Cosa è il plasma iperimmune e perché donarlo potrebbe aiutare a combattere il Covid-19

Redazione Pazienti Redazione
Redatto scientificamente da Redazione Pazienti, Medico Generale |
A cura di Redazione

Data articolo – 07 Giugno, 2021

Plasma iperimmune: Covid

Intervista al prof. Emanuele Angelucci, specialista in ematologia, primario presso l’Ospedale Policlinico San Martino, Genova. 

In collaborazione con  SIE – Società Italiana di Ematologia .


Plasma iperimmune: cosa è e in che modo può aiutare a combattere l’infezione da Sars-Cov-2?

Lo abbiamo chiesto al prof. Emanuele Angelucci, ematologo della SIE, per capire insieme quali possono essere, in tempo di pandemia, i vantaggi legati alla donazione del plasma, se si è guariti dal Covid-19.

Cosa è il plasma iperimmune?

Il plasma iperimmune, o plasma dei convalescenti, è il plasma derivato da pazienti che hanno appena superato un’infezione da Covid-19, che contiene quindi degli anticorpi , possibilmente ad alto titolo, di tipo neutralizzante, contro il virus stesso. 

Come donare il plasma iperimmune?

Lo possono donare i soggetti che hanno appena superato l’infezione, con assenza di sintomi dell’infezione stessa, e che sono idonei alla donazione del plasma

Si può donare subito dopo la guarigione da Covid-19 o è bene, prima, sottoporsi a un esame sierologico?  

Si può donare subito dopo il Covid-19 ; uno degli aspetti chiave del plasma iperimmune è proprio quello di avere un alto titolo di anticorpi neutralizzanti, ma ciò è a carico del servizio che effettua l’aferesi.

Terapia con plasma iperimmune: in cosa consiste? 

Consiste, appunto, nell’infusione di usualmente due aliquote di plasma che contengono gli anticorpi anti-virus, pertanto capaci di neutralizzare o, meglio, attenuare un rischio di infezione e di diminuire il rischio di aggravamento della malattia. 

Deve essere sottolineato, con importanza, che il plasma iperimmune è efficace soltanto se è somministrato nelle precocissime fasi dell’infezione. 

É, dunque, una terapia valida?

In alcuni casi sì, migliora la prognosi, a patto - come si dicevo - che sia somministrata nelle precocissime fasi dell’infezione. 

Sappiamo che il Covid-19 può generare una serie di eventi che poi si svincolano dal virus stesso. Quindi intervenire quando questi fenomeni si sono innescati non serve. 

Come scegliere il paziente a cui somministrare il plasma iperimmune?

Oltre alle tempistiche, va considerato lo stato del paziente, dunque, le sue condizioni cliniche.  Per esempio, intervenire quando il paziente è in terapia intensiva è probabilmente inutile.

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