Che si tratti dell’estate o dell’inverno, quando una stagione sta per terminare diciamo spesso di non vedere l’ora che finisca. Insomma, il cambio di stagione è spesso un traguardo piuttosto ambito, perlopiù quest’anno, che il freddo sembra non placarsi ma la primavera ha voluto comunque presentarsi con un giorno di anticipo.
Tuttavia, la fase di transizione da un clima a un altro non sempre apporta benefici all’organismo. Anzi, la manifestazione di alcuni disturbi è spesso molto frequentemente. I sintomi del cambio di stagione causati da modificazioni fisiologiche in relazione al cambiamento climatico sono molto vari, ma anche molto comuni e frequenti tanto da essere stati raggruppati nella classe dei cosiddetti “disturbi affettivi stagionali” (conosciuti anche con l’acronimo di SAD, dall’inglese Seasonal Affective Disorder).
Solitamente, si accusano maggiori disturbi passando dalla stagione invernale a quella primaverile per via dell’innalzamento delle temperature, ma anche il passaggio dal caldo al freddo causa sintomatologie dovute all’abbassamento delle temperature. Il disturbo affettivo stagionale causa di sovente cambiamenti ciclici dell’umore.
Soggetti già affetti da patologie e particolarmente debilitati possono risentire in maniera significativa del cambiamento di stagione rispetto ai soggetti sani. Anche questi ultimi, però, possono incorrere nel vortice dei sintomi dovuti al cambio di stagione, come stanchezza, ansia, stress, depressione, disturbi digestivi, fame nervosa e così via. Cerchiamo di capirne di più.
Le cause dei disturbi affettivi stagionali
Le alterazioni dell’equilibrio ormonale possono essere la causa dei disturbi legati al cambio di stagione. Pare, infatti, che ad essere connessi con gran parte dei disturbi affettivi stagionali siano la melatonina, un ormone secreto dall’epifisi che regola i ritmi circadiani sonno/veglia, e il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali e noto come ormone dello stress. In particolare:
- Melatonina – La melatonina regola il ritmo sonno/veglia e viene prodotta in grandi quantità durante le ore notturne. Quando si passa dall’inverno alla primavera, le giornate si allungano e le ore di luce aumentano. Proprio la luce ha un’azione inibente nei confronti della melatonina. La quantità di melatonina prodotta è infatti inversamente proporzionale alle ore di esposizione alla luce solare: più luce c’è e meno melatonina viene prodotta. Il processo inverso accade quando si passa dall’estate all’autunno. Durante la fase di passaggio da una stagione all’altra, dunque, l’organismo è costretto ad un rapido adattamento delle nuove condizioni e ciò determina, in alcuni casi, dei disturbi.
- Cortisolo – Anche il cortisolo svolge un ruolo cruciale nelle fasi di cambiamento di stagione. Diversamente dalla melatonina, la biosintesi del cortisolo è direttamente proporzionale alle ore di luce solare. L’aumento della luce, infatti, stimola la secrezione di cortisolo. Sappiamo che elevati livelli di questo ormone causano stress psico-fisico, nervosismo, ansia, tachicardia, insonnia e depressione.
Riconoscere i sintomi dei disturbi legati al cambio di stagione
Non tutti avvertono disturbi durante il cambio di stagione, ma sicuramente la sintomatologia dovuta a questa fase di passaggio è molto frequente.
Tra i sintomi ricordiamo:
- Insonnia
- Depressione e stress – L’alterazione di melatonina e cortisolo ne sono cause dirette
- Spossatezza e irritabilità
- Difficoltà di concentrazione
- Fame nervosa – Lo stress stimola la produzione di noradrenalina, che è l’ormone che inibisce il senso di sazietà. Di conseguenza l’ansia causa fame nervosa)
- Disturbi gastrici – Le situazioni di stress aumentano la secrezione acida dello stomaco e ci portano a desiderare cibi zuccherati
- Alterazione della temperatura corporea
- Alterazioni pressorie
- Alterazione del ciclo mestruale
Addio all’insonnia e alla stanchezza da cambio di stagione addio: ecco come
Ci sono alcuni semplici rimedi che possono essere utili a ridurre il malessere dovuto al cambio di stagione. Ecco quali:
- Fare attività fisica, riattivare il corpo contribuisce a migliorare il sonno e a scaricare lo stress.
- Seguire un’alimentazione sana, evitare i junk food perché affaticano l’organismo e prediligere pasti a base di frutta e verdura di stagione, pesce e legumi che garantiscono il giusto apporto di vitamine, minerali e sostanze utili a favorire un normale funzionamento delle attività metaboliche.
- Fare delle passeggiate e concedersi pause rilassanti e qualche minuto per sé sono ottimi modi per allontanare lo stress.
- Fare bagni caldi che dilatano i vasi sanguigni, rilassano i tessuti ed eliminano così l’acido lattico, responsabile della stanchezza.
- Andare a letto presto, almeno nel periodo di transizione, per dare il tempo necessario al corpo di adattarsi.
- Evitare il consumo di bevande eccitanti come cola, caffè ed energy drink.
- Evitare l’uso di dispositivi elettronici prima di dormire: piuttosto, preferite un buon libro!
Insomma, è chiaro come il nostro corpo comunichi e ci invii segnali quando non si trova in condizioni ottimali. Il consiglio migliore è quello di provare ad ascoltare le esigenze dell’organismo per adattarsi al cambiamento di stagione in armonia con il proprio corpo!