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Che cosa sapere sulla diastasi addominale post-parto

Redazione

Ultimo aggiornamento – 27 Ottobre, 2022

Diastasi addominale: un focus

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Oggi vi parliamo di un disturbo spesso sottovalutato e lo facciamo assieme a una associazione italiana che, dal 2015, si impegna per sensibilizzare e aiutare tutte le pazienti che ne hanno più bisogno: l’Associazione Diastasi Italia ODV.

Parliamo, dunque, di diastasi addominale, cercando di capire quali sono i segni che possono portarci a riconoscere la condizione e cosa fare per migliorarla.

Cosa è la diastasi addominale e come riconoscerla?

La diastasi dei retti addominali consiste nella separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo retto addominale.

L’allontanamento dei retti addominali è fisiologico in gravidanza, poiché la pressione interna del feto che cresce e l’assetto di un nuovo equilibrio ormonale favoriscono l’assottigliamento dei tessuti connettivi.

In genere, nel post parto i retti addominali tornano col tempo al loro posto, in un periodo variabile che può andare dalle 8/12 settimane fino a 1 anno.

Quando lo spazio tra i retti addominali non si riduce in quel lasso di tempo, allora si può andare incontro non solo a un problema estetico, caratterizzato da una pancia prominente (con la caratteristica forma a palloncino tipica della gravidanza), ma anche funzionale, potendo essere causa anche di ernie, prolassi e di disturbi, quali: dolori lombari, incontinenza, nausea e perfino difficoltà di respirazione e digestione.

Tramite questo test semplice e veloce è possibile verificare se si soffre di diastasi addominale ?

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La fisioterapia, in questi casi, può aiutare?

Si parla di diastasi fisiologica quando la distanza tra i due retti addominali non è superiore a 2,5/3 cm; in tali casi, è possibile ottenere apprezzabili miglioramenti intraprendendo un percorso presso un fisioterapista (soggetto che ha conoscenze muscolo scheletriche adeguate), esperto nella riabilitazione della parete addominale. 

Quando la distanza tra i due retti è superiore ai 2,5/3 cm, si parla di diastasi patologica: allora, la fisioterapia è senz’altro di aiuto, ma non è risolutiva del problema.

In cosa consiste l’intervento per diastasi addominale e quando è consigliato?

Nel caso di diastasi medio-gravi, ove sono presenti diverse sintomatologie che portano una donna a condurre una vita afflitta da problemi e disagi, invece, l’unico rimedio risolutivo è l’intervento chirurgico basato sulla sutura dei retti addominali (cosiddetta plicatura), a cui solitamente segue un’addominoplastica funzionale.

In questo caso, è previsto uno scollamento del tessuto addominale totale o parziale (in base al quantitativo di pelle da eliminare), riparazione della diastasi con doppia sutura o con rete, riparazione di eventuali ernie o laparoceli con incisione orizzontale sovrapubica, che può arrivare alle estremità delle creste iliache.

Vi sono poi tecniche di plicatura dei retti meno invasive, dove non sono previsti cicatrici visibili (ad esempio, con Lap-T mini laparoscopia oppure con THT).

Allo stato attuale, solo alcune regioni italiane passano l’intervento con il Sistema Sanitario Nazionale e con parametri tra loro molto diversi.

Diastasi Italia: qual è l’obiettivo dell’Associazione?

L’Associazione Diastasi Italia ODV nasce dall’iniziativa di un gruppo di mamme volontarie che, prendendo le mosse dal gruppo Facebook Diastasi Italia Official Group, nato il 23 luglio 2015 e che ad oggi conta circa 20.000 donne con diastasi od operate, decidono di presentarsi in veste ufficiale ai professionisti che operano e si interessano di questa patologia.

Gli obiettivi dell’Associazione Diastasi Italia sono:

  • Diffondere la conoscenza della patologia, ancora oggi sconosciuta e trascurata anche dagli “addetti ai lavori”, nonostante colpisca circa 1/3 delle donne che partoriscono, attraverso incontri tra le mamme e tra mamme e professionisti, attraverso video interviste rese da chirurghi, fisioterapisti, racconti delle donne con diastasi e/o operate, pubblicate con assiduità sulla pagina Facebook dell’Associazione.
  • Creare una rete di aiuto e sostegno alle donne colpite da questa patologia, non solo grazie alla community, ma anche realizzando la prima mappatura dei chirurghi che operano la diastasi addominale con S.S.N. suddivisi per regione, degli ecografisti, dei fisioterapisti, ed esperti in corsi di ginnastica pre e post parto.
  • Appoggiare iniziative volte ad approfondire la conoscenza della diastasi addominale anche tra i professionisti, dando il via al primo studio internazionale per la redazione di un protocollo sulla riabilitazione dei retti addominale e partecipando a convegni anche di rilevanza nazionale.
  • Intraprendere qualsivoglia iniziativa volta al riconoscimento della diastasi quale patologia operabile con S.S.N. in tutte le regioni d’Italia e con i medesimi parametri.

Sempre sotto l’egida del principio di solidarietà tra donne e dello spirito di volontariato delle associate, unite dalla parola d’ordine: “NON SARAI PIU’ SOLA”!


Ringraziamo lo Staff Diastasi Italia ODV per le risposte. 

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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