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I 10 microrganismi più pericolosi del 2018

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Ultimo aggiornamento – 06 Aprile, 2018

I patogeni più pericolosi del 2018: ecco la lista dell'OMS

Dal 2015, ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stila una lista di organismi patogeni responsabili di malattie per le quali non c’è ancora una cura e che potrebbero, potenzialmente, dare origine ad epidemie, mettendo a rischio la salute pubblica. Si chiama “Blueprint list of priority diseases”, ed è volta a promuovere l’interesse verso certi organismi patogeni e malattie da parte della ricerca.

Il problema dei patogeni inseriti nella lista dell’OMS è che, oltre a scatenare malattie che ad oggi non hanno una cura, potrebbe dare il via a epidemie che non sono in alcun modo prevedibili. Soprattutto, le misure preventive attualmente disponibili sarebbero poco efficaci. Cerchiamo di capirne di più.

La lista dei patogeni più pericolosi: il mistero della malattia X

Ma quali sono i patogeni e le malattie in lista per il 2018? Secondo l’OMS, la ricerca deve accelerare gli studi per le seguenti malattie e patogeni:

  1. Febbre emorragica Congo-Crimea (CCHF, Crimean-Congo haemorrhagic fever) – Si tratta di una febbre emorragica causata da un virus della famiglia Bunyaviridae e trasmesso tramite la puntura di alcune zecche del genere Hyalomma. La febbre e i sintomi associati sono simili a quelli di qualsiasi altro tipo di febbre (bruciore agli occhi, fotofobia, cefalea, rigidità del collo, vertigini, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari) e ad insorgenza improvvisa. Nei primi giorni, però, compaiono anche rash cutanei ed esantemi e, successivamente a questi, possono manifestarsi emorragie. Purtroppo, nell’arco di una settimana, la malattia può evolvere con insufficienza renale, epatica e polmonare. Il tasso di mortalità è del 30%.
  2. Ebola – I virus del genere Ebolavirus, a cui appartengono diverse specie, causano una febbre emorragica ad insorgenza improvvisa. La febbre è immediatamente alta e associata ad altri sintomi. Progressivamente, compaiono diarrea emorragica, vomito, emorragie diffuse, ipotensione e necrosi di reni, milza e fegato. Il virus dell’ebola si trasmette tramite contatto con fluidi infetti o contatto tra mucose e il periodo di incubazione medio è di una settimana. Il tasso di mortalità dipende dalla specie di Ebolavirus contratto.
  3. Virus Marburg – Il virus Marburg, appartenente alla famiglia Filoviridae, causa una febbre emorragica che prende il suo nome (febbre emorragica di Marburg). Non è ancora certo quale sia il serbatoio virale, ma si ritiene probabile sia una zoonosi, cioè il virus sarebbe trasmesso dagli animali. La febbre alta compare al primo giorno di malattia, si associano poi tutti i sintomi classici dell’influenza, ma anche diarrea grave e stato letargico. Segno caratteristico è la comparsa di un esantema maculo-papuloso. Anche questo virus causa necrosi degli organi interni e la morte è causata dall’emorragia a carico di diversi organi e collasso cardiocircolatorio.
  4. Febbre di Lassa – Anche questa è una febbre emorragica, ma trasmessa dal virus Lassa (LASV), un arenavirus. La trasmissione avviene attraverso il consumo di cibi contaminati da escrementi di roditori infetti.
  5. Sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus (Middle East Respiratory Syndrome, MERS) – La patologia è causata dal Coronavirus MERS-CoV ed ha un tasso di mortalità del 30%. La malattia si presenta con febbre e sintomi influenzali, ma evolve rapidamente in insufficienza respiratoria e si manifesta anche insufficienza renale acuta.
  6. Sindrome acuta respiratoria grave (Severe acute respiratory syndrome, SARS) – La malattia è causata da un Coronavirus ed è simile alla MERS, ma con un tasso di mortalità inferiore, che si attesta al 10%. L’esordio è simil-influenzale, ma può presentarsi con dispnea che può comportare la necessità di ventilazione artificiale.
  7. Virus Nipah e infezioni da Henipavirus – Questi virus sono trasmessi da volpi volanti e altri animali selvatici sia ad animali domestici sia all’uomo.
  8. Febbre della Rift Valley – La malattia si trasmette prevalentemente tra gli animali, ma può contagiare anche l’uomo. Nella maggior parte dei casi, le infezioni sono più gravi per gli animali che per l’uomo. Tuttavia, in alcuni casi anche l’uomo può sviluppare forme molto gravi.
  9. Zika – Il virus Zika è trasmesso da zanzare del genere Aedes, ed è un virus simile a quello che causa la febbre gialle. La malattia trasmessa è simil influenzale ma autolimitante, e i sintomi non sempre sono presenti. Il dato preoccupante è che sembra associarsi ad altre sindromi che causano conseguenze molto negative per l’organismo.
  10. Malattia X – Cos’è la malattia X? Letteralmente una sconosciuta. Nella lista viene inserita la malattia X ad indicare il fatto che qualsiasi patogeno, anche sconosciuto, potrebbe scatenare un’epidemia e un rischio per la salute pubblica.

Insieme alla lista, l’OMS pubblica anche alcune note importanti e utili ad indirizzare il lavoro di ricerca. L’OMS ricorda, infatti, la necessità di migliorare le strategie diagnostiche, i vaccini e i farmaci attualmente disponibili, così come di continuare a operare nel campo della ricerca di base e dell’epidemiologia, per caratterizzare al meglio i patogeni e le patologie in lista.

Importante è anche, per l’OMS, l’approccio multidisciplinare, per poter chiarire al meglio i fenomeni legati alla trasmissione delle malattie. Le note non si limitano, in realtà, alla lista Blueprint, ma si estendono a tutte le malattie che potrebbero causare un problema di salute pubblica. L’OMS, infatti, ricorda che, sebbene non siano presenti nella lista attuale, rimangono problemi di salute pubblica l’AIDS, la tubercolosi, la malaria, il colera, il leishmaniosi e la febbre gialla.

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Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Scritto da Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Da sempre interessata alla divulgazione scientifica e con un'implacabile sete di conoscenza che vorrei condividere, sono Biologa, laureata in Biotecnologie Mediche e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche. Svolgo sia attività libero professionale di Biologo Nutrizionista sia attività di ricerca, presso l’Università "La Sapienza" di Roma.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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