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Adenoidi: quando vanno tolte?

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 12 Maggio, 2015

Quando si esegue l’adenoidectomia?

I bambini degli anni ’60 dello scorso secolo ricordano tutti con una certa apprensione questo termine. In buon numero, infatti, sono stati sottoposti a questo trattamento insieme alla tonsillectomia.

Le adenoidi sono ghiandole del sistema immunitario costituite da tessuto linfatico e posizionate nella rinofaringe, zona retronasale. Hanno il compito di produrre anticorpi per difendere dalle infezioni alle prime vie respiratorie. In età pediatrica, aumentano spesso di dimensione non per un problema di natura patologica, ma proprio per le maggiori sollecitazioni nell’adempiere a questa funzione.

L’ipertrofia adenoidea, ovvero la loro crescita eccessiva, si presenta spesso nell’età dai 3 a i 6 anni e  dura fin verso i 9 anni, quando le adenoidi regrediscono spontaneamente e definitivamente. Può essere fastidiosa per il bambino che accusa sintomi come respirazione con la bocca aperta, voce nasale, eccessiva perdita di muco dal naso (naso che cola), otiti medie secretive caratterizzate dalla perdita di muco ma, a differenza di quelle batteriche, non dolorose.

L’intervento chirurgico è prescritto quando i sintomi dell’ipertrofia adenoidea diventano molto importanti e fastidiosi, come l’impossibilità di respirare dal naso che porta a una respirazione affannosa sia di giorno che di notte e/o l’ipoacusia provocata dall’otite secretiva, che potrebbe cronicizzare [1].

Come si effettua l’intervento

Considerato l’unico rimedio fino agli anni ’60-’70 del secolo scorso, il ricorso al trattamento chirurgico è oggi molto più limitato e riservato ai casi particolarmente problematici. Ci sono due strade per effettuare l’intervento:

  • la prima è quella classica attraverso la bocca. In questo caso, si interviene con uno strumento, l’adenotomo, una lama tagliente e sottile introdotta dietro l’ugola con il quale si raschia la parte posteriore del rinofaringe.
  • In tempi più recenti si è iniziato a ricorrere alle tecniche di visione endoscopiche. L’endoscospio viene introdotto attraverso il naso e le adenoidi vengono asportate sotto visione endoscopica, grazie a specifiche pinze. La tecnica endoscopica è più complicata e ritenuta dalla maggior parte dei chirurghi meno efficace della prima. 

In entrambi i casi l’intervento è molto breve, non oltre i 15 minuti pur effettuato sempre in anestesia generale, considerata l’età del bambino. Già dopo 24 ore il paziente non accusa più stress post-chirurgico, può mangiare cibi semisolidi e freddi e, in genere, riposa tranquillamente [2].

Una somministrazione di paracetamolo può essere necessaria in caso di dolore alle orecchie. Anche se le complicanze del post intervento sono molto rare, per precauzione il paziente dopo l’intervento resta in osservazione per alcune ore, prima della dimissione.

Spesso, nei bambini anche le tonsille sono problematiche e si può ricorrere a un doppio intervento eseguito simultaneamente [3].

Quando è necessario intervenire

 

vaccino

Se l’ipertrofia è particolarmente evidente, i problemi che induce possono, a loro volta, portare complicanze, se non di estrema gravità, sicuramente molto fastidiose.

L’otite media, ad esempio, potrebbe cronicizzare e portare a ipoacusie prolungate, risolvibili solo con l’asportazione delle adenoidi.

La respirazione potrebbe diventare molto difficoltosa e tale, soprattutto di notte, da provocare disturbi del sonno tra cui le apnee notturne, una sindrome di una certa pericolosità.

La respirazione attraverso la bocca rende più complicata l’assunzione del cibo, per la necessità di respirare e mangiare contemporaneamente e provocare possibili problemi dell’apparto digestivo, oltre a esporre maggiormente a infezioni delle vie aeree.

Inoltre, se le adenoidi ipertrofiche si infettano, possono facilmente favorire patologie dolorose, come la sinusite [4].

L’adenoidectomia è pericolosa?

E’ un intervento normalmente ben tollerato e privo di rischi e complicanze particolari, se si escludono i normali rischi chirurgici, quali l’eventuale intolleranza dell’anestesia e le possibili infezioni del sito operato.

Cosa mangiare dopo l’intervento?

gelato

Il mal di gola che può durare anche un paio di settimane è una conseguenza comune dopo l’intervento di adenoidectomia. La dieta deve tenere conto di questo e prevedere, in primo luogo, l’assunzione di molti liquidi freschi per prevenire la possibile disidratazione e calmare l’infiammazione alla gola. Per lo stesso motivo gelati e dolci freddi possono essere molto utili.

Nei primi giorni, va evitata l’assunzione di cibi caldi e di consistenza dura. Favorire, invece, l’assunzione di cibi semisolidi, succhi di frutta, zuppe tiepide. In caso di deglutizione difficoltosa a causa di gonfiore può essere utile fare applicazioni di ghiaccio, prima dei pasti, in modo da favorire il decongestionamento della gola.

Gradatamente, entro una o due settimane, si avrà il ritorno alla normalità [5].

Fonti

[1] Adenoid removal http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/003011.htm

[2] Adenoids and Adenoidectomy https://www.childrenshospital.vanderbilt.org/services.php?mid=7291

[3] Adenoids and Adenoidectomy http://www.nhs.uk/Conditions/Adenoids-and-adenoidectomy/Pages/Why-is-it-necessary.aspx

[4] Adenoid removal http://www.healthline.com/health/adenoid-removal#Recovery6

[5] Children’s Diet After Adenoid Surgery http://www.livestrong.com/article/355029-childrens-diet-after-adenoid-surgery/

 

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Scritto da Vincenzo Russo | Blogger

Lavoro da anni nel mondo della medicina. Con Pazienti.it ho l'opportunità di scrivere di argomenti di salute, trasmettendo importanti messaggi di prevenzione e benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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