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Impugnatura della penna: come correggerla

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 25 Ottobre, 2023

Bambino a scuola scrive su un quadernetto

Una corretta impugnatura della penna è fondamentale per fare in modo che i bambini imparino a scrivere nel modo giusto. Ma qual è la posizione ideale delle dita e come fare per migliorarla

Vediamolo insieme.

Perché un'impugnatura corretta della penna è importante

Insegnare ai bambini un'impugnatura della penna corretta è fondamentale per evitare problemi nell'apprendimento della scrittura e per fare in modo che la grafia, con il passare del tempo, si mantenga chiara e leggibile.

Qualora il bambino manifestasse delle difficoltà nell'assimilare questa competenza, è importante intervenire prontamente per correggere l'impugnatura della penna o della matita, prima che questa si cronicizzi nella modalità errata.

Ma qual è il modo giusto per scrivere? L'impugnatura corretta viene definita "a pinza superiore" e si caratterizza per la presenza di pollice e indice che sostengono la penna, mentre il dito medio viene utilizzato come appoggio e le dita rimanenti sono piegate.

Altri elementi distintivi di questa modalità sono:

  • il movimento della scrittura è direzionato dalla posizione di indice e pollice, i quali tengono la penna "pinzata" fra loro;
  • la penna si trova nell'incavo della mano;
  • la penna viene mantenuta a circa due centimetri dalla punta.

Un'impugnatura scorretta della penna può, a lungo andare, provocare l'insorgere di numerosi problemi nel bambino, fra cui:

  • frequenti rigidità muscolari e tensioni a livello della spalla, dei tendini e dei muscoli della mano e del braccio. Scrivere risulta eccessivamente faticoso e provoca addirittura dolore, per cui il bambino tende a non volere esercitarsi;
  • problemi posturali, come ad esempio la scoliosi, determinati dal perdurare di posture scorrette a livello del busto che, a lungo andare, determinano un adattamento innaturale della colonna vertebrale;
  • bassa autostima. Il bambino che ha difficoltà a impugnare correttamente la penna e, quindi, a scrivere, può andare incontro a un abbassamento dell'autostima e a problemi dal punto di vista dell'apprendimento scolastico.

Leggi anche: Giochi ed esercizi di logopedia per bambini e adulti

Come correggere l'impugnatura della penna

Un'impugnatura della penna sbagliata può compromettere gli sforzi compiuti dal bambino per imparare a scrivere, ecco perché è fondamentale agire per tempo e prestare attenzione al modo con cui il piccolo utilizza le dita per colorare o per disegnare.

Ma come migliorare l'impugnatura della penna? Ecco qualche consiglio da mettere in pratica:

  • insegnare al bambino come mantenere una postura corretta, ovvero a rimanere seduto senza sdraiarsi né piegarsi eccessivamente. È fondamentale mantenere il busto eretto (ma non rigido), leggermente flesso in avanti e tenere le spalle rilassate. I piedi dovranno essere appoggiati bene per terra, con la mano che non scrive sotto quella scrivente e posizionata sopra al foglio;
  • ricordare che i gomiti vanno sempre tenuti appoggiati sul tavolo;
  • se necessario, posizionare un elastico in prossimità della punta, in modo da far comprendere a quale distanza si dovrà mantenere l'impugnatura;
  • sviluppare la motricità fine, ovvero quell'insieme di piccoli movimenti compiuti dalle mani che sono propedeutici alla scrittura;
  • insegnare al bambino a tagliare correttamente con le forbici: questa attività, se eseguita nel modo giusto, aiuta a migliorare la coordinazione occhio-mano;
  • svolgere frequenti attività manipolatorie, come ad esempio giocare con il pongo;
  • preferire la matite ai pennarelli, i quali, essendo eccessivamente grandi per le manine dei bimbi, non permettono di capire quanta pressione occorre esercitare sul foglio;
  • utilizzare un correttore per l'impugnatura della penna, ovvero uno strumento commercializzato per aiutare il bimbo a capire come tenere in mano la matita nel modo giusto. Questi supporti possono essere di vario tipo, ma in genere si tratta di gommini da infilare nelle matite che riportano la sagoma dei tre punti di appoggio dell'impugnatura (ovvero l'indice, il medio e il pollice), così che i bimbi siano stimolati a tenere la matita nel modo corretto;
  • far disegnare il bimbo con i colori a dita o con i triangoli di cera, i quali, avendo un'impugnatura simile a quella della penna, aiutano a migliorare la presa a pinza;
  • far fare il più ampio numero di esperienze manipolatorie possibili al bambino, senza aver paura di proporre anche attività "pericolose" (ovviamente svolte in sicurezza e sotto la supervisione di un adulto), come il tagliare con le forbici o usare il coltello;
  • non sgridare il bambino se tiene la matita in modo sbagliato, ma spronarlo in modo dolce a modificare l'impugnatura, senza mai farlo sentire stupido o incapace.

Leggi anche: Sculacciate ai figli: i motivi per cui è meglio evitarle

Differenti tipi di impugnatura della penna

Esistono differenti modalità di impugnatura della penna errate, fra cui le principali sono:

  • impugnatura "a morso", in cui, cioè, le dita sono eccessivamente piegate verso l'interno;
  • impugnatura troppo vicina alla punta o con il pollice tenuto eccessivamente in avanti;
  • impugnatura con pollice interno: il bambino piega il pollice a circa tre cm dalla punta della penna e lo chiude all'interno del palmo della mano. Si tratta di un'impugnatura sbagliata ma molto frequente, soprattutto fra chi è mancino o fra chi ha le dita molto lunghe;
  • la penna è tenuta tra indice e medio (detta "del fumatore");
  • impugnatura con più dita: in questo caso la penna viene racchiusa da più dita e la pinzatura avviene tra pollice e medio;

La presa a pinza, ovvero quella più corretta per tenere la penna nel modo giusto, è un'abilità che il bimbo dovrebbe raggiungere tra i quattro e mezzo e i sei, tuttavia, se ciò non dovesse avvenire, è importante approfondire il problema e chiedere consiglio al proprio pediatra di riferimento.

Comprendere come modificare l'impugnatura della penna nel modo corretto e nei giusti tempi è fondamentale per evitare che il bambino sviluppi difficoltà nell'ambiente scolastico.

In genere spetta all'insegnante segnalare se, intorno ai sei anni, il piccolo manifesta un'incapacità nell'eseguire la presa a pinza, tuttavia è opportuno tenere monitorato lo sviluppo psicomotorio del bambino ed eventualmente contattare un professionista.

Correggere l'impugnatura più avanti nel tempo, cioè a partire dai 7-8 anni, infatti, è molto più difficile che non insegnare la modalità corretta intorno ai 5-6 anni.

Leggi anche: Coding per bambini: cos'è e perché è utile

Dislessia e impugnatura della penna scorretta

Esiste uno stretto rapporto tra la dislessia e l'impugnatura della penna in quanto la difficoltà ad apprendere una modalità di scrittura corretta dal punto di vista grafico è considerato uno dei primi campanelli d'allarme per diagnosticare un DSA, ovvero un disturbo specifico dell'apprendimento.

La disgrafia viene notata in genere intorno agli 8-9 anni del bambino, ovvero quando i genitori o gli insegnanti si accorgono della difficoltà nello scrivere velocemente e con una grafia ordinata e leggibile.

Non è sempre detto, però, che la disgrafia conduca necessariamente ad un DSA, in quanto quest'ultimo non ha nulla a che fare con l'aver interiorizzato un'impugnatura scorretta della penna (cosa facilmente risolvibile con un po' di impegno), ma piuttosto con una modalità di funzionamento del cervello definita dagli esperti come "neurodivergente".

Qualora il bambino fosse diagnosticato come portatore di DSA, si potranno mettere in campo altre modalità di insegnamento e utilizzare un'altra categoria di strumenti, quali ad esempio la video scrittura o le penne ergonomiche, in modo da favorire l'apprendimento scolastico.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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