Underconsumption core: il trend TikTok sul dare valore a ciò che già si possiede

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Settembre, 2024

Ragazza in camera con bicicletta che legge articoli sul suo PC seduta su letto

Su TikTok ci sono sempre più video che parlano di “underconsumption”, evidenziando cosa comporta dal punto visivo ed estetico.

Si tratta di un fenomeno recente che invita a consumare di meno e più consapevolmente, anche per la propria salute mentale.

Vediamo di seguito un approfondimento.

#underconsumptioncore: di cosa si tratta?

L'underconsumption core è un trend che sta guadagnando sempre più popolarità, soprattutto tra i giovani, e che si pone in netta contrapposizione al consumismo sfrenato che caratterizza la società.

Un armadio capiente, ma ordinato, è un esempio di questa scelta: solo capi versatili e funzionali, pronti per essere indossati; anche in bagno si opta per una selezione essenziale di prodotti, evitando sprechi e accumuli inutili; l'obiettivo è creare spazi liberi dal superfluo, dove ogni oggetto ha un suo perché e contribuisce a un benessere autentico, e continuare a utilizzate quegli oggetti che, anche se "datati", sono ancora perfettamente utilizzabili. 

Questa scelta invita a ridurre i consumi, a preferire la qualità alla quantità, e a valorizzare ciò che già si possiede.

Infatti, alcune ricerche mostrano che il desiderio di apparire spinge il 40% degli americani a spese eccessive, mentre il 49% dei consumatori si fa guidare dagli influencer nelle proprie decisioni di acquisto.

Dopo anni in cui format di video come “video haul” (video in cui i creator mostrano il loro shopping, a volte estremo) hanno sempre avuto molta popolarità, è come se si stesse innescando una controtendenza.

Da dove nasce, però, questa esigenza? Sembra essere una risposta agli infiniti contenuti che promuovono uno shopping continuo, compulsivo, che risulta destabilizzante sul lungo periodo, soprattutto per chi guarda questi video sapendo di non potersi permettere di spendere così tanto.

Ad esempio, la famosa Stanley Bottle che ha acquisito popolarità non solo negli Stati Uniti (una semplice borraccia che, come spesso accade, è diventata un oggetto di tendenza da avere a tutti i costi) viene prodotta continuamente in versioni diverse, con nuovi colori e accessori da inserire.

Molti creator, di conseguenza, fanno decluttering (che non sempre viene attuato per i giusti propositi) delle loro borracce attuali, nonostante siano perfettamente funzionali, per acquistarne altre che in quel momento hanno maggiore popolarità.

Questo oggetto, per quanto rappresenti solamente un esempio, incarna l’atteggiamento di overconsumption (consumismo sfrenato) ancora molto presente sulle piattaforme social e che non è più sostenibile anche dal punto di vista della salute mentale.

@g0.cat.g0 I understand that this is an ad and influencers rely on sponsorships for income but seriously have some responsibility on your wnviromental impact. #granola #granolagirl #fyp #sustainability #overconsumption #consumptionculture #stanleycup #greenscreenvideo ♬ original sound - Cat🪻🐌🌲

Il consumismo sfrenato non è solo uno spreco di risorse, ma può avere conseguenze economiche importanti: oltre a gravare sul nostro budget, infatti, può portarci a rincorrere un tenore di vita insostenibile.

Inoltre, la società dei consumi ci spinge a omologarci e a inseguire modelli di bellezza e successo spesso irraggiungibili, generando un senso di frustrazione e alienazione.

Ecco, dunque, alcune delle possibili motivazioni della popolarità dell’underconsumption core:

  • consapevolezza ambientale: sempre più persone sono consapevoli dell'impatto ambientale del consumismo e cercano alternative più sostenibili;
  • saturazione: la società dei consumi ha portato a una sovrabbondanza di prodotti, rendendo difficile distinguere ciò che è veramente utile da ciò che è superfluo;
  • desiderio di autenticità: l'underconsumption core si pone come un'alternativa all'omologazione e alla ricerca del successo materiale, proponendo uno stile di vita più autentico e personalizzato.

Semplice trend, svolta o normalità? 

Come molti sui social hanno sottolineato, i cambiamenti nello stile di vita sintetizzati dal trend non sono così radicali: si tratta di vivere in maniera più consapevole con ciò che si possiede, avendo cura di investire in prodotti di qualità che durino nel tempo.

Nonostante ciò, un trend di questo tipo potrebbe essere utile per chi non ha ancora questa consapevolezza o per quelle persone che dal punto di vista psicologico cominciano a desiderare un approccio ai consumi che le faccia vivere più serenamente.

Come può essere attuato l’underconsumption core? Vediamolo di seguito:

  • consumi consapevoli: si acquista solo ciò che è realmente necessario, evitando gli acquisti impulsivi e prestando attenzione alla qualità dei prodotti;
  • stile di vita minimalista: si tende a semplificare la propria vita, liberandosi di tutto ciò che non è essenziale e creando spazi più ordinati e funzionali;
  • valorizzazione del second-hand: si acquistano abiti e oggetti di seconda mano, promuovendo così un'economia circolare e riducendo l'impatto ambientale.

Una recente ricerca condotta da accademici australiani ha evidenziato una correlazione significativa tra l'adozione di pratiche minimaliste e il miglioramento del benessere individuale: i risultati dello studio suggeriscono che ridurre il possesso materiale e semplificare lo stile di vita può contribuire a ridurre i livelli di stress, aumentare la sensazione di controllo e favorire un maggiore equilibrio psicologico

Tali conclusioni sono in linea con precedenti studi, che hanno costantemente associato un consumo più consapevole a un miglioramento della qualità della vita.

Dunque, quali sono i benefici dell'underconsumption core?

Eccone alcuni:

  • riduzione dell'impatto ambientale: consumando meno e scegliendo prodotti sostenibili, si contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti e l'inquinamento;
  • risparmio economico: riducendo gli sprechi e acquistando solo ciò che è necessario, si possono risparmiare molti soldi;
  • maggiore consapevolezza: l'underconsumption core invita a riflettere sul proprio rapporto con i beni materiali e a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri bisogni.

Come per ogni trend, però, ci sono anche alcune criticità: la prima fra tutte è che questa esigenza di comprare meno per stare meglio con se stessi possa rimanere un trend fine a se stesso, più legato all’estetica che alla funzionalità.

Ad esempio, è giusto cercare di avere meno cose possibili, ma se per raggiungere questo scopo ci si libera di oggetti ancora utilizzabili perché il trend richiede che si abbiano poche cose in casa, si sta mancando il punto.

@gittemary my (only, I promise) critique of ✨underconsumption core✨ and a daily reminder that sustainability is not an aesthetic 🌿 #underconsumptioncore #underconsumption #buyless #aesthetic #core #sustainableliving ♬ original sound - gittemary

Inoltre, quando si comincia a comprare meno e a mostrare come la propria quotidianità sta cambiando gradualmente, spesso si viene giudicati da persone che hanno fatto scelte minimaliste ben più radicali, ma che non possono incontrare le esigenze di ognuno.

L'urgenza di distaccarsi dalle continue comparazioni con gli altri, approfondire il proprio rapporto con le cose materiali e riconsiderare ciò che ci sta a cuore sono azioni che ci conducono verso una più profonda comprensione di noi stessi e delle nostre vere priorità: l'importante è farlo con i propri mezzi, i propri tempi e senza renderlo solo un pretesto per creare un contenuto in linea con l'ultimo trend del momento. 

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Arianna Bordi | Editor
Arianna Bordi | Editor
in Mental health

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