Quando una caduta in gravidanza può essere pericolosa

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 04 Febbraio, 2025

Una donna incinta seduta in salotto

Una caduta in gravidanza può essere pericolosa per il feto? Cosa sapere se si subisce un trauma o se si cade mentre si aspetta un bambino?

Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.

Una caduta in gravidanza può essere rischiosa?

La gravidanza è un periodo della vita che impone alla donna prudenza e una certa attenzione nello svolgere le attività quotidiane, tuttavia, nonostante si cerchi di prevenire gli urti, può capitare di subire dei traumi o di cadere.

Le cadute in gravidanza rappresentano sempre una fonte di grande preoccupazione per la futura madre, la quale teme per l'incolumità del feto e per la sua salute.

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi solo schiacciamenti e traumi di forte entità (come, ad esempio, quelli provocati dagli incidenti d'auto) determinano conseguenze serie per la gestazione, mentre cadere di sedere in gravidanza o subire un lieve colpo non porta con sé strascichi pericolosi.

Il corpo femminile offre una buona protezione al feto dai traumi esterni, dal momento che la presenza dei muscoli addominali e delle pareti uterine, insieme all'ammortizzazione offerta dal liquido amniotico giocano un ruolo fondamentale nel mantenere incolume il bimbo.


Potrebbe interessarti anche:


Occorre tenere presente che cadere in gravidanza di ginocchia o di sedere non è come subire uno schiacciamento sull'addome. Nel primo caso è probabile che non vi siano conseguenze particolari per il feto, mentre se il trauma coinvolge la pancia, è sicuramente opportuno prestare attenzione a eventuali sintomi che possono insorgere subito dopo la caduta o la botta.

Se si viene coinvolte in un incidente stradale, se la caduta in gravidanza ha un impatto violento sull'addome o se si cade da un'altezza significativa, è fondamentale rivolgersi al personale sanitario per escludere la presenza di rischi per la salute del feto, come ad esempio il distacco placentare, le lesioni uterine o la rottura delle membrane.

Quando preoccuparsi per una caduta in gravidanza

Una caduta in gravidanza rappresenta motivo di preoccupazione, tuttavia non sempre questa eventualità ha conseguenze negative per il bambino.

Esistono, però, dei campanelli d'allarme da non sottovalutare, che se compaiono dovrebbero indurre la donna a rivolgersi al personale medico, come ad esempio:

  • il sanguinamento vaginale, che richiede un controllo immediato da parte del medico;
  • la perdita di liquido amniotico, che può indicare un trauma all'addome e la rottura delle membrane;
  • dolori addominali e contrazioni. Se, dopo la caduta, si avvertono crampi alla pancia o dolore alla zona addominale, è necessario recarsi subito al Pronto Soccorso perché potrebbero essere il segnale di un travaglio precoce;
  • sintomi dello shock cerebrale, come ad esempio vertigini, confusione mentale, disturbi del linguaggio e difficoltà nei movimenti;
  • diminuzione dei movimenti fetali;
  • ematomi nella regione addominale;
  • rottura delle acque;
  • forte dolore al corpo e movimenti rallentati.

In presenza di questi sintomi è fondamentale rivolgersi al personale medico per essere visitate, in modo da escludere eventuali danni al bambino.

I sanitari potranno eseguire delle ecografie, degli esami del sangue e, se dovesse rendersi necessario, predisporranno le procedure per un parto anticipato.

Colpi alla pancia in gravidanza: quali sono le possibili conseguenze?

Cadere in gravidanza può comportare rischi differenti in base all'entità del trauma subíto, tuttavia nei casi più gravi, oltre mettere a rischio l'incolumità della madre, è possibile che si vada incontro a:

  • rottura delle acque, con la conseguente possibilità di un parto anticipato;
  • distacco placentare;
  • aborto spontaneo, anticipato da contrazioni o da un parto prematuro.

Il distacco della placenta è un'eventualità molto seria che può verificarsi sia in relazione a un trauma o una caduta, sia spontaneamente.

Avviene quando la placenta (che ha il compito di apportare nutrimento e ossigeno al feto), si stacca, anche solo parzialmente, dalle pareti dell'utero e provoca sintomi come il sanguinamento vaginale, i dolori addominali o alla schiena, le contrazioni uterine o la brusca diminuzione dei movimenti fetali.

A differenza dell'utero, che non è quasi mai coinvolto in lesioni o traumi (ad esclusione di quelli di forte entità dovuti ad incidenti stradali o da impatti violenti sull'addome), è la placenta a subire i danni maggiori, dal momento che è semplicemente appoggiata alle pareti dell'utero ed è collegata ad esso solo da vasi sanguigni.Una donna incinta seduta in un campo

Battere la pancia in gravidanza in modo violento potrebbe allentare il collegamento tra l'utero e la placenta, determinandone il distacco.

Questa eventualità (che è generalmente preceduta da un sanguinamento), è un segnale d'allarme da non sottovalutare / che richiede un immediato controllo medico.

Cosa fare in caso di colpi sulla pancia in gravidanza

Se cadere in gravidanza di sedere o subire un lieve colpo non determina generalmente gravi conseguenze, in altre situazioni è preferibile sottoporsi a un controllo per escludere la possibile presenza di complicazioni.

Dopo la caduta è opportuno sedersi con calma e verificare se sia presente dolore in qualche zona del corpo.

Qualora l'addome fosse duro al tatto, se facesse male o se si verificasse un'emorragia, è preferibile recarsi in Pronto Soccorso per essere visitate.

Qui il personale medico eseguirà un'ecografia di controllo per verificare che la placenta non si sia staccata dalla sua sede originaria, ed effettuerà il monitoraggio del benessere fetale.

Occorre tenere presente che se dovesse verificarsi anche solo uno di sintomi come sanguinamento vaginale, contrazioni, dolore addominali e scarsi movimenti fetali, è necessario farsi visitare immediatamente.

In Ospedale il personale medico procederà ad eseguire una visita ostetrica approfondita, eseguendo i seguenti esami:

  • ecografia;
  • misurazione dei parametri vitali del feto;
  • misurazione del battito cardiaco del feto (Tracciato CTG);
  • test K-B (Kleihauer-Betke) che misura il passaggio del sangue dalla placenta alla madre;
  • eventuale profilassi materna in caso di gruppo sanguigno Rh negativo.

In caso di distacco della placenta, l'esito della lesione può essere di vario tipo. Se la zona interessata è piccola, può guarire spontaneamente, tuttavia se è ampia può costituire un'eventualità grave.

Fortunatamente, una semplice caduta in gravidanza non rappresenta, nella maggior parte dei casi, un'occasione di distacco placentare rischioso per la sopravvivenza del feto.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
Anna Nascimben | Editor
in Gravidanza

1275 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
Contenuti correlati
Esame ecografico a una donna incinta
Translucenza nucale: quali sono i valori normali?

Cos'è la translucenza nucale e quali sono i valori normali a cui fare riferimento? Scopriamo come interpretare i risultati di questo importante esame.

Donna incinta che apre le strisce depilatorie
Ceretta in gravidanza: cosa sapere per farla in sicurezza

La ceretta in gravidanza è possibile, ma richiede precauzioni. Ecco quali sono e quali alternative e consigli osservare per una depilazione sicura.