Pazienti Covid trattati con antibiotici. La domanda sorge spontanea: gli antibiotici non sono farmaci adatti alla cura di infezioni solo batteriche?
La risposta e le riflessioni che scaturiscono, soprattutto in questi giorni, sono state al centro di numerosi dibattiti.
Antibiotici e infezioni virali: facciamo chiarezza
Si sa, ce lo hanno detto tante volte e, in caso di errore, abbiamo già sentito parlare del rischio di "antibiotico-resistenza". Usare in maniera errata gli antibiotici non è sano. Dunque, influenza e raffreddore, solitamente, non si trattano con questa categoria di farmaci.
Eppure, non è sempre così, come è anche emerso da alcuni studi sul Covid. Alcuni centri ospedalieri (e medici), infatti, hanno sfruttato particolari classi di antibiotici per gestire i sintomi del Covid-19. In particolare, un'indagine della Beni-Suef University, in Egitto, ha affermato che ceftazidima o cefepime (antibiotici beta-lattamici) aiuterebbero ad alleviare i disturbi dell'infezione, esattamente come le terapie consigliate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo zitromax contro il Covid
Non solo dall'Egitto; anche in Italia, molti medici hanno consigliato la azitromicina (zitromax, nome commerciale), portando a un vero e proprio esaurimento delle scorte in farmacia, proprio in questi giorni di picco di contagi da Sars-Cov-2/Omicron.
La ragione? Evidentemente, il farmaco è prescritto per la profilassi e la terapia domiciliare di Covid-19, sebbene dalle Autorità chiariscano che si tratti di un uso scorretto.
L'azitromicina è infatti un antibiotico che, come tale, agisce solo contro le infezioni batteriche e non di certo contro il virus Sars-Cov-2. In una primissima fase, la sua utilità era stata ipotizzata, essendo in grado di stimolare la risposta immunitaria e agire sull'infiammazione e sulla produzione di citochine proinfiammatorie.
Studi successivi, però, hanno smentito la cosa.
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L'azitromicina non andrebbe prescritta ai pazienti positivi
Dunque, la risposta è un NO. Non si devono usare antibiotici contro la Sars-Cov-2, se non in caso di accertata sovra-infezione batterica. La ragione? Questa terapia potrebbe anche indurre alcuni effetti avversi, come:
- Ulteriore debolezza
- Disturbi gastrointestinali
- Allergia
- Tossicità epatica
- Antibiotico-resistenza
Come curare il Covid a casa?
Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, e secondo l'OMS, esistono alcuni farmaci in grado di migliorare lo stato di salute, in casi di infezione non grave. Il paracetamolo, i farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) e l'aspirina e, se necessario sotto stretto controllo medico, i corticosteroidi.
Anche vitamine C, D e B possono risultare utili.
Importante è, poi, controllare la saturazione: in caso di desaturazione grave (SpO < 92% nei soggetti non affetti da patologia respiratoria cronica o SpO2 < 90% nei pazienti con patologia respiratoria) è bene chiamare subito il 118.
E i farmaci monoclonali e antivirali?
L'Aifa ha segnalato alcuni farmaci da impiegare solo alcune fasi dell'infezione: gli anticorpi monoclonali bamlanivimab/etesevimab, casirivimab/imdevimab e sotrovimab.
L'Agenzia del farmaco ha anche approvato due antivirali, molnupiravir e remdesivir, per la cura di pazienti non ospedalizzati con malattia lieve-moderata che possono però sviluppare la malattia grave.
In generale, è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico di famiglia.