icon/back Indietro Esplora per argomento

5 modi per riconoscere le apnee notturne

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

A cura di Gioia Gioi MD, Specialista in Neurologia – Medico Esperto in Medicina del Sonno Certificato AIMS e ESRS. 


L’apnea è l’arresto del flusso respiratorio prodotto in modo volontario o involontario. Nel secondo caso, è considerata una disfunzione respiratoria. Le apnee notturne, ad esempio, sono classificate come disturbi del sonno correlati alla respirazione. Ma in cosa consistono le apnee notturne? Come si riconoscono? Quali sono i rischi e le conseguenze?

In questo post, cercheremo di dare risposta a queste domande, in modo sintetico ma più accurato possibile.

Apnee notturne: cosa sono?

L’interruzione involontaria completa (apnea) o parziale (ipopnea) del flusso d’aria nelle vie aeree, ciascuna delle quali di durata superiore ai 10 secondi. Se ciò avviene più volte nel corso della notte, può configurarsi la sindrome delle apnee notturne.

Nella clinica, si distinguono 3 tipi  di apnea notturna:

  1. Ostruttiva
  2. Centrale
  3. Mista

Cause delle apnee notturne

Le apnee notturne ostruttive sono dovute alla presenza di un’ostruzione nelle vie aeree superiori e rappresentano la maggior parte dei casi di apnea notturna.

Le apnee notturne centrali, invece, sono causate da una temporanea sospensione dello stimolo nervoso verso i muscoli respiratori, sono frequenti nei bambini nati prematuri e si possono trovare nelle cardiopatie o nelle neuropatie.

Le apnee notturne miste, come suggerisce il nome, sono causate da entrambi i fattori responsabili dei tipi precedenti.

In base al grado di severità, una apnea notturna apnee può essere pericolosa, poiché espone l’individuo a maggiori rischi derivanti dalla mancanza di sonno ristoratore. Il sonno di chi soffre di apnee notturne, infatti, è frammentato e non riposante al punto da provocare sonnolenza diurna.

Più severa è la condizione, maggiore è l’entità della sonnolenza. Uno dei maggiori rischi delle apnee notturne è che la sonnolenza o il sonno involontario accadano durante un’attività che richiede molta attenzione e/o potenzialmente pericolosa, ad esempio mentre si è alla guida.

Tra i rischi delle apnee notturne ostruttive, inoltre, vi è la maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete mellito e sindrome metabolica.

Altre conseguenze delle apnee notturne riguardano, invece, le sfere sociale e lavorativa, che possono essere moderatamente o seriamente compromesse dalla mancanza di attenzione nelle attività quotidiane che ne può derivare.

Apnee notturne: sintomi

I sintomi di apnea notturna possono essere suddivisi in sintomi diurni e sintomi notturni. Cinque sintomi possono aiutare a riconoscere il problema:

  1. La sonnolenza diurna inspiegata è uno dei segni più diffusi, proprio perché il sonno notturno è frammentato e non ristoratore. Solitamente, si aggiungono una generale stanchezza e difficoltà di concentrazione, che possono anche compromettere la qualità di vita.
  2. I disturbi del tono dell’umore (irritabilità, ansia, apatia e depressione).
  3. Mal di testa o sensazione di gola irritata e bocca secca (poiché si è dormito con la bocca aperta, a causa della difficoltà respiratoria) possono manifestarsi al risveglio.
  4. Il forte russamento notturno, uno dei sintomi che interessa soprattutto chi ha apnee notturne ostruttive.
  5. Sonno notturno frammentato con possibili episodi di risveglio con “fame d’aria”, ovvero il soggetto si sveglia improvvisamente con una sensazione di soffocamento, boccheggiando o ansimando nel tentativo di ripristinare il flusso d’aria interrotto.

Si può presentare anche l’urgente e ripetuto bisogno di urinare durante la notte.

Rimedi per le apnee notturne

I rimedi per le apnee notturne sono diversi in relazione al tipo di apnee e alla gravità.

Per i casi più lievi, il medico può raccomandare solo cambiamenti dello stile di vita, come perdere peso o smettere di fumare.

Nei casi da moderati a severi, soprattutto di apnee ostruttive, il medico può indicare l’utilizzo di un dispositivo per la ventilazione meccanica a pressione positiva continua (C-PAP), che immette nelle vie respiratorie aria a una pressione leggermente superiore a quella ambientale, al fine di mantenere aperte le vie aeree superiori.

In alcuni casi selezionati si può ricorrere alla chirurgia per correggere il difetto delle vie respiratorie bloccate. Le procedure chirurgiche possibili sono diverse e specifiche per il tipo di problema.

Come detto, i rischi delle apnee notturne sono strettamente connessi alla sonnolenza diurna e alle conseguenze metaboliche, soprattutto nei casi moderati e gravi. La mortalità associata a incidenti, infatti, aumenta in questi individui, così come quella associata alle malattie cardiovascolari, al diabete e alla sindrome metabolica, che questi soggetti sono più propensi a sviluppare.

Per tali ragioni, non appena si riscontrano dei sintomi sospetti, è importante rivolgersi tempestivamente a uno specialista in medicina del sonno, che prescriverà degli approfondimenti diagnostici, come l’esame della polisonnografia. In caso di conferma della diagnosi, lo specialista  indicherà il trattamento più adeguato.

*Contenuto di informazione pubblicitaria: “SonnoService“. 

Condividi
Redazione
Scritto da Redazione

La redazione di Pazienti.it crea contenuti volti a intercettare e approfondire tutte le tematiche riguardanti la salute e il benessere psificofisico umano e animale. Realizza news e articoli di attualità, interviste agli esperti, suggerimenti e spunti accuratamente redatti e raccolti all'interno di categorie specifiche, per chi vuole ricercare e prendersi cura del proprio benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Redazione
Redazione
in Salute

1777 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat