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Attenzione ai farmaci per l’acidità di stomaco: possono danneggiare i reni

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 12 Gennaio, 2021

Secondo recenti studi, l’utilizzo a lungo termine degli inibitori della pompa protonica, comunemente impiegati per curare bruciore di stomaco, reflusso acido e ulcere, possono danneggiare i reni e provocare gravi malattie renali.

Cosa sono gli inibitori della pompa protonica e a cosa servono?

Sono state proprio queste le conclusioni ottenute dalle analisi di una vasta raccolta di dati, registrata nel database nazionale del Dipartimento degli Affari dei Reduci, pubblicate nel Journal of the American Society of Nephrology.

Gli Ipp inibiscono l’enzima gastrico H+/K+-ATPasi, detto anche “pompa protonica”, catalizzatore dello scambio degli ioni H+ e K+ a livello dello stomaco: questo meccanismo d’azione provoca l’inibizione della secrezione acida gastrica. Gli inibitori della pompa protonica vennero commercializzati per la prima volta negli anni ’80 e da allora hanno migliorato notevolmente la qualità di vita di molte persone. In genere, vengono utilizzati per alleviare i sintomi del reflusso acido e della MRGE, ossia della malattia del reflusso gastroesofageo, una patologia in cui le sostanze ingerite, liquide o solide, risalgono dallo stomaco all’esofago o al tubo digerente.

Inoltre, gli IPP sono impiegati per curare ulcere peptiche o gastriche e i danni causati dal reflusso acido nell’esofago inferiore. Sono molti i farmaci IPP in circolazione, con effetti collaterali differenti, alcuni anche da banco, che possono cioè essere comprati senza prescrizione.

Quali sono i dati raccolti?

Secondo le stime, nel 2013, i farmaci IPP sono stati prescritti a più di 15 milioni di americani. I ricercatori suggeriscono che il numero è in realtà molto più alto, proprio perché molti degli inibitori della pompa protonica possono essere comprati senza prescrizione.

Di cosa si compongono i farmaci IPP?

I tipi più comuni di IPP sono a base di:

  • omeprazolo
  • esomeprazolo
  • lansoprazolo
  • rabeprazolo
  • pantoprazolo
  • dexlansoprazolo
  • omeprazolo con bicarbonato di sodio

Come è stata condotta la ricerca?

Per lo studio, il team ha registrato l’incidenza di problemi ai reni, analizzando 5 anni di dati, che comprendevano 173 mila pazienti sotto cura IPP e 20 mila sotto cura di antagonisti dei recettori H2, un altro tipo di farmaco utilizzato per eliminare l’acido gastrico.

Quali sono stati i risultati?

Secondo le analisi, i pazienti sotto cura IPP avevano più probabilità di avere un declino nelle funzioni renali, rispetto ai pazienti in cura con gli antagonisti dei recettori H2.

Inoltre, l’utilizzo di IPP è collegato al 28% in più di probabilità di sviluppare malattie renali croniche e al 96% in più di una completa insufficienza renale, sempre rispetto agli antagonisti dei recettori H2.

Infine, i ricercatori hanno notato che l’utilizzo prolungato dei farmaci IPP è direttamente proporzionale al rischio di insorgenza di malattie renali.

Quali sono state le conclusioni della ricerca?

I ricercatori hanno evinto che l’assunzione a lungo termine degli IPP può causare gravi problemi ai reni e che il loro utilizzo dovrebbe essere limitato al massimo, se non addirittura evitato. Il capo degli studi, il dottor Ziyad Al-Aly, nefrologo, ha affermato che le loro ricerche hanno enfatizzato l’importanza di utilizzare gli IPP solo quando strettamente necessari e di limitarne la durata di impiego.

Per saperne di più: quali possono essere i problemi legati ai reni?

I reni sono due organi che svolgono diverse funzioni:

  • producono urina
  • puliscono il sangue
  • mantengono bilanciati i sali e i minerali nel sangue
  • aiutano a controllare la pressione sanguigna
  • regolano l’osmolalità e il volume dei liquidi corporei
  • regolano l’equilibrio elettrolitico
  • regolano l’equilibrio acido-base

Quando i reni sono danneggiati, i prodotti di scarto e i fluidi si accumulano nel corpo, causando il gonfiore delle caviglie, ma anche vomito, debolezza, disturbi del sonno e fiato corto. Trascurare una malattia di questo tipo può portare al collasso renale, una condizione potenzialmente fatale.

Diverse sono le patologie che possono causare una malattia renale cronica, come:

  • diabete
  • malattie del sistema immunitario
  • infezioni al tratto urinario
  • rene policistico
  • difetto congenito
  • farmaci e tossine

L’insufficienza renale acuta, invece, può insorgere in caso di mancanza di flusso sanguigno nei reni, traumi renali e accumulo di urina nei reni. Queste complicazioni possono essere causate da:

  • copiosa perdita di sangue da trauma
  • disidratazione
  • shock, causato da sepsi
  • prostata ingrossata
  • complicazione da gravidanza, come eclampsia, preeclampsia e sindrome HELLP

Soffri di acidità di stomaco? Prendi farmaci contro il reflusso gastrico? Sei stato in cura con questi farmaci? Il tuo medico ti ha informato sugli eventuali effetti collaterali legati all’utilizzo prolungato? Facci sapere la tua opinione!

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Roberta Nazaro
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