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UCheck: una app per le neomamme

Vincenzo Russo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 10 Novembre, 2014

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Si chiama uCheck ed è la nuova app per smartphone lanciata nel 2013 dalla società indiana Biosense Technologies che, negli USA, ha ottenuto l’interesse della Food and Drug Administration come dispositivo medico.

Questa nuova app permette di eseguire l’esame delle urine da soli e in tempo reale, grazie all’utilizzo di apposite strisce che vengono fotografate dallo smartphone, sul quale vengono poi visualizzati i risultati. La app uCheck è in grado di riconoscere fino a 25 diverse possibili patologie presenti, analizzando il livello degli indicatori (come glucosio, sangue, creatinina) con diverse colorazioni sulle strisce.

Per ottenere l’ambita certificazione FDA, l’azienda produttrice ha predisposto una nuova e migliorata versione e ha cercato finanziamenti per effettuare un trial medico, trovando una partnership scientifica nei i medici dello Hope Hospital for Women, in Bangladesh, secondo cui la app potrebbe rivelarsi molto utile in particolari situazioni e in ambienti dove è più difficile raggiungere centri analisi o cliniche specializzate.

Lo studio

La partnership e una mirata sponsorizzazione hanno reso possibile lo studio sulle donne in gravidanza, in modo da verificare l’usabilità della app per la diagnosi precoce della preeclampsia, una sindrome che è ancora molto comune nei paesi a basso livello economico e sociale. La preeclampsia, più conosciuta come gestosi o gestosi EPH (edema, proteinuria, Hypertension, che sono i sintomi principali), colpisce esclusivamente le donne incinta e, se non diagnosticata in tempo, evolve in eclampsia la cui prognosi può essere infausta.

Poiché i meccanismi alla base della patologia sono ancora sconosciuti, la diagnosi precoce è fondamentale e basta un esame delle urine per scoprire se la gestante è a rischio. Grazie ad una sponsorizzazione della Merck farmaceutici, indispensabile visto che la società non era in grado di coprire i costi del trial, lo studio coinvolgerà 375 gestanti Bangladesi e l’uso dell’app verrà affiancato a quello dei dispositivi medici tradizionali. Lo scopo è di verificare sia la precisione che la semplicità del sistema che, in caso di risposta positiva, potrebbe essere utilizzato anche da personale non specializzato o dalle stesse gestanti che vivono lontane dai centri sanitari dotati di laboratori di analisi.

A tal fine, lo studio prevede che il personale sanitario, dopo aver effettuato gli esami con entrambi i sistemi, compili un questionario rispondendo alle domande:

  • se i risultati ottenuti dagli esami effettuati con l’app si siano dimostrati efficaci rispetto a quelli effettuati con metodo tradizionale;
  • se l’app risulta più semplice da utilizzare rispetto ai sistemi tradizionali:
  • se si ritiene l’app utilizzabile e utile in ambienti svantaggiati dal punto di vista dell’assistenza sanitaria.

Se i risultati del trial si riveleranno positivi, l’app diventerà uno strumento medico a tutti gli effetti e potrà essere diffusa a cura delle istituzioni sanitarie.

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Scritto da Vincenzo Russo | Blogger

Lavoro da anni nel mondo della medicina. Con Pazienti.it ho l'opportunità di scrivere di argomenti di salute, trasmettendo importanti messaggi di prevenzione e benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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