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Come convivere con la dermatite atopica in estate: 10 consigli

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 29 Luglio, 2022

Come fronteggiare la dermatite atopica d'estate

La dermatite atopica è un disturbo cronico della pelle che interessa bambini – in maggior misura – e adulti.

Essa raggiunge il picco nelle stagioni invernali ma, se l’apice dell’infiammazione arriva in estate, la situazione potrebbe aggravarsi – e creare non pochi disagi.

Ecco, quindi, alcune valide soluzioni per convivere con la dermatite atopica in estate.

Cos’è la dermatite atopica

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La dermatite atopica, nota anche come eczema, è una disturbo infiammatorio che colpisce la cute soprattutto dei bambini (ne è colpito un bambino su dieci e, nel novanta per cento dei casi, l’esordio avviene nei primi cinque anni di vita).

Nella maggior parte dei casi, chi viene colpito da dermatite atopica manifesta un tipo di pelle:

  • secca;
  • sensibile;
  • ispessita;
  • escoriata;
  • irritabile.

Il quadro clinico della dermatite atopica può cambiare con l'età del paziente

  • nei primi mesi di vita sono più spesso colpiti il volto, il cuoio capelluto e il collo; 
  • dopo il primo anno di età le sedi maggiormente interessate sono il viso, le mani, le pieghe dei gomiti e delle ginocchia; 
  • negli adulti le manifestazioni sono limitate al volto e alle mani. 

Le cause scatenanti non sono ancora ben chiare: a scatenare la dermatite atopica possono essere diversi fattori ambientali, l’uso di detergenti o il clima rigido e l’inquinamento delle grandi città.

Il disturbo tende a svanire in età scolare ma, in soggetti con familiarità, può perdurare anche in età adulta

10 suggerimenti per l’estate: sole, mare e sabbia fanno bene?

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La buona notizia è che, durante l’estate, il sole e l’acqua di mare tendono a far regredire le lesioni cutanee provocate dalla dermatite atopica. 

In alcuni individui, però, il prurito può diventare più insistente con l'arrivo del caldo.

Questi soggetti non trovano certo degli alleati in temperature elevate, sabbia e sale.

Gli esperti, dunque, stilano una serie di consigli per chi soffre di dermatite atopica d'estate.

Eccone dieci:

  1. eseguire un controllo dermatologico – o pediatrico, a seconda dell’età – prima di partire per le vacanze;
  2. esporsi al sole nelle ore meno calde della giornata;
  3. utilizzare un’ottima crema emolliente per la protezione dai raggi solari;
  4. ricordarsi sempre di avere un’adeguata idratazione
  5. preferire l’applicazione di detergenti e idratanti in grado di alleviare il prurito e permettere alla cute di ripristinare il suo ruolo di barriera;
  6. se si va in vacanza al mare, preferire spiagge di sassi e non di sabbia, in quanto quest’ultima può essere fattore di infiammazione;
  7. stare troppo tempo sotto al sole può avere un effetto disastroso, aumentando l’irritazione e peggiorando la situazione;
  8. non superare mai la quantità di due docce al giorno;
  9. dopo il bagno, asciugarsi con cura per rimuovere ogni residuo di sale o cloro dalla pelle;
  10. mantenere il giusto apporto di vitamine e minerali, contenuti soprattutto nella frutta e nella verdura, in modo da mantenere un livello costante di idratazione della pelle.

Insomma, tirando le somme, le temperature roventi e l’umidità tropicale che ormai caratterizzano le ultime estati possono essere dannoso per le pelli delicate come quelle affette da dermatite atopica, ma non ci si deve privare della gioia di stare all’aria aperta.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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