Autismo neonatale: tutti i segnali a cui prestare attenzione

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 01 Giugno, 2023

Ecco quali possono essere i sintomi dell'autismo neonatale

I sintomi di autismo nei bambini vanno analizzati con molta attenzione, dal momento che possono essere facilmente fraintesi con altri disturbi neurologici.

Andiamo, dunque, ad analizzare quelli che possono essere i segni precoci dell'autismo neonatale - ricordando, però, che per una corretta e puntuale diagnosi del disturbo occorre rivolgersi sempre al parere di un esperto.

Bambini autistici: i sintomi

È possibile notare i primi sintomi di autismo nei bambini già nella prima infanzia attraverso segni precoci che possono variare in intensità da soggetto all'altro.

L’autismo nei bambini può coinvolgere diverse aree, come:

  • comunicazione non verbale: le espressioni facciali, i toni della voce e il contatto fisico e visivo sono difficili per i soggetti autistici, rendendo loro arduo comunicare in modo non verbale;
  • socialità: i bambini autistici trovano difficoltà a inserirsi nel contesto sociale e familiare, manifestando una limitata capacità di interazione e partecipazione;
  • emotività: l'espressione delle emozioni può essere assente o presentarsi in modo limitato, rendendo difficile per i bambini autistici sintonizzarsi con le emozioni altrui;
  • disabilità intellettiva ed elettroencefalogramma: circa il 30% dei soggetti autistici presenta una chiara disabilità intellettiva, mentre un numero simile può avere anomalie nell'elettroencefalogramma, anche senza manifestare segni di epilessia;
  • pianificazione e organizzazione: la capacità di pianificare e organizzare il proprio comportamento, nonché di regolare l'attenzione e i comportamenti in diverse situazioni, può essere limitata o quasi inesistente;
  • immaginazione: solitamente, i bambini autistici mostrano interessi ristretti e ripetitivi, seguiti da comportamenti rigidi e invariabili;
  • linguaggio verbale: i bambini autistici possono presentare un ritardo o una limitata capacità di parlare, con difficoltà a connettere le parole alla realtà circostante. Inoltre, la comprensione del linguaggio può essere parziale, senza cogliere le sfumature e i significati delle espressioni;
  • risposta alle stimolazioni ambientali: la reazione ai vari stimoli ambientali, come il cibo, i rumori o gli oggetti in movimento, può essere atipica e inadeguata rispetto alle situazioni;
  • potenziale cognitivo: in alcuni soggetti con disturbi dello spettro autistico, possono svilupparsi notevolmente le capacità cognitive, la memoria, il calcolo e le abilità musicali e matematiche.

Senza un trattamento adeguato, i sintomi del neonato autistico tendono a peggiorare con la crescita, rendendoli, nell'età adulta, ancora più difficili da gestire: questa combinazione di disturbi comporta:

  • compromissioni delle abilità sociali e linguistiche;
  • vari disturbi del comportamento.

A che età si manifestano i primi segni di autismo

Generalmente, i sintomi dell'autismo vengono riconosciuti tra il primo e il secondo anno di vita ma, nei casi più gravi, si possono osservare segnali di autismo prima dei 12 mesio dopo i 24 mesi se i sintomi sono più attenuati.

Le caratteristiche comportamentali tipiche dei disturbi dello spettro autistico iniziano a manifestarsi fin dalla prima infanzia e in alcuni casi si può notare un limitato interesse per le interazioni sociali già nel primo anno di vita.

In alcuni casi, le manifestazioni di autismo possono attraversare varie fasi, con graduali o precoci deterioramenti del comportamento sociale o dell'uso del linguaggio (spesso durante i primi due anni di vita).

La prevalenza dei disturbi dello spettro autistico è più elevata nella popolazione maschile rispetto a quella femminile, con un rapporto di 4:1.

I primi segnali di autismo

I sintomi di autismo accertati si manifestano nei bambini tra 1 e 2 anni e possono includere:

  • mancato sviluppo del linguaggio;
  • mantenimento, da parte del bambini, di distanza dai genitori;
  • scarsa attività e motivazione o intenzionalità;
  • affettività ristretta e piatta;
  • espressione facciale che non trasmette significati.

Invece, i primi segnali di autismo, solitamente, presenti tra i 6 e i 12 mesi di età, possono includere:

  • movimenti corporei frammentati e non coordinati;
  • guardare ripetutamente in direzioni diverse rispetto alle persone;
  • scarso o assente contatto visivo con le persone;
  • espressioni facciali plastiche o che sembrano smorfie;
  • resistenza al contatto fisico, inclinando il corpo lontano dai genitori;
  • stereotipi o manierismi motori;
  • iperattività senza motivo;
  • eccitazione con allucinazioni;
  • auto-assorbimento.

I possibili segnali di anomalie nello sviluppo dai neonati ai 6 mesi di età, poi, possono essere:

  • scarsa reattività o attenzione;
  • caduta delle palpebre (ptosi);
  • simil-strabismo;
  • umore prevalentemente irritabile e poco incline al sorriso;
  • attività motoria inferiore rispetto alla norma;
  • deviazioni motorie specifiche, ad esempio flessione della testa quando tirati a sedere o atonia facciale;
  • maggiore sonnolenza;
  • poca eccitazione in presenza dei genitori;
  • assenza di atteggiamenti anticipatori quando vengono presi in braccio;
  • sguardo vuoto.

Occorre sottolineare che queste evidenze non sono specifiche solo della sindrome autistica, ma possono manifestarsi anche nei neonati e nei bambini che successivamente non svilupperanno l’autismo o che presenteranno altre problematiche.

Bisogna ricordare che tali sintomi sono indicativi della presenza di un arresto evolutivo di tipo autistico, ma per una corretta diagnosi è importante consultare un professionista.

Diagnosi di autismo neonatale

Il riconoscimento dell'autismo di solito coinvolge una valutazione multidisciplinare, che può includere diverse tipologie di test e osservazioni.

Ecco alcuni dei test e strumenti comunemente utilizzati nel processo diagnostico dell'autismo:

  • ADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule): è un protocollo strutturato di osservazione che viene utilizzato per valutare l'interazione sociale, la comunicazione, il gioco e i comportamenti stereotipati tipici dell'autismo;
  • ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised): Si tratta di un'intervista semi-strutturata che viene somministrata ai genitori o ai caregiver per raccogliere informazioni dettagliate sul comportamento e lo sviluppo del bambino;
  • M-CHAT (Modified Checklist for Autism in Toddlers): è un questionario somministrato ai genitori per valutare i comportamenti tipici dell'autismo nei bambini di età compresa tra 16 e 30 mesi;
  • CARS (Childhood Autism Rating Scale): si tratta di una scala di valutazione clinica che viene utilizzata per valutare i sintomi dell'autismo in bambini e adulti;
  • Vineland Adaptive Behavior Scales: è un test che valuta le abilità di adattamento e di comportamento sociale, utilizzato per determinare il funzionamento globale di un individuo;
  • PEP-3 (Psychoeducational Profile-Third Edition): si tratta di uno strumento utilizzato per valutare lo sviluppo di bambini con disturbi dello spettro autistico, fornendo informazioni su abilità cognitive, linguistiche e di adattamento sociale.

È importante notare che la diagnosi dell'autismo è complessa e richiede una valutazione completa e accurata da parte di professionisti specializzati come:

  • psicologi;
  • neuropsichiatri infantili;
  • specialisti dello sviluppo.

Questi test e strumenti possono essere utilizzati come parte di un'ampia valutazione clinica per aiutare nel processo diagnostico.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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