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È stato ritirato dai supermercati un lotto di acqua minerale: può causare stafilococco

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 05 Agosto, 2022

Ritirati lotti d'acqua per presenza di stafilococco: un approfondimento

È scattato l’allarme stafilococco aureo: due lotti d’acqua minerale sono stati ritirati dal Ministero per rischio d’infezione dal batterio.

Nelle confezioni, secondo i campionamenti, sarebbe presente un agente che può causare sintomi gravi di stafilococco, soprattutto nei soggetti più fragili.

Vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.

Quali lotti di acqua (e dove) sono stati richiamati

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La comunicazione del possibile allarme di contaminazione da stafilococco aureo è stata emessa dalla stessa marca di acqua, la Gran Guizza, che, con una nota, ha comunicato di aver ritirato i lotti a seguito dei campionamenti positivi dell’Arta Abruzzo, per conto del Sian di Pescara. 

Nella comunicazione la società invita a non consumare i prodotti appartenenti ai lotti oggetto di ritiro: il richiamo, infatti, si riferisce esclusivamente ai prodotti menzionati.

Il ritiro, emanato dal Ministero della Salute in collaborazione con la società produttrice, riguarda l'acqua minerale naturale oligominerale Guizza, prodotta da Fonte Valle Reale.

Quindi, nello specifico, i lotti di produzione contaminati sono:

  • 10LB2202A;
  • 08LB2208A.

L’acqua interessata dal ritiro è venduta in confezione da 6 bottiglie da 1,5 litri ciascuna, prodotta nello stabilimento Gran Guizza Spa, in località Valle Reale, S. S. 17, 65026, Popoli (Pescara).

Sul sito governativo è ancora possibile consultare il documento con i dati identificativi del prodotto e del produttore, che sta comunque cercando di accertare le cause della contaminazione e di risolvere il problema. 

Il lotto è stato ritirato dai punti vendita, ma se qualcuno dovesse averlo già acquistato, non deve assolutamente consumarlo e dovrà restituirlo al punto vendita, che provvederà al rimborso o alla sostituzione del prodotto.

Il pericolo stafilococco: i sintomi a cui fare attenzione

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Come detto, il rischio microbiologico che interessa i due lotti di acqua Guizza è dato dalla presenza di Stafilococco aureo, un batterio gram-positivo presente – in maniera innocua – sulla pelle e nella cavità orale degli esseri umani.

L’infezione può essere trasmessa attraverso contatto fisico con mani contaminate e può causare danni molto seri, soprattutto a persone immunocompromesse.

Questo perché pelle e mucose sono un'ottima barriera contro il batterio.

L’intossicazione alimentare da stafilococco aureo può causare sintomi come:

  • nausea;
  • mal di testa;
  • dolori addominali forti e frequenti;
  • diarrea;
  • febbre improvvisa (anche se rara);
  • spossatezza;
  • endocardite
  • artrite settica.

Molte infezioni da stafilococco aureo, però, guariscono senza trattamento medico nel giro di 24 ore (ma può rimanere la sensazione di stanchezza), altre hanno invece bisogno di essere drenate.

I soggetti particolarmente a rischio sono: 

  • anziani;
  • bambini;
  • soggetti fragili che tendono a disidratarsi più facilmente.

Nelle circostanze più gravi è possibile dover ricorrere ad antibiotici e/o ricoveri in ospedale.

Il batterio, a volte, può opporre una strenua resistenza: in questi casi le infezioni sono difficili da curare, anche se oggi sono disponibili antibiotici idonei.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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