuli bianchi erano nella norma. In attesa di una vostra risposta intanto vi ringrazio, cordiali saluti.

Risposta

Non esiste nessuna ricerca o prova scientificamente affidabile di una correlazione causa-effetto che riguardi la comparsa di un qualsiasi tumore e la depressione.

Intanto, bisognerebbe specificare che di depressione si deve parlare al plurale, poiché ne esistono diversi tipi e ognuno è legato a cause specifiche. L'idea semplicistica che chi non è depresso non si ammala di cancro, e viceversa, deriva da una visione "popolare" della psicosomatica, che studia i rapporti tra psiche e corpo e soprattutto i significati profondi dei sintomi organici.

È materia complessa e sempre da sottoporre alle prove cliniche. Direi, quindi, che i fattori di rischio perché un organismo cancerizzi, sono quelli che la medicina ha individuato da tempo, quali fumo, certe sostanze, lo stile di vita e la vulnerabilità individuale, data anche dall'età di esposizione ai fattori di rischio.

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Risposta a cura di
Rosamaria Di Frenna Psicologo
Rosamaria Di Frenna
psicologopsicoterapeuta
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