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Corynebacterium

Medicina generale

Quanti tipi ne esistono?

I principali sono:

  • Corynebacterium diphtheriae
  • Corynebacterium mondiphtherial. Pensato come agente contaminante si è invece dimostrato essere patogeno, specialmente in pazienti immunocompromessi.

Studi recenti hanno specificato che i corynebacterium andrebbero classificati in base al profilo dei loro grassi cellulari.

Che cos’è il corynebacterium diphteriae?

Porta ad un’infiammazione locale, di solito del tratto respiratorio superiore, associato a tossina cardiaca-mediata e malattia neurale. Si snoda su tre gradi di gravità:

  • Gravis
  • Intermedius
  • Mitis

Tutti e tre producono la stessa tossina, ma si diversificano per la loro virulenza. La produzione delle tossine è codificato sulla base del toxgene che a sua volta è portato da un fago lisogenico beta. Nel momento in cui il DNA del fago si fonde col materiale genetico dei batteri questi sviuppano la possibilità di produrre la tossina.

E’ questa la responsabile dei sintomi della malattia; una quantità di 0,1 mg porta alla morte nelle cavie. Vari studi hanno dimostato come dosi subletali della stessa inducano alla formazione di anticorpi neutralizzanti.

Come si verifica l’infezione da Corynebacterium diphteriae?

Il batterio aderisce alle cellule tramite dei filamenti detti fimbrae o pili; in ambienti poveri di ferro questa attività diviene più difficoltosa. La malattia legata a questo batterio, endemica in alcune zone, è maggiormente presente in zone temperate. 

Come avviene il contagio da Corynebacterium diphteriae?

Il contagio avviene da uomo ad uomo tramite lesioni cutanee infette o contatto diretto con goccioline espulse dalle vie respiratorie. E’ possibile anche una trasmissione attraverso la pelle, gli occhi e gli organi genitali. Il vaccino è utile per evitare il contagio. 

Come si sviluppa l’infezione?

La membrano tipica della difterite, causata dal batterio, è spessa, coriacea, di colore grigio-blu o bianco ed è formata da batteri, epitelio necrotico, macrofagi e fibrina. La membrana aderisce in modo saldo alla mucosa e provoca sanguinamento se rimossa; può svilupparsi nell’albero bronchiale portando a dispnea od ostruzione delle vie respiratorie. Le tossine possono intaccare cuore, reni e nervi periferici portando rispettivamente a miocardite, edema, e disintegrazione delle guaine midollari. Altre patologie collegate sono la meningite e l’encefalite. Tutti questi sintomi possono portare alla morte.

Che cos’è il corynobacterius nondiphtherial?

Onnipresente in natura si trova sia nella pelle che nelle mucose umane. Studiato in modo approfondito solo di recente ne sono stati isolati alcune tipologie:

  • Ulcerans Corynebacterium
  • C pseudotuberculosis (noto anche come Corynebacterium ovis)
  • Pyogenes Corynebacterium
  • Un haemolyticum
  • Corynebacterium aquaticum
  • C pseudodiphtheriticum (noto anche come Corynebacterium hofmannii)
  • Gruppo D2 (noto anche come Corynebacterium urealyticum)
  • Gruppo E
  • C jeikeium (JK)

Mentre alcuni sono tipici dell’uomo altri sono presenti anche nel bestiame. A seconda del batterio possono essere colpiti sia la pelle che gli organi interni, in modo particolare di pazienti anziani, immunodepressi o con disfunzione mutiorgano. 

Con che frequenza si presenta in Corynebacterium?

  • Stati uniti.
    1. Il c. diphtheriae, dal 1980 si è presentato con una freqenza di 5 casi ogni 100.000 abitanti.
    2. Il c. nondiphtherial si è presentato più frequentemente, associato all’uso di dispositivi medici come cateteri intravascolari, valvole artificiali e drenaggi del sistema nervoso centrale.
  • Resto del Mondo
    1. Il c. diphtheriae è endemico in molte zone (es. Brasile, Nigeria, Subcontinente indiano)
    2. Il c. nondiphtherial è presente praticamente in tutto il mondo

Che tasso di mortalità ha un infezione da Corynebacterium?

  • Corynebacterium diphtheriae. Il tasso è più alto vista l’età elevata delle persone non immunizzate. Il decesso di solito avviene durante la prima settimana di malattia a causa  di asfissia o malattie cardiache. Se si viaggia in zone a rischio è bene ripetere la vaccinazione ogni 10 anni.
  • Corynebacterium non diphtherial. Infezioni a causa di questo batterio si hanno in persone anziane e immunocompromesse.

Ci sono fasce di età maggiormente a rischio di contrarre l’infezione da Corynebacterium?

Sì. I bambini e gli anziani che sono i soggetti non immunizzati per eccellenza. 

Quali sono i sintomi del Corynebacterium diphtheriae?

  • Respiratori. Dopo 2-4 giorni di incubazione la malattia si presenta con febbre leggera, malessere e lo sviluppo di una membrana bianco-grigiastra (che diviene verde o nera se in necrosi) sulle tonsille. La formazione di un edema cervicale può complicare la situazione.
  • Cardiaci. Si presentano dopo 1-2 settimane dal contagio, quando i sintomi al sistema respiratorio stanno migliorando. Provoca aritmie e insufficienza cardiaca congestizia.
  • Neurologici. Possono verificarsi immediatamente o dopo settimane. I sintomi bulbari (difficoltà di deglutizione, paresi del palato e dei muscoli oculari) possono portare a paralisi prossimale o distale dei muscoli scheletrici. Anche se lentamente, i pazienti recuperano le funzioni neurologiche.
  • Dermatologici. Si presentano in climi tropicali con ulcere che non guariscono. Le lesioni sono dolorose in fase iniziale, e dopo alcune settimane producono un essudato sieroematico. 

Quali sono i sintomi del Corynebacterium nondiphtherial?

  • Il tipo D2 è stato originariamente identificato come un agente patogeno all'origine di cistiti croniche o ricorrenti, calcoli alla vescica, e pielonefrite. Le persone con precedenti anomalie del tratto urinario o che hanno da poco subito procedure urologiche sono a più alto rischio per questa malattia. Il C. urealyticum è stato associato con nefrolitiasi cronica e insufficienza renale. 
  • Un haemolyticum è segnalato come causa di ben il 10% di tutti i casi faringite nei pazienti di età 10-30 anni. Questi batteri sono in grado di produrre una tossina extracellulare che può causare un'eruzione erythrogenica associata alla faringite.
  • Il C. ulcerans in genere provoca infezioni della pelle, ma è occasionalmente associato a faringite e malattie respiratorie. 
  • Il C. striato si trova su cateteri in pazienti  neutropenici che hanno tumori maligni ed è stato recuperato dal sangue di pazienti con infezioni pleuropolmonari, endocardite, e peritonite. 
  • Il C.Pseudodiphtheriticum si trova anche in ospiti immunocompromessi, associata con endocardite, polmonite, ascessi polmonari, tracheobronchite, e linfoadenite suppurativa
  • Il gruppo JK può essere trovato sulla pelle di persone sane. Pazienti con ospedalizzazione prolungata, neutropenia, o reduci da una terapia prolungata a base di antibiotici hanno una elevata prevalenza di batteri JK. La manifestazione più comune è l'endocardite con batteriemia, spesso associata a cateteri. La rimozione del catetere è spesso necessaria.

Come si diagnostica un’infezione da Corynebacterium?

Nel caso di C. diphtheriae

  1. Raccolta di campioni clinici e storia dei contatti del paziente
  2. Analisi delle urine. Spesso i pazienti infetti hanno alti livelli di leucociti
  3. Uso della macchia di Loeffler
  4. Rilevamento del toxgene attraverso la PRC
  5. Test Elek

Nel caso di C. nondiphtherial

  1. Coltura batterica
  2. Analisi del liquido cerebrospinale
  3. PRC

Altri test utili sono:

  • Elettrocardiogramma
  • Autopsia

Come si cura un’infezione da Corynebacterium?

  • C. diphtheraie:
    1. Tramite l’antitossina efficace prima che la tossina sia penetrata dentro la cellula
    2. Antibiotici. I più usati sono penicillina, eritromicina, clindamicina, rifampicina e tetraciclina, di solito somministrate per 14 giorni.
    3. Terapia di supporto come il riposo
  • C. nondiphtherial:
    1. Antibiotici. La sensibilità varia a seconda del ceppo del batterio
    2. Se l’infezione viene da un apparecchio come il catetere la sua rimozione è alla base della cura.

Nei casi più gravi si può procedere con una terapia chirurgica, ma solo per rimuovere le parti infette. 

Si può prevenire un’infezione da Corynebacterium?

La vaccinazione è la miglior forma di prevenzione. 

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Dr. Alberto Vaona Medico Chirurgo
Dr. Alberto Vaona
medico generale

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