Dall’inizio della pandemia fino a oggi, si sono registrati più di 485 milioni di casi di Covid-19 e circa 6 milioni di morti.
Dal 2020, infatti, sia a livello nazionale che internazionale, alcuni Paesi hanno messo in atto una serie di misure restrittive volte a limitare la diffusione del contagio; tra queste, anche le restrizioni sui viaggi per l’Italia e dal nostro Paese.
Nel corso del tempo, queste disposizioni hanno subito delle modifiche e degli aggiornamenti, anche in seguito alle variazioni del virus, del piano vaccinale e, in generale, alla fine dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo 2022.
I nuovi provvedimenti interessano anche i viaggiatori. Di cosa si tratta?
Cerchiamo di approfondire insieme!
Quali documenti servono?
Come segnalato dal servizio “Viaggiare Sicuri” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, gli spostamenti dall'/all’Italia sono regolamentati dall’ordinanza 22 febbraio 2022, le cui disposizioni sui viaggi saranno valide fino al 30 aprile 2022.
Proprio quest’ultima ha apportato una serie di novità, tra cui:
- Eliminazione delle diverse categorie di Paesi (utilizzate per distinguere i diversi livelli di rischio del virus).
- Eliminazioni delle disposizioni in merito ai “voli Covid-tested e ai Corridoi Turistici Covid-free”.
Tuttavia, è sempre necessario munirsi ed esibire all’occorrenza la documentazione richiesta per entrare o ritornare in Italia, in particolare:
- il Passenger Locator From, dPLF (digitale o o cartaceo);
- la Certificazione Digitale UE (di vaccinazione o di guarigione dal Sars-Cov 2).
Partire all'estero: cosa prevede il nuovo Decreto?
Per quanto riguarda i viaggi all’estero, questi sono consentiti. Tuttavia, la Farnesina consiglia di non sottovalutare la situazione pandemica, tenendo conto del fatto che si potrebbe risultare positivi non solo prima di rientrare in Italia, ma anche una volta stabilizzati sul suolo italiano.
Ciò potrebbe comportare delle limitazioni anche ai possibili contatti che ha avuto il viaggiatore, dunque, è necessario organizzare nel dettaglio il proprio viaggio, munendosi anche di assicurazione sanitaria.
È opportuno dotarsi di passaporto e consultare preventivamente il sito del Ministero (www.viaggiaresicuri.it) per tutte le informazioni sui propri viaggi.
Cosa fare al ritorno
Per chi abbia intenzione di entrare o ritornare in Italia, è necessario aver compilato il formulario digitale di localizzazione del passeggero (dPLF), per poter viaggiare su qualsiasi mezzo di trasporto. Tuttavia, per le eccezioni si consiglia di visitare il sito del Ministero della Salute.
Per il rientro, è necessaria anche la certificazione verde (Green Pass) oppure una certificazione equivalente, che attesti la vaccinazione completata da meno di 9 mesi, oppure con dose booster, o la guarigione da Covid-19 oppure tampone antigenico (48 ore prima del rientro) o molecolare (72 ore prima).
In assenza di questi documenti, il soggetto dovrà effettuare una quarantena di 5 giorni, al termine del quale sarà obbligatorio un tampone.
Inoltre, sempre sul sito del Ministero della Salute, si segnala che, per chi proviene dall’estero, nel caso siano trascorsi più di sei mesi dalla vaccinazione o guarigione dal Covid-19, è necessario effettuare un tampone, antigenico o rapido, in modo tale da seguire le disposizioni nazionali sul Green Pass rafforzato, per accedere alle attività e ai servizi per cui è richiesto.
In generale, dal 1 al 30 aprile 2022, con la fine dello stato di emergenza, le disposizioni cambieranno. In particolare, si potrà salire su aerei, treni, autobus con il Green Pass base, tuttavia, il Green rafforzato sarà necessario per altri servizi.
Si consiglia, dunque, di visitare i siti ufficiali del Ministero.
