Coronavirus: cosa si può fare (e cosa no) sino al 3 aprile

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Redazione

Data articolo – 10 Marzo, 2020

Coronavirus e maschierine

#IORESTOACASA, come mai prima d'ora, forse, pochi hanno fatto. "Io resto a casa" non è più solo un consiglio, un monito, ma un dovere di ogni cittadino per preservare la propria salute e quella degli altri. Il Decreto annunciato ieri sera e reso ufficiale oggi, 10 marzo 2020, parla chiaro: "Non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate. Ormai, con il dpcm del 9 marzo, le regole sono uguali per tutti".

E, allora, c'è chi fa i conti con un po' di ansia, c'è chi si addentra nell'affascinante e stimolante mondo dello smart working, e chi è pronto a reinventarsi una nuova quotidianità sino al prossimo 3 aprile. 

Ma una condizione accomuna un po' tutti, l'incertezza su cosa sia possibile fare e cosa no. Colpa della disattenzione? Dell'eccesso di informazioni? Della paura? Non importa! 

Cerchiamo di fare assieme un po' di chiarezza, esaminando, punto per punto, cosa il Decreto ci dice. 

Ho la febbre, cosa devo fare?

In primis, niente timori! 

Se la temperatura corporea misura più di 37,5°C, si può informare il proprio medico di base, senza MAI andare al Pronto Soccorso. 

Il rischio potrebbe essere quello di infettare ambienti o persone. 

Quali distanze mantenere? 

C'è chi dice un metro, c'è chi dice di più

Il nostro consiglio, riportando quello Ministeriale, è quello di mantenersi a una distanza di sicurezza di almeno un metro

Ci si può spostare in altri comuni o devo restare nel mio? 

No, gli spostamenti sono da evitare, salvo situazioni di lavoro/emergenza, da giustificare compilando l'apposito modulo

Per lavoro, posso spostarmi fuori dalla mia città? 

Sì, a patto che si abbia con sé l'autocertificazione compilata

Lo stesso, ovviamente, vale per spostamenti legati a motivi sanitari. 

Sono fuori dalle zone rosse/arancioni: posso rientrare al mio domicilio? 

Ovviamente, sì, sempre giustificando lo spostamento, in caso di richiesta. 

Le funzioni religiose si svolgeranno?

No, saranno tutte sospese sino al 3 aprile. Per i funerali, ci sarà una preghiera al cimitero. 

Bar e ristoranti saranno aperti?

Sì, per chi lo vorrà. 

L'indicazione è che è prevista apertura, a discrezione del ristoratore, dalle 6.00 alle 18.00 e rispettando la distanza di sicurezza di un metro.

I negozi saranno aperti?

Sì, ma saranno chiusi nei festivi e prefestivi.

E le farmacie?

Come i supermercati, anche le farmacie saranno aperte. 

Asili, scuole e università?

In tutta Italia, resteranno chiusi sino al 3 aprile. 

Cinema, piscine, biblioteche, pub, musei?

Sempre chiusi, sino al 3, essendo luoghi di aggregazione.  

Gli Uffici Comunali resteranno aperti al pubblico?

Gli Uffici Comunali garantiranno i servizi urgenti; per tutto il resto, ci si potrà affidare ai servizi online. 

Si può fare la spesa?

Sì, sempre, ma una persona sola per famiglia. 

I commercianti sono tenuti a stabilire l'ingresso a un numero massimo di clienti. 

Sabato e domenica potrebbero essere chiusi.

Si può uscire a fare una passeggiata?

Sì, mantenendo le distanze consigliate e andando in luoghi dove non c'è assembramento. 

I corrieri possono circolare?

Sì, possono circolare, garantendo le consegne. 


Fonte

Decreto #IoRestoaCasa, domande frequenti sulle misure adottate dal Governo.

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

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