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Bambini timidi: come gestirli e consigli pratici

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 02 Marzo, 2023

Scopriamo cosa fare per mettere a proprio agio i bambini timidi

I bambini timidi sono una eventualità comune nella vita di molti genitori: alcuni ragazzini sono naturalmente più riservati di altri e questo può comportare diversi problemi, soprattutto in situazioni sociali.

La timidezza è una caratteristica comune nell'infanzia ma, spesso, scompare con l'età. Tuttavia, in alcuni casi, i bambini timidi possono avere difficoltà a fare amicizia o ad interagire con gli altri, il che può causare loro stress e ansia.

Cerchiamo di esplorare alcune strategie utili per aiutare i bambini timidi a sentirsi più a proprio agio e sicuri di sé.

Cause e conseguenze della timidezza nei bambini

La timidezza rappresenta una caratteristica di personalità di per sé non patologica: ogni bambino nasce con il proprio temperamento che andrà ad influenzare il modo in cui si relaziona con l’esterno e reagisce agli stimoli.

Un bambino timido potrebbe semplicemente aver bisogno di più tempo per interagire e trovarsi a proprio agio nel relazionarsi con altre persone, ma per un genitore è normale desiderare che il proprio figlio sia sicuro di se e sereno nelle rapporti  sociali.

È importante, quindi, comprendere che la sicurezza in se non viene naturale a tutti i bambini: questo non significa che non si aprirà mai, ma solo che ha bisogno del suo tempo per farlo.

Non è detto, poi, che i bambini timidi saranno anche adulti timidi: il percorso di crescita che intraprende ciascuno può modificare il modo di affrontare e sperimentare le relazioni sociali; esistono diversi gradi di timidezza e, spesso, una volta superata la prima fase di regolazione, ognuno impara a socializzare.

Per aiutare un bambino timido a scuola, può essere utile incoraggiarlo a partecipare alle attività in classe, creare un ambiente confortevole e sicuro al fine di  promuovere abilità sociali come la capacità di ascoltare gli altri e di comunicare in modo efficace.

È importante non forzare un bambino timido e insicuro a uscire dalla sua zona di comfort, ma piuttosto incoraggiarlo a fare piccoli passi in avanti nel suo percorso di crescita personale; questo vale per tutte le fasce d'età, anche per i bambini più piccoli (tra i 3 e i 4 anni).

Bambino timido: come aiutarlo

La timidezza nel bambino è una caratteristica comune, riscontrabile quando si nota che il proprio figlio evita le situazioni sociali o si sente a disagio in presenza di estranei.

In alcuni casi, poi, l’eccessiva timidezza nei bambini può causare diverse difficoltà; si passa dalla complessità nell’instaurare un rapporto di amicizia alla fatica di interagire con gli altri. Tutto questo può causa stress e ansia nel bambino.

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Sebbene la timidezza infantile rappresenti una condizione del tutto normale, potrebbe essere utile aiutare il bambino o la bambina a superarla.

Ecco alcune strategie e consigli pratici per i genitori che vogliono aiutare il proprio bambino timido o la propria bambina timida:

  • incoraggiamento: è importante incoraggiare il bambino a parlare e partecipare attivamente alle attività, senza mai forzarlo a fare qualcosa che non vuole. Occorre essere pazienti e disponibili nel sostenerlo, per far acquisire gradualmente al bimbo maggiore fiducia in se stesso; in questo modo percepirà meno ansia durante le situazioni sociali;
  • supporto: sostenere il bambino durante le attività sociali come, ad esempio, quando viene invitato ad una festa di compleanno; in questo caso si potrebbe rimanere con lui per un po' e presentarlo agli altri bambini;
  • porre attenzione al linguaggio del corpo: è importante aiutare i bambini timidi a comprendere il proprio linguaggio del corpo e quello degli altri. Si potrebbe insegnare loro a mantenere il contatto visivo e sorridere quando si parla con gli altri. Questo aiuta a trasmettere un senso di apertura e accoglienza;
  • valorizzazione: valorizzare i progressi del bambino, essere sempre positivi e lodarlo per i suoi sforzi gli farà acquisire maggiore fiducia in se stesso e percepirà di poter superare la timidezza.
  • essere paziente: la timidezza non scompare immediatamente, ma richiede tempo e pazienza. Occorre dare tempo al bambino e supportalo nei suoi sforzi per superare la timidezza;
  • non giudicarlo: evitare di giudicare o criticare il bambino per la sua timidezza. È utile, invece, concentrarsi sui suoi punti di forza e aiutarlo a valorizzarsi.
  • non forzarlo: non bisogna mai obbligarlo a fare qualcosa che non vuole fare. È buona cosa rispettare i suoi sentimenti, le sue emozioni e sostenerlo nella crescita;
  • fare attenzione alle parole: non bisogna etichettare il bambino come "timido" o "introverso", in quanto ciò potrebbe influenzare la percezione che ha di sé stesso. Si possono usare, invece, parole positive che valorizzino i suoi punti di forza e le sue abilità.
  • creare un ambiente confortevole: questo può aiutare a ridurre al minimo lo stress e l'ansia.

Timidezza dei bambini, quando preoccuparsi?

Oltre ad aiutare il bambino a superare la timidezza, è importante anche sapere quando preoccuparsi. Se il bimbo, o la bambina, dovessero avere difficoltà a interagire con gli altri o mostrare segni di ansia e depressione, potrebbe essere il momento di cercare un aiuto professionale.

Ecco alcuni segnali a cui prestare attenzione:

  • sembra eccessivamente timido o ritirato in situazioni sociali;
  • ha difficoltà a fare amicizia o a interagire con gli altri;
  • è preoccupato o ansioso in situazioni sociali;
  • mostra segni di depressione o mancanza di interesse per le attività che solitamente gli piacciono;
  • sembra avere problemi a parlare o esprimersi in modo chiaro.

Se si notano uno o più di questi segnali, potrebbe essere il momento di cercare aiuto professionale per il bambino timido.

Parlare con il suo pediatra, o con uno psicologo specializzato nell'aiutare i bambini a superare la timidezza e l'ansia sociale, può essere il primo passo per affrontare la situazione.

In conclusione, la timidezza nei bambini è una caratteristica comune e normale, ma se diventa eccessiva o causa problemi, potrebbe essere il momento di cercare aiuto professionale.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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