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Sangue dall’orecchio: non solo otite

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 15 Aprile, 2021

Sangue dall'orecchio: otite, perforazione del timpano e altre cause

Non sempre una perdita di sangue dall’orecchio (otorragia) è sinonimo di una semplice otite o, perché no, di un’otite emorragica: potrebbe trattarsi di una perforazione del timpano, di un trauma cranico, di una frattura della base cranica o, più raramente, della presenza di una neoplasia.

Se la perdita di sangue è ingente e se si presentano anche sintomi come epistassi (sangue dal naso), alterazione dello stato di coscienza, vertigini, incapacità di seguire i movimenti con gli occhi, sonnolenza e vomito sarebbe opportuno rivolgersi subito al pronto soccorso. Ecco perché.

Sangue dall’orecchio: quando è colpa della perforazione del timpano

La causa più comune di perdita di sangue dall’orecchio è la rottura o la perforazione del timpano che, tra le altre cose, può causare la perdita dell’udito.

Tra le cause di perforazione timpanica, che possono essere diverse, ricordiamo:

  • Otite grave e ricorrente
  • Otite emorragica
  • Traumi dell’orecchio
  • Suoni eccessivamente forti e traumatici per le delicate strutture auricolari
  • Gravi infezioni, come per esempio l’infezione dovuta al virus Ebola, che non riguardano strettamente l’orecchio
  • Improvvisi cambiamenti d’altitudine
  • Presenza di corpi estranei nell’orecchio

Quando il sangue si accompagna alla fuoriuscita di pus dall’orecchio

Insieme al sangue potrebbe fuoriuscire altro materiale, tra cui fluidi, pus dall’orecchio e cerume. L’otorragia può associarsi anche a  ronzii, otalgia, perdita dell’udito, febbre, mal di testa e debolezza del viso.

Vi sono altri sintomi che possono accompagnare la perdita di sangue dall’orecchio, tra cui:

  • Dolore
  • Acufeni
  • Mal di gola
  • Mal di testa
  • Nausea e vomito
  • Prurito
  • Vertigini
  • Capacità uditiva ridotta
  • Epistassi
  • Variazioni delle dimensioni della pupilla
  • Perdita di coscienza

Altre possibili cause dell’otoraggia

La fuoriuscita di sangue dall’orecchio, può essere dovuta anche ad un’infezione o a traumi. Tra questi ricordiamo:

  • Alcune forme influenzali
  • Otite cronica
  • Corpo estraneo nell’orecchio
  • Colesteatoma, crescita cutanea a carico dell’orecchio medio che porta alla produzione di pus
  • Granuloma piogenico, in seguito ad un trauma si ha la formazione di tessuto molle tendente al sanguinamento
  • Miringite, forma infettiva batterica che causa la formazione di vescicole all’interno dell’orecchio soprattutto nel condotto uditivo e nella membrana timpanica
  • Trauma cranico
  • Otite barotraumatica (trauma all’orecchio dovuto a un rapido cambiamento della pressione atmosferica)

Come viene trattato il sanguinamento dall’orecchio?

Il timpano perforato può essere in grado di autoripararsi nel giro di poche settimane. Se ciò non si verifica, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. La terapia va prescritta soprattutto in base alla causa che ha provocato l’otorragia.

Se la causa è un’infezione, come l’otite infettiva o la miringite, vengono prescritti antinfiammatori e antibiotici per ridurre l’infiammazione e combattere l’infezione.

Nel caso di trauma legato alla pressione atmosferica vengono somministrati degli analgesici sotto forma di gocce per ridurre il dolore in attesa della remissione naturale del sintomo. In qualsiasi caso – come sempre! – l’ultima parola è sempre del vostro medico!

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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