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Nuotare in gravidanza: cosa c'è da sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Luglio, 2023

Scopri i benefici di nuotare in gravidanza

È vero che nuotare in gravidanza fa bene? A cosa bisogna prestare attenzione prima di praticare questo sport se si aspetta un bambino? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.

Cosa sapere prima di nuotare in gravidanza

Passati i tempi in cui la gravidanza era sinonimo di riposo e tranquillità, oggi questo periodo della vita viene vissuto da sempre più donne in modo attivo e consapevole. Quando la gestazione è fisiologica e a basso rischio, infatti, non vi è motivo di interrompere l'attività fisica, anzi, numerosi studi hanno evidenziato i benefici di praticare sport quando si aspetta un bambino. Non tutte le attività, però, sono consigliate: bando a sport estremi o di contatto, quelli più indicati sono il nuoto, lo yoga e la camminata. Proprio l'attività fisica in acqua è considerata un vero e proprio toccasana per la salute fisica della donna incinta, a patto di prestare attenzione a qualche accortezza.

Sebbene gravidanza e nuoto siano un'accoppiata considerata vincente, prima di iniziare a macinare le vasche in piscina, meglio chiedere consiglio al proprio ginecologo e rispettare le sue indicazioni. Poi, se non si è molto allenate è preferibile procedere per gradi e non praticare esercizio fisico a livello troppo intenso. Rimanere in ascolto del proprio corpo e non pensare troppo alla performance sportiva è, infatti, il primo consiglio per godersi i lati positivi dello sport senza rischi per sé stesse e per il bambino.

Perché nuotare in gravidanza fa bene

Il nuoto in gravidanza è uno degli sport più consigliati in quanto apporta notevoli effetti benefici per il benessere della donna. L'assenza di gravità, inoltre, permette di non gravare eccessivamente su schiena, gambe e articolazioni, consentendo di ottenere ugualmente un buon allenamento senza però stressare il fisico. Tra i punti a favore del praticare questo sport in gestazione rientrano:

  • è un allenamento completo che rinforza i muscoli della schiena, delle gambe e della braccia;
  • evita di stressare le articolazioni e i legamenti;
  • migliora la circolazione e, soprattutto verso la fine della gestazione, aiuta ad avvertire meno quella fastidiosa sensazione di pesantezza agli arti inferiori tipica della gravidanza;
  • è uno sport che si può iniziare fin da subito, una volta ottenuto il consenso dal proprio ginecologo. Praticare nuoto nel primo trimestre di gravidanza è possibile senza particolari controindicazioni, anzi, in genere viene consigliato in quanto permette di mantenersi in forma senza rischiare di nuocere al feto;
  • consente di tenere sotto controllo il peso;
  • allena la respirazione;
  • allunga la muscolatura;
  • grazie all'assenza di gravità, la donna si sente più leggera, agile e libera di muoversi;
  • il movimento dentro l'acqua diminuisce l'iperlordosi che caratterizza la fase finale della gestazione e contribuisce ad alleviare il mal di schiena;
  • migliora l'ossigenazione e di conseguenza aumenta la quantità di nutrienti disponibili per il feto;
  • il movimento in acqua stimola la produzione di endorfine, anche chiamate gli ormoni del benessere, e favorisce il benessere della madre;
  • rinforza l'apparato muscolo scheletrico senza sovraccaricare tendini e articolazioni.

Come nuotare in gravidanza

Il nuoto libero in gravidanza è uno degli sport più consigliati, ma quali sono accortezza a cui prestare attenzione? Tuffi e immersioni sono vietati, a causa del trauma che potrebbero provocare alla zona addominale, inoltre è consigliabile non esagerare con l'allenamento, limitandosi a nuotare mezz'ora-quaranta minuti per un paio di volte a settimana. Per quanto riguarda l'intensità dell'esercizio, sono molte le donne che si chiedono esista un massimo di vasche da percorrere. È difficile stabilire con esattezza questo parametro in quanto molto dipende dalla propria condizione di partenza e dalla velocità con la quale si nuota.

In linea generale, però, si consiglia di mantenere un'intensità medio-bassa, il che equivale a non fare troppa fatica. Per monitorare la frequenza cardiaca è utile indossare uno smartwatch in grado di rilevare i battiti cardiaci o un'apposita fascia, tuttavia, se non dispone di questa strumentazione, basta ricordarsi di non arrivare al punto di essere troppo affaticate. Un'andatura regolare e tranquilla permetterà comunque di godere dei benefici dell'attività fisica, senza però andare incontri a dei rischi per la salute.


Il nuoto aiuta a praticare a rinforzare muscoli e fiato senza gravare sulle articolazioni, pertanto è una tipologia di esercizio fisico che non presenta particolari controindicazioni. Nuotare a rana in gravidanza, ad esempio, è consigliabile perché risulta meno faticoso rispetto allo stile libero o al dorso, mentre è preferibile ridurre o limitare fortemente il delfino.

Nuoto e gravidanza: a cosa fare attenzione

Sebbene il nuoto sia uno sport consigliato in gravidanza, occorre prestare attenzione a rispettare alcune indicazioni:

  • prima di iscriversi in piscina, chiedere consiglio al proprio ginecologo;
  • bere acqua una volta terminato l'allenamento;
  • evitare di stancarsi eccessivamente e ascoltare sempre le sensazioni che derivano dal proprio corpo;
  • interrompere immediatamente l'allenamento se dovessero comparire sintomi come i capogiri, le palpitazioni o un intenso affaticamento;
  • consultare il ginecologo qualora si notasse un'intensificazione delle contrazioni uterine o la comparsa di perdite di sangue dalla vagina;
  • se non si è allenate, o se prima della gestazione non si frequentava con regolarità una piscina, è opportuno cominciare a nuotare rispettando i propri limiti, senza esagerare con la frequenza degli allenamenti o il numero di vasche;
  • se non ci si sente a proprio agio a nuotare da sole, ma non si vuole rinunciare ai benefici del nuoto in gravidanza, è possibile iscriversi a un corso per gestanti;
  • prevedere della pause tra una vasca e l'altra, in modo da evitare di sovraccaricare l'organismo;
  • privilegiare lo stile a rana ed evitare torsioni, movimenti bruschi che interessano la zona addominale e i salti.
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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
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