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E se dietro alla scelta del caffè amaro si nascondesse una psicopatia?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 22 Marzo, 2021

Caffè Amaro e Personalità

Attenzione, brutte notizie per gli amanti del caffè amaro, potreste essere psicopatici, con tendenza al sadismo. Ok, ok, forse questa affermazione è un po' estrema, ma a rivelarlo è una ricerca dell’Università di Innsbruck, Austria. Tuttavia, ad onor del vero, tale studio è stato ampiamente criticato da un’altra ricerca della Roosevelt University, Chicago. 

Vediamo, quindi, nel dettaglio quali tratti della personalità rivela la preferenza del caffè senza zucchero

Caffè amaro vuol dire personalità sadica? 

Se siete a un appuntamento con qualcuno che preferisce il caffè amaro, probabilmente è il caso di chiedere il conto. Infatti, secondo lo studio dell’Università di Innsbruck potreste essere in compagnia di una persona con tendenze sadiche

La ricerca ha, infatti, evidenziato una correlazione tra la preferenza per il caffè senza zucchero e altri gusti amari con tratti della personalità tendenti al sadismo e alla psicopatia. 

Lo studio, pubblicato sulla rivista Appetite, ha preso in esame i gusti di quasi mille adulti, affiancando inoltre quattro test differenti per la personalità che valutano la presenza di machiavellismo, ossia tratti sociopatici quali narcisismo, psicopatia, sadismo e aggressività. 

Più dolce nel gusto e nella vita

La ricerca ha inoltre evidenziato che coloro che preferiscono il caffè dolce, ma in generale sapori più dolci, presentano tratti della personalità più gradevoli, come simpatia, spirito di cooperazione e gentilezza. 

La più stretta correlazione trovata nello studio era tra cibi amari, come radicchio e acqua tonica, e il “sadismo quotidiano”, noto anche come il godimento che si prova nell’infliggere moderati livelli di dolore negli altri, o in generale la mancanza di empatia. 

Il sadismo può peggiorare?

Lo studio si è spinto a indagare persino gli effetti a lungo termine, evidenziando che l’associazione tra cibi amari e tendenze psicopatiche potrebbe cronicizzarsi e peggiorare nel tempo. 

Tuttavia, c’è ancora speranza per un futuro roseo con la persona che avete di fronte e che sorseggia il suo caffè amaro. Gli stessi ricercatori hanno affermato che la percezione dell’amaro è molto soggettiva. Inoltre, gli studiosi sono incerti sulle cause che risiedono alla base della correlazione tra cibi amari e tratti della personalità sgradevoli. 

Infine, nel 2018, la Roosevelt University ha indagato in modo più approfondito nello studio dell’Università di Innsbruck, rivelando delle lacune non indifferenti. Il capo dello studio, il PhD e professore di psicologia Meyer, ha sottolineato che la ricerca aveva evidenziato solo una “minima associazione” tra il gusto per l’amaro e i tratti della personalità machiavellici. 

I gusti sono gusti

È anche importante considerare, secondo il professore Meyer, che i gusti sono strettamente influenzati dalla cultura e dalle esperienze personali, e pertanto non solo dai tratti della personalità. Per di più, spesso i gusti cambiano nel tempo. Per esempio, quando si è bambini è difficile gustarsi le verdure, mentre da adulti si mangiano senza troppe storie. 

Le proprietà del caffè amaro

La ricerca non ha poi preso in considerazione che chi beve caffè amaro potrebbe avere degli intenti salutari. Infatti, è stato ampiamente dimostrato che il caffè amaro fa dimagrire, non solo perché non aggiungendo lo zucchero si evitano calorie in più, ma anche perché la caffeina stimola il metabolismo, e in questo modo si consumano più energie. 

Le proprietà del caffè amaro, però, non si limitano alle calorie. Infatti, pare che il caffè amaro abbia anche un effetto vasocostrittore e che per tanto sia consigliato quando si soffre di mal di testa, in quanto agisce come blando analgesico, soprattutto in caso di cefalee di tipo tensivo. 

Attenzione alle dosi, però! Il consumo abituale ed eccessivo di caffè può portare alla dipendenza e pertanto causare dei sintomi tipici dell’astinenza, come il mal di testa cronico. Proprio il ridotto consumo di caffè nel fine settimana, rispetto a un maggiore consumo durante le classiche giornate lavorative, potrebbe essere alla base del così detto “mal di testa da weekend”.

Quindi, come succede per quasi la stragrande maggioranza delle bevande e dei cibi più diffusi e più buoni, solo la moderazione è la chiave per vivere una vita sana e possibilmente senza psicopatie. 

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Gloria Negri
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Roberta Nazaro
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