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Chili di troppo e obesità: le complicazioni da non sottovalutare

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Dr.ssa Carolina Lombardi, Responsabile Unità Semplice di Medicina del Sonno, Università Milano Bicocca, Istituto Auxologico Italiano IRCCS.


Sovrappeso? Obesità patologica? Forse non siete capitati su questa pagina per caso. Se il sovrappeso rientra tra i vostri problemi, non dovreste prenderlo troppo sottogamba. Non ne facciamo certo una questione di estetica: essere normopeso è innanzitutto sinonimo di salute.

Probabilmente, già conoscete i rischi legati all’obesità (diabete, patologie cardiovascolari e alcuni tumori), ma forse non avete mai pensato che i chili di troppo possono incidere anche sulla qualità della respirazione.

Come accorgersene? È possibile che abbiate notato che, talvolta, anche piccoli sforzi fisici (camminare a passo accelerato, fare le scale, portare la spesa) vi fanno venire l’affanno.

Ma se le difficoltà con la respirazione interessano anche le ore notturne forse, allora, la situazione è un po’ più seria.

Se durante la notte vi viene riferito un russamento intenso, non riuscite a dormire bene, vi capita di risvegliarvi improvvisamente, sudati, con il cuore che batte veloce e al mattino vi sentite poco riposati, allora è possibile che soffriate di apnee ostruttive notturne: un problema piuttosto comune, ma spesso sottovalutato, di cui il sovrappeso è il primo fattore di rischio. Nel 60% dei casi, infatti, le apnee notturne sono imputabili all’obesità.

Apnea notturna: cosa è?

Tale condizione, indicata talvolta con l’acronimo OSA (dal termine inglese Obstructive Sleep Apnea) o OSAS (da Obstructive Sleep Apnea Syndrome, quando oltre ai sintomi notturni il paziente riferisce anche sonnolenza diurna), è un disturbo respiratorio nel sonno che si caratterizza per la comparsa di ostruzioni reversibili a livello della gola (che si chiamano appunto "apnee ostruttive"), che si associano a loro volta a riduzione del contenuto di ossigeno nel sangue e a varie conseguenze su tutto l’organismo, tra cui sono molto importanti le oscillazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

Quali sono i sintomi delle apnee notturne? 

La sintomatologia tipica di questo tipo di disturbo è caratterizzata principalmente da:

  • Russamento intenso
  • Risvegli frequenti
  • Aumento del bisogno di urinare nelle ore notturne
  • Sudorazione e frequenti movimenti durante il sonno
  • Mal di testa e secchezza della bocca al mattino
  • Sonnolenza durante il giorno

Da non dimenticare poi che avere le apnee ostruttive nel sonno, oltre a esporci a un maggior rischio di incidenti stradali e alla guida per la sonnolenza diurna, aumenta il nostro rischio di sviluppare patologie metaboliche, come il diabete mellito, e cardiovascolari, come l’ipertensione arteriosa, l’ictus, l’infarto e lo scompenso cardiaco.

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L'obesità causa le apnee del sonno?

Esistono numerosi studi comprovanti il fatto che l'obesità è collegata alle apnee notturne. Il motivo principale è l’accumulo di grasso all’interno delle vie aeree e sulle pareti laterali, in particolare della faringe: ciò causa un restringimento e una maggior facilità all’occlusione e, quindi, un aumento della difficoltà al passaggio dell’aria.

Esistono altri fattori di rischio delle apnee?

Certamente sì; ecco i più importanti:

  • I chili in più, come si è detto, sono spesso presenti in chi soffre di apnee notturne: pensate che chi è obeso ha un rischio quattro volte superiore di sviluppare questa patologia rispetto ai normopeso. Il motivo? I depositi di grasso sviluppatisi attorno alle vie aeree ostruiscono il passaggio dell’aria. Considerate, infatti, che la circonferenza del collo può essere un importante elemento da valutare; una circonferenza del collo maggiore di 43 cm negli uomini e di 38 cm nelle donne è indicatore di un elevato rischio di soffrire di apnee nel sonno.
  • Essere uomini: il sesso maschile sembra essere più soggetto a sviluppare questo disturbo, anche se le donne non ne sono del tutto esenti. Questa condizione nel sesso femminile compare soprattutto dopo la menopausa, soprattutto se questa coincide anche con un progressivo aumento di peso.
  • Avere una storia familiare di apnee notturne, senza dubbio, è un fattore che genera predisposizione in un individuo: forse, da sola, questa condizione non basta, ma se ve ne sono altre, le probabilità di avere apnee nel sonno aumentano.
  • Congestione nasale, palato ristretto: se queste condizioni (originate da cause anatomiche o allergiche) vi appartengono, il vostro rischio di soffrire di apnee notturne è più significativo.
  • L’utilizzo di farmaci (tranquillanti e ansiolitici) e l’assunzione di alcol contribuiscono al rilassamento dei tessuti attorno alla gola, favorendo russamento e apnee.

I rimedi per le apnee

Il primo passo è fare una corretta diagnosi rivolgendosi al proprio medico e poi se è il caso a uno Specialista di Medicina del Sonno, che ci sottoporrà a un esame specifico che si chiama polisonnografia e che serve a quantificare la gravità del nostro disturbo del respiro nel sonno.

Sarà inoltre utile a completamento eseguire altri accertamenti, tra cui una visita pneumologica e una spirometria, una visita otorinolaringoiatrica, una visita cardiologica e così via sulla base di quelle che sono le caratteristiche del nostro disturbo. Sarà lo Specialista a valutare il tipo di terapia da attuare (CPAP - maschere per apnee notturne, per una corretta ossigenazione). 

Dimagrire aiuta...

Abbiamo visto che il peso corporeo eccessivo è il più importante fattore di rischio per le apnee ostruttive nel sonno.

D’altra parte, se il sonno è disturbato e si soffre di apnee ostruttive che riducono in maniera intermittente l’ossigeno nel sangue, incrementando anche l’attività simpatica (la stessa che viene aumentata dallo stress), il metabolismo ne risente e spesso si tende a ingrassare ancora di più, creando talvolta un circolo vizioso difficile da interrompere.

Altri approcci terapeutici possono essere l’utilizzo di byte che, spostando in avanti la mandibola, aumentano lo spazio per il passaggio dell’aria attraverso le vie aeree, oppure possono esserci terapie di tipo chirurgico in ambito otorinolaringoiatrico soprattutto. Talvolta, anche il semplice non dormire in posizione supina può comportare la riduzione del numero di apnee e quindi ridurre i rischi a esse correlati.

Infine, soprattutto nei casi più gravi, si possono impiegare durante il sonno degli apparecchi a pressione positiva continua, denominati C-PAP, che spingono l’aria attraverso le vie aeree con pressioni variabili, a seconda delle necessità del singolo individuo, contrastando quindi l’ostruzione e di conseguenza le apnee. Tali apparecchi vengono applicati mediante una mascherina al naso e alla bocca (o, in alcuni casi, solo al naso) e vengono indossati durante il sonno.

In ogni caso, se procederete con una diagnosi corretta e un’adeguata terapia, potete tornare a dormire sonni tranquilli e l’apnea notturna sarà solo un ricordo!

FONTI: 

Interactions Between Obesity and Obstructive Sleep Apnea: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3021364/

*Contenuto di informazione pubblicitaria: “SonnoService“. 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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