Non passa giorno senza che la maggior parte di noi pensi: togliere la mascherina sarà una liberazione. Sì, ma quando?
Diciamocelo (ancora una volta!): la mascherina è importantissima per prevenire i contagi ed è necessario indossarla sempre, nei luoghi aperti e quando si è a contatto con persone non del proprio nucleo familiare stretto. Dunque, sottolinearne il valore può portarci a tollerarle meglio.
Eppure, col susseguirsi delle notizie relative ai vaccini, non mancano le ipotesi sui prossimi scenari e sulle abitudini che dovremo comunque conservare per la nostra salute.
Ancora mascherine dopo il vaccino: cosa dicono gli esperti
Fare previsioni è davvero difficile. Bisognerà valutare la percentuale dei vaccinati, i tempi per garantire una ottimale copertura e le reazioni ad essa.
Insomma, l'arrivo del vaccino non coinciderà con la fine della pandemia. Dunque, è il caso di mettere da parte la speranza di non indossare più le adeguate protezioni, come ha affermato ai media Guido Rasi, direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco (Ema): "All'inizio non si potrà fare a meno di mascherine e distanziamento. Se ne potrà fare a meno quando avremo i primi dati dell'efficacia del vaccino".
Il vaccino contro il Covid-19 porrà fine alla pandemia?
La direzione è chiara, ma la strada è in salita. Seppur disponibile dal 2021, probabilmente il vaccino sarà somministrato a tappeto a partire dalla primavera, iniziando dalle categorie di popolazione più a rischio, come indicato dai protocolli Oms e della Commissione europea.
Ma, seppur col vaccino alla mano, non si dovrà inizialmente abbassare la guardia. Si parla, infatti, di inizio della fine della pandemia, ma non di fine vera e propria.
Le previsioni, quindi, con la giusta e massima cautela ci portano a pensare a un calo significativo dello stato di emergenza sanitaria dopo un anno dall'inizio delle vaccinazioni. Risultato? Distanziamento sociale, mascherina e igienizzanti saranno nostri alleati per tutto il 2021, almeno.
Ovviamente, gli scienziati e i ricercatori sono al lavoro nell'effettuare tutte le sperimentazioni necessarie per ottenere più soluzioni. "È auspicabile e molto probabile che ci saranno più vaccini, è quello a cui stiamo lavorando, ne abbiamo già due in fase di pre-osservazione, quella che noi chiamiamo la rolling review, e probabilmente ne arriverà un terzo. Nei primi mesi del 2021 potrebbero esserci tre vaccini approvati dall'Ema. Si sta andando veloci", continua Rasi, affermando con oggettività che "però tutto deve andare bene, ogni piccolo intoppo è dietro l'angolo".
La cura del Covid-19: non solo vaccini
Non solo vaccini, si sta lavorando anche sul fronte terapie anti-Covid-19. Certamente, rispetto ai primi mesi del 2020, i clinici hanno maggiori strumenti per trattare il Coronavirus con successo, spesso anche quando le situazioni tendono a complicarsi.
Ci sono più farmaci efficaci, infatti, e anche l'impiego del cortisone e degli anticoagulanti è importante. A fare la differenza, spesso, sono i tempi: le terapie vanno somministrate né troppo tardi né troppo presto.
E gli anticorpi monoclonali? Se n'è parlato tanto, in relazione alla malattia di Trump e alla Casa Bianca. "Stiamo lavorando per avere le dosi di anticorpi monoclonali disponibili su larga scala per marzo 2021", ha riferito positivamente Rino Rappuoli, direttore scientifico di Gsk Vaccines e coordinatore del progetto di ricerca sugli anticorpi monoclonali. Ancora, "il vaccino e gli anticorpi monoclonali sono due cose che sono complementari: ci vogliono tutte e due, e solo se le abbiamo tutte e due riusciremo a controllare un po' meglio questa pandemia".
Insomma, i massimi esperti sono al lavoro, mettendoci tutto l'impegno possibile. A loro va la nostra gratitudine e la promessa di indossare SEMPRE la mascherina, un piccolo, piccolo sforzo rispetto alla grandezza di questa pandemia.
